mar, 19 marzo 2024

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Libri, CD, DVD
Klaus Zambiasi
Il mondo incantevole e appassionato di "3 Il Bacio Rubato" di Klaus Zambiasi (Youcanprint, 2023) varca i confini nazionali con l'uscita della traduzione in tedesco. Dopo il successo del suo precedente romanzo, "Il Sorriso della Luna," Zambiasi, scrittore e pittore dell'Alto Adige con esperienze a Bratislava e Vienna, dimostra ancora una volta la sua abilità nell'intrecciare narrativa e arte. E ci regala con "3 Il Bacio Rubato" un viaggio profondo e misterioso alla ricerca dell'amore. Nel simbolismo del numero perfetto, "3," Zambiasi ha trovato l'ispirazione per un simbolo mistico che funge da guida attraverso due mondi: uno mentale e uno fisico, spesso carnale e passionale, a tratti clandestino. La copertina stessa, un dipinto famoso di Jean-Honorè Fragonard, riproduce il bacio furtivo, simbolo di un amore sfuggente che permea l'opera di Zambiasi. Il protagonista, un giovane e avventuriero pittore di nome Jack, affronta una vita complessa, plasmata dall'essere cresciuto con tre madri diverse. Questo dettaglio ha profondamente condizionato la sua vita e il suo modo di amare. In una ricerca continua di amore per superare una solitudine esistenziale, Jack viaggia attraverso città e capitali europee, vivendo storie d'amore intense e trasgressive, lontane dai canoni tradizionali. Il numero tre ritorna spesso nella sua vita, conducendo Jack a amare contemporaneamente donne diverse, legate talvolta da amicizia o da relazioni più intime. Questa complessità alimenta l'intrigo del protagonista, desideroso di vivere con intensità le sue passioni per l'arte e l'universo femminile. "3 Il Bacio Rubato" è un libro appassionante che offre un viaggio mentale e introspettivo, esplorando il piacere non solo fisico ma anche emotivo. Il romanzo celebra l'universo femminile, in cui Jack non sfrutta le donne per il proprio piacere, ma condivide con loro il raggiungimento del piacere, creando legami intensi che resistono al passare del tempo. Con la traduzione in lingua tedesca, "3 Il Bacio Rubato" (3 Der gestohlene Kuss) si appresta a conquistare anche un pubblico internazionale, portando l'amore e la passione che contraddistingue l'opera di Klaus Zambiasi ad essere apprezzata da un più ampio pubblico di lettori.
Notizie
Photo: SN
Non è raro vedere bambini molto piccoli interagire in modo scherzoso con gli adulti che conoscono bene. Ad esempio un bambino di otto mesi può offrire un giocattolo per poi ritirarlo all’ultimo momento, o può far mostra di voler fare qualcosa di “cattivo” mentre sorride in attesa della reazione dell’adulto. In età prelinguistica i bambini capiscono già cosa gli adulti si aspettano da loro, e ricavano piacere nello sfidare queste aspettative. Oggi si pensa che si tratti di un comportamento che annuncia il futuro humour più sofisticato. Uno studio pubblicato in Proceedings of the Royal Society B riporta un simile comportamento in quattro specie di grandi scimmie. E questo suggerisce che la capacità di humour si sia evoluta in questi nostri antenati almeno 13 milioni di anni fa. E’ evidente che il modo di scherzare dei bambini non è cognitivamente complesso come quello degli adulti, ma deriva dagli stessi materiali sociali e concettuali. I risultati dello studio confermano inoltre che dal momento che lo humour è una componente della vita di questi nostri cugini, anche i nostri lontani antenati umani dovevano possedere i presupposti cognitivi per fare scherzi.
Pubblicazioni e Saggi
Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi
Dopo aver toccato il fondo sentiamo il richiamo sostanziale della coscienza che – come da sua natura – si pone a emendare ciò che è disdicevole per la crescita del nostro carattere. La capacità evolutiva è la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta; rappresenta anche ogni inversione di rotta, l’autocritica, la conoscenza di sé: si voltano le spalle alla confusione dell’esteriorità (l’apparire, la ricchezza, il consumismo, ecc.) e si scorge il divino nel profondo dell’anima, ovvero l’Uno, o il Sé. La suddetta visione, nella fase che stiamo vivendo, è ancora in stato germinale ma possiede già un valore intrinseco rispetto agli oggetti esteriori: l’Uno è la nostra vera natura e troviamo l’identità con Esso nella forza evolutiva che si compie nell’esistenza. In questa epoca materialista viviamo in un mondo dove, nella penombra, il falso e l’artifizio hanno preso il posto del vero e del semplice. Questo il meccanismo dell’apparenza che prende il posto del naturale -dell’intrinseca verità- e che favorisce il gioco sterile dell’esteriorità. La seduzione dell’illusione che si manifesta nella semioscurità mostra ciò che l’altro vorrebbe vedere, semplice barbaglio proiettivo di una immagine costruita a misura per attrarre l’altro. E chi è l’altro? Chi svolge la funzione separativa tra l’io e l’altro? Perché si sente la necessità di appropriarsi della attenzione dell’altro? L’apparenza insomma è camuffamento, mentre la chiara visione, potremmo dire la chiaroveggenza si accompagna alla luce dell’intelligenza, rappresentata dal Sol Invictus, ovvero la capacità percettiva di scorgere il bello in ciò che è, senza orpelli, senza luminarie, senza zavorra inutile di finzione incipriata. Il Nobile e l’Ignobile (secondo il Libro dei Mutamenti)Le vie del Nobile e dell’Ignobile sono prodotte dal movimento interno alla psiche collettiva. Il Nobile non può seguire la via degli Ignobili per sconfiggere i medesimi, in quanto seguirebbe il “male” nel suo percorso. Ciò che il Nobile può fare è conservare il seme dell’intelligenza, non certo ricercare risultati nel mondo esteriore. Questa qualità va preservata in vista di un successivo sviluppo della coscienza a favore dell’evoluzione. La massa segue sempre l’energia dominante, positiva o negativa che sia. Al momento in cui la massa raggiunge il suo massimo livello di espansione ci si innalza al successivo livello evolutivo della coscienza. Il processo evolutivo della mente è eterno e si sviluppa nello spazio-tempo, mentre l’illuminazione è nella consapevolezza immediata, nel qui ed ora. E questa è la vera “emancipazione” dai limiti imposti dallo spazio-tempo. Ci è concesso coltivare noi stessi a patto di rispettare le condizioni in cui ci troviamo: non dobbiamo quindi rinunciare allo svolgimento delle funzioni nell’ambito esterno ma evitare accuratamente di subire il fascino di tutti quei meccanismi che indeboliscono il potere della coscienza (qui intesa anche in senso morale). Si trova il “retto agire” per mezzo di verosimili sforzi volti ad ampliare e condividere la coscienza che ci appartiene. Il mondo spirituale si trova qui nella vita quotidiana, è sempre presente nella manifestazione a rappresentare il potere della manifestazione stessa. Le identificazioni sono tutte di carattere illusorio ma allargando il campo da un interesse esclusivamente personale a quello della propria famiglia, della terra di origine e così via, si allargano i confini della nostra “gabbia” mentale fino a trascenderli, in un vero e proprio processo di espansione della coscienza… che infine trova il compimento in se stessa. Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi – Rete Bioregionale Italiana “La conoscenza di ciò che appare nella coscienza non è vera conoscenza. Conoscenza di Sé significa essere quella coscienza in cui tutto appare” (Saul Arpino)

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Propongo sessioni individuali di sciamanismo, counseling e coaching, psicogenealogia e costellazioni familiari e sessioni di utilizzo delle…
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Il mio nome completo in sanscrito è Swami Bodhi Vipal che significa “Momento di consapevolezza”. Mi è stato donato da OSHO, Maestro di…
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Reiki e Sciamanismo presso Centro di Luce Fabiano Reiki Originale secondo il metodo del dr. Mikao Usui, Metodo Avanzato Karuna® Reiki,…
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Sono insegnante certificata, mentore, facilitatore e danzatrice della pratica dei 5Ritmi© di Gabrielle Roth Sono nata a Londra nel 1965 e mi…
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Selene Calloni Williams, è autrice di 28 libri tradotti e pubblicati in diverse lingue, tra i quali i best seller “Wabi Sabi, la bellezza…
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Rinascere nel Suono è un Centro di Formazione Suono-Vibrazionale che opera in presenza e online formando da diversi anni Operatori Olistici…
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Sport e cannabis

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Un articolo recente pubblicato su Sports Medicine dice che ci sono sempre più atleti che difendono l’uso di cannabis mentre si fa esercizio fisico. L’idea è in contrasto con la supposizione più comune, che vede la cannabis solitamente associata a stati di sedazione e di rilassamento. Secondo Laurel P. Gibson e colleghi della University of Colorado, Boulder, c’è urgente bisogno di indagare adeguatamente sull’impatto della cannabis sullo sport. Il risultato della loro ricerca suggerisce che la cannabis possa effettivamente rendere più piacevole l’esercizio fisico e mettere i partecipanti di buon umore, specialmente in caso di uso di CBD. Ma c’è uno svantaggio: lo sforzo sembra maggiore. E’ anche il caso di notare che altre ricerche hanno rilevato la capacità della cannabis - e del suo componente THC in particolare - di interferire con le capacità psicomotorie, portando a sensazioni di paranoia, ansia e stanchezza, perlomeno per alcuni.
Pubblicazioni e Saggi

Critica alla società dei consumi - Il malessere…

Paolo D'Arpini
Ormai non passa giorno in cui non vengono mostrate foto di isole galleggianti nell’oceano composte da rifiuti di plastica ed affini, poi ci sono le montagne di RSU scaricate in cave e pertugi sotterranei, senza trascurare i cosiddetti “rifiuti vaganti”, ovvero le cartacce, buste, cicche, involucri etc. abbandonati lungo le strade e nelle campagne. Stiamo costruendo una nuova superficie per il nostro pianeta: una pelle cosparsa di un belletto insidioso e putrido, le deiezioni della nostra società dei consumi. Come superare questa situazione? Abito a Treia, una amena cittadina marchigiana. Mi trasferii qui nel 2010, non solo per la sua bellezza architettonica e paesaggistica, ma anche per aver apprezzato la pulizia delle sue strade e dei suoi giardini. Purtroppo nel tempo le cose son cambiate, ed in peggio… Ora anche qui la sporcizia regna sovrana. Ho cercato in tutti i modi di sensibilizzare la popolazione e le amministrazioni a prendersi maggiore cura del luogo, con pochi risultati. Ho lanciato appelli per organizzare gruppi di cittadini volenterosi che si attivassero per raccogliere rifiuti abbandonati nel borgo. Io stesso spesso camminando per strada raccolgo cartacce pubblicitarie abbandonate e contenitori vuoti di sigarette, di bottigliette o di altri residui del “benessere”, ma ciò evidentemente non basta… Non basta a Treia e nemmeno nel resto d’Italia. Non basta la cosiddetta raccolta differenziata né l’ipotetico “riciclaggio”, che in realtà quasi tutto va a finire comunque in discarica o incenerito, poiché in Italia non esistono veri impianti di riciclaggio. Eppure le istituzioni non vanno oltre ideare nuove discariche o inceneritori o finto riciclaggio. Di diminuzione della produzione dei rifiuti nessuno ne parla, perché va contro “la crescita”. Il discorso è vecchio e già da parecchio tempo è stato portato ai vari tavoli di concertazione, sia da noi che da altre associazioni, di fatto le soluzioni amministrative sono rimaste ferme al solito sistema del palliativo posteriore, di prevenzione non se ne parla… A questo punto inserisco una mia considerazione sulla necessità di partire dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi, faccio esempi pratici: rinunciare alle bustine di plastica e girare con una borsa, rifiutare imballi superflui, reperire il proprio cibo direttamente dai produttori locali, interrompere l’uso smodato di elettrodomestici, lavorare con le mani, stare meno davanti al computer e televisioni e di più all’aperto… La battaglia contro la produzione dei rifiuti e gli sprechi energetici deve partire dalla casa di ognuno, dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi. Non posso far a meno di affermare che se non iniziamo da noi stessi il processo non parte. Ad esempio la mia produzione di rifiuti si limita quasi esclusivamente al materiale organico, che tra l’altro tendo a depositare in una apposito contenitore situato in giardino. un’altra parte la “conferisco” alla raccolta organica per produrre compost (purtroppo molti utenti gettano nell’organico anche rifiuti non degradabili e quindi il compost ricavato è di cattiva qualità, tanto che per smaltirlo l’azienda deve pagare qualche proprietario terriero per spargerlo sui campi). Ma andiamo avanti. Non acquisto quasi più giornali, se me ne serve qualcuno per accendere il fuoco lo recupero usato in qualche bar, raccolgo le cassette di legno della frutta buttate dai negozianti, utilizzo per bere od altri usi solo l’acqua del rubinetto, non acquisto prodotti con grossi involucri, etc. Qualcuno pensa che mi comporto così perché son povero e non mi posso permettere lussi, in realtà non saprei che farmene dei cosiddetti lussi visto che sto bene così… e chissà se questa stessa semplicità di vita non sia quella giusta per finalmente far pace con se stessi e con la Terra. Andiamo sul concreto e dimostriamo con dignità umana che è possibile per ognuno di noi abbassare il livello del consumismo e della produzione rifiuti, cambiamo abitudini alimentari, interroghiamoci sul “necessario” per una vera qualità di vita. Se ritorniamo ad essere modesti come i monaci francescani, od i bhikkhu buddisti, che vivevano ecologicamente, salveremo noi stessi dallo sfacelo e veramente potremo salvare il mondo, non “questo” ovviamente ma quello della Civiltà Umana. Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana


Spiritual è il primo motore di ricerca spirituale e olistica in Italia e discipline olistiche, punto di riferimento per lo studio, la ricerca e il confronto interiore e spirituale, propone notizie, recensioni su nuovi libri e pubblicazioni olistiche, appuntamenti e corsi.


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