mar, 13 maggio 2025

Il Sigillo Una Testimonianza - Parte 6

CRISTO in PADRE PIO ''Intermezzo'' 1) Un arco di mille colori nel cielo risplende, il Padre Glorioso ci chiama, ci chiama per sempre. 2) Vestiti di bianco siamo i prescelti,al cospetto del Dio Onnipotentelaudiosi e avvolti da Stelle lucenti. 3) 4) Quattro Stelle lucenti fermano i venti:la terra, radiosa avvolta è nel verde;nel mare, felici guizzano i pesci;un canto soave s'innalza, sospeso nell'ariacome piume di candidi uccelli. Noi siam felici, noi siam contenti, dall'Alto aspettiamo di essere gli Eletti. A levante, accecante e possente il Cristo Risorto mostra il Suo volto. 5) Eletto da Dio, un Angelo candido, il più giusto fra Essiporta lo scettro del Cristo Risorto, 6) di pochi Eletti la fronte ha segnato,simili a Cristo Essi son resi. 7) Le membra hanno bucate da dardi lucenti,da cui cola il Sangue Santo. Fra questi l'ultimo è Padre Pio e tutti gli Altri,gli stanno, gli stanno vicino. (Renato Di Properzio)1) (2,4): e Quegli che sedeva era simile nell'aspetto a pietra di diaspro e di sardo, un'iride intorno al trono simile nell'aspetto a smeraldo.2) (7,13-15): e prese la parola uno dei vecchi dicendomi: questi che indossano le bianche vesti chi sono e donde son venuti? E io gli risposi 'Tu Signore mio lo sai' e Lui mi disse: 'Questi son quelli che vengono dalla grande tribolazione e han lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate con il sangue dell'Agnello. Perciò son davanti a Dio e lo servono giorno e notte nel Suo Tempio. 3) (1,20): e il mistero delle sette stelle che hai visto alla mia destra e dei sette candelabri d'oro: le sette stelle sono gli Angeli delle sette Chiese, i candelabri sono le sette Chiese.4) (7,1): Dopo vidi quattro Angeli, ritti ai quattro angoli della terra, che trattenevano i quattro venti della terra, perchè non soffiassero sulla terra né sul mare né su albero alcuno.5) (7,2): e vidi un altro Angelo che veniva su da levante, che aveva il Sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro Angeli, cui era stato dato di danneggiar la terra e il mare, dicendo...(7,3). 6) (7,3): ' Non danneggiate la terra né il mare né le piante, fino a che non abbiamo marcato sulle loro fronti col Sigillo i servi del nostro Dio'.7) Filippesi (2,5-11): Abbiate in voi quel sentire che era anche in Gesù Cristo, il quale, sussistendo in natura di Dio, non considerò questa uguaglianza con Dio come una rapina, ma vuotò se stesso, assumendo la forma di schiavo, e facendosi simile all'uomo; e in tutto il suo esteriore atteggiamento riconosciuto come un uomo, umiliò se stesso, fattosi obbediente sino al punto di morire, su una croce. Perciò Iddio lo esaltò, e gli diede il nome che è sopra ogni nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, e degli esseri celesti e dei terrestri, e di quei sotto la terra, e ogni lingua confessi che Signore è Gesù Cristo nella gloria di Dio Padre. Amen. Perché nell'Apocalisse è scritto '.......fino a che non abbiamo marcato le loro fronti col Sigillo i Servi del Nostro Dio.....', questa era la domanda che mi ponevo e nel desiderio di ricercare il significato di quelle parole, mi proponevo di leggere altri testi che mi aiutassero in questa ricerca. Più approfondivo le mie letture, più numerosi erano i quesiti che nella mia mente si sovrapponevano. Cos'è il Sigillo del Dio vivente...? Probabilmente si riferisce al segno non visibile che Dio ha voluto imprimere ai Suoi Servi. Chi erano i Suoi Servi...? Dalla prima lettera di S. Paolo ai Corinzi (12,27-31) '....Or bene voi siete corpo di Cristo, e partitamente siete membra di esso. E alcuni pose Dio nella Chiesa, in primo luogo Apostoli, poi Profeti, in terzo luogo Maestri e poi quelli che fanno miracoli, e poi la grazie delle guarigioni, e il soccorrere, e l'amministrare, e il parlare ogni specie di lingua e il capirle. Forsechè son tutti Apostoli? o tutti Profeti? o tutti maestri?....? Voi aspirate ai migliori carismi. Ebbene io vi indico ancora una via di gran lunga migliore''.Possiamo considerare Servi di Dio i Santi Eletti, vale dire coloro che hanno ricevuto dal Signore, oltre ai doni carismatici, anche i segni incontroversibili della Passione di Gesù Cristo; sono dei Santi in quanto Nostro Signore Li ha voluti simili a Lui, per proseguire il compito iniziato duemila anni fa. Da cosa è rappresentato questo Sigillo? Si potrebbe trattare del volto di Gesù, un Volto che porta ancora i segni evidenti del martirio, nel momento della sofferenza estrema che precede la morte. Il momento della Passione, in cui sono racchiusi i carismi di cui parla Don Guido Tomaselli. Mi si potrebbe obiettare che non vi è certezza in queste mie affermazioni, che nessuna prova certa può avallare quanto da me detto sino ad ora. Questa è una obiezione che prevedo mi verrà mossa e che merita una seria riflessione. Analizzando la ragione da cui nasceva la FEDE e cosa rappresentasse, potevo solo avvalorare la tesi secondo la quale la FEDE è Religione, è Dottrina, è Credo, vuol dire fiducia, fiducia nei Testi Sacri, nelle Sacre Scritture che ci sono state tramandate nei secoli, che rappresentano le fondamenta del nostro Culto. Dobbiamo credere e solo attraverso la Fede in Dio e le preghiere, possiamo raggiungere la serenità. Ebbi la conferma a quanto pensavo, leggendo il testo della prima lettera di San Pietro (1,7-8): ''............. Affinché la prova della vostra fede sia molto più preziosa dell'oro, sia trovata lode, di gloria e di onore nella manifestazione di Gesù Cristo, che voi amate senza averlo mai veduto; nel quale anche ora credete, anche senza vederlo, e credendo esulterete di una letizia ineffabile e beata; riportando il premio della vostra fede, la salvezza delle Anime............'. La Fede, unica fonte di speranza, di serenità, momenti cui tutti noi abbiamo ma che purtroppo diventano un bene sempre più prezioso da ottenere in questo difficile, arido, mondo.Ero abbastanza soddisfatto di queste mie prime ricerche che proseguivano con ottimi risultati. Riuscivo nel mio piccolo, a ricostruire i piccoli, grandi misteri che volevano esprimere il simbolo visibile sulla fronte di Padre Pio, ma non avevo ancora elementi esaurienti per delineare chiaramente la ricostruzione dell'intera disciplina. Sfortunatamente dovevo riconoscere e giustificare l'inquietudine che poco tempo prima mi aveva manifestato mia moglie. Era palese la presenza di una forza del male che interveniva nella mia vita ed in quella della mia fami glia molto pesantemente. Fin dai primi mesi del 1996 il mio lavoro era in fortissima diminuzione, attraversavo momenti molto difficili che affrontavo con preoccupazione. Indicibile l'inquietudine per un futuro incerto, che stringe il cuore e crea apprensione, quando sai che non c'è il lavoro e devi mantenere la famiglia. Coincidenze negative si susseguivano, procurandomi gravissimi problemi economici, a questi si aggiungeva dopo breve tempo la richiesta del proprietario del laboratorio in cui lavoravo, che mi chiedeva di lasciare il locale entro il mese di giugno. Era difficile immaginare che fosse solo una serie di combinazioni sfavorevoli: avvertivo la presenza negativa del maligno, insinuatosi tristemente nella mia vita e molto probabilmente interessato a farmi rinunciare al mio impegno di proporre e rendere noto il 'Sigillo'. Ero perfettamente al corrente che altri fabbri nella mia zona stavano lavorando ed io pur essendo considerato un bravo, puntuale artigiano, ero fermo e non solo questo, ancora altri erano i problemi che s'intrecciavano e si susseguivano. Paragonavo spesso questo mio stato d'animo a grandi onde in un mare in tempesta ed io mi sentivo in balia di queste, solo, su un materassino di gomma. La mia energia ed una valida ragione di speranza si basava nel pensiero che rivolgevo sempre a Padre Pio, sapevo che in qualche misura Egli non mi avrebbe abbandonato. Questa mia consapevolezza non era condivisa da mia moglie e dai miei figli, che vivendo le difficili condizioni di quel momento, (che purtroppo non sarebbe stato l'unico) mi consideravano insensibile al difficile presente, per cui mia moglie, convinta della presenza sempre più opprimente del maligno, mi propose di togliere dal muro l'immagine del 'Sigillo' ed io tentai di spiegarle che per vivere profondamente la Fede sino al termine della nostra vita, per conquistare la felicità eterna, avremmo dovuto affrontare alcune difficoltà su questa terra, sopportare e se possibile superare al meglio le numerose avversità che avrebbero tentato di prostrarci. Mia moglie non tardò a rispondermi, obbiettando che questa vita dovevamo pur viverla con tutte le sue esigenze che si moltiplicavano con la presenza dei nostri figli che probabilmente non condivideva no le conseguenze derivate dalle mie scelte così determinate. Fu con questi argomenti che accettai a malincuore di togliere dal muro quel Volto a me così caro.Questo mio comportamento non mi vedeva rinunciatario, tutt'altro, non significava abbandonare il mio impegno, ma solo rimandare di qualche tempo che il 'Sigillo' fosse di nuovo esposto sul muro della mia cucina e rimandare la divulgazione della notizia. Non posso di certo dire che, in seguito a questo mio gesto, gli eventi si fossero capovolti a mio favore, ma si riusciva a scorgere uno spiraglio di luce e la probabilità di nuove occasioni di lavoro. Piccoli, molteplici segnali si facevano strada, squarciando il buio più completo nel quale, sino a quel momento, ero immerso. Oltre ad ogni altra riflessione, un altro era il pensiero che in quel periodo mi accompagnava e rendeva fondamentale una mia più attenta osservazione sull'atteggiamento con cui procedere. Padre Pio, probabilmente, mi voleva ancora più vicino alla parola di Dio, dovevo approfondire l'argomento che intendevo sostenere prima di proporre l'Immagine da me vista ed erano ancora tante le lacune della mia conoscenza, relative ai misteri della Fede. Probabilmente non era giunto il momento opportuno per la Sua esposizione, questa sarebbe dovuta avvenire solo dopo una mia adeguata preparazione sul tema oggetto dell'argomento. Sapevo di dovermi esporre, con il rischio di scatenare polemiche. L'unica possibilità era quella di confermare con le mie tesi scaturite dalla nozioni acquisite, la veridicità dell'episodio relativo all'apparizione del Volto di Gesù segnato sulla fronte di Padre Pio; il 'Sigillo'. Una seconda circostanza mi confermò che una serie di coincidenze positive si stavano manifestando per indicarmi la giusta via, che avrei dovuto percorrere al fine di raggiungere il mio scopo. Il giorno di Pasquetta, mi venne a trovare mio cognato, il fratello di mia moglie. Erano anni che non lo vedevo e lui si presentò con la famiglia, certo di farmi una improvvisata. Dopo il primo momento di sgomento, mi scoprii veramente molto contento per quella visita inaspettata. Molti furono gli argomenti che affrontammo e, tra i tanti, il più importante era l'annuncio del matrimonio di Biancamaria la figlia, che sarebbe stato celebrato nel mese di giugno e fu con grande gioia che, insieme con mia moglie, accettammo di esserne i testimoni in Chiesa. Pochi giorni prima del matrimonio di mia nipote mi recai al Santuario del Divino Amore, perché era molto tempo che non mi confessavo e volevo ricevere la Comunione il giorno in cui si fosse sposata. Giunto al Santuario, profittai dell'occasione per accennare al sacerdote, nel confessionale, le vicende sfavorevoli che influenzavano pesantemente la mia vita, lamentandomi per la cattiva sorte. Egli, in risposta alle mie lamentele, non fu di certo tenero con me e di questo a tutt'oggi gli sono molto riconoscente. Le sue parole severe ed i suoi consigli sortirono su di me effetti positivi, che mi portarono immediatamente a rivedere il mio atteggiamento in merito al comportamento che un bravo cristiano deve osservare e fui costretto a confessare, soprattutto a me stesso, il legame superficiale che sino a quel giorno avevo vissuto con la Fede. Uscito dal Santuario, conscio della mia superficialità e degli errori che avevo commesso, mi proposi di seguire alcuni dei suoi consigli che accettai con gratitudine, era nei miei propositi infatti dedicare alle funzioni in Chiesa una maggiore partecipazione. Pregare il Santissimo chiuso nel Tabernacolo, seguire con l'intensità della Fede il momento dell'Eucaristia, significa sentirsi leggeri: ci si sente vibrare nell'aria e la concentrazione è completamente assorbita dalla mente e dallo sguardo rivolto all'altare. Reputavo doveroso porre la necessaria attenzione a quelli che erano gli eventi ed i misteri della cristianità, eventi e misteri che fino a quel momento mi venivano da reminiscenze scolastiche e da sporadiche letture. Ritenevo necessario, inoltre dedicare qualche minuto della giornata al pensiero di Gesù. Gesù l'apprezza e Padre Pio saprà ricompensarci per questa attenzione. Ciò che ci viene chiesto è una preghiera che venga dal cuore, una preghiera composta con nostre parole un dialogo d'amore sincero e leale, che esprima le nostre emozioni ed attenui le paure, che rechi sollievo al dolore, che dia più forza alla speranza. Un conforto nella Fede, per difenderla dalle inquietudini e dalle ansie che potrebbero allontanarci da essa. E' noto, infatti, che più la Fede e l'amore in Gesù aumenta, più satana ci si rivolta contro. Malanni, disgrazie, tentazioni e povertà sono le sue armi più potenti per allontanarci dalla Religione. Possiamo scongiurare questa carica devastante del maligno, rivolgendo a Dio altre preghiere, più soavi e più dolci delle precedenti. Alcuni giorni dopo la visita di mio cognato, si presentò una seconda, favorevole coincidenza, che probabilmente mi voleva ancora più preparato nell'approfondire i grandi misteri che avvolgono la figura di Padre Pio e degli Eletti simili a Lui. Una coincidenza che mi permise in un secondo tempo, anche, di esprimere su tela l'immagine del 'Sigillo' che una parte così importante aveva assunto nella mia vita.(Continua)

Scheda dettagli:

Data: 1 gennaio 2001Autore: Luigia Antonella Orlandi e Renato di Properzio

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