La spiritualità laica non è un aquilone...
Nello spirito, nella coscienza, così come nel cielo, non c’è percorso e quindi parlare di spiritualità laica sottintendendo che sia un modo di impostare la ricerca interiore attenendosi a delle norme o respingendone altre è pura vanità, è finzione.
Tutto avviene per conto suo, sulla base di una spinta evolutiva interiore, credere in una via e pensare di essere nel giusto è la prerogativa di ogni percorso. Ma non serve nemmeno indicare le incongruenze di questa o quella religione, di questo o quel credo. Finché c’è qualcuno che crede in una religione non si può far a meno di riconoscere che per lui la verità del sè è un miraggio. Credere in questo o credere in quello è solo credere. Ma possiamo affermare di “credere” nell’esistenza, di “credere” nella nostra coscienza?
Noi esistiamo e siamo coscienti, non crediamo di esserlo.
L’io è un segno, ognuno di sé dice “io sono”, questo segno è comune a tutti, il resto è solo pensiero aggiunto. L’io è lo stesso per tutti. Essendo questa la verità a che serve legare l’io ad una specifica forma pensiero, ad un concetto? Tutto è nell’io. La forma individualizzata dell’io è come la coscienza di una cellula nel corpo. Ovviamente nella consapevolezza di sé, come organismo unitario, quella cellula è solo un aspetto, una base esperienziale dell’io. Ed allora dov’è la differenza fra l’individuo ed il tutto? Quell’io da cui ogni pensiero emerge e che è in grado di riconoscere ogni pensiero è lo stesso io in cui tutto si scioglie.
Quando dormiamo percepiamo molti personaggi, li vediamo separati da noi, consideriamo noi stessi e gli altri come separati, ma è così realmente? Possiamo ragionevolmente affermare di essere separati dai personaggi del nostro sogno?
Infatti ignorare che tutto è Uno è come sognare.
Risvegliarsi alla conoscenza di sé è chiamare questo fatto “spiritualità laica” è solo un modo di dire, dal punto di vista dell’esperienza non può essere dato un nome, quindi spiritualità laica è solo una descrizione dell’indescrivibile.
Diceva un maestro zen “il dito che indica la luna non è la luna”.
Paolo D’Arpini
Scheda dettagli:
Data: 26 luglio 2023Autore: Paolo D'Arpini
Fonte/Casa Editrice: Paolo D’Arpini
Profilo Pubblico di:
Paolo D’Arpini - Circolo vegetariano VV.TT.
Nella mia vita non ho mai avuto un dono spiccato per la modestia, ho sempre considerato me stesso e la mia opera come un degno percorso evolutivo. Abitando a Verona avevo già collaborato, nel 1967-68, ad una rivista locale che si chiamava Verona Beat, un cult tipico di quegli anni, ebbi la fortuna…