ven, 02 maggio 2025

Eros, Sesso e Spiritualita (Seconda Parte)

La verità, è che ciò che Dio a realmente unito niente e nessuno potrà mai dividere, ma ciò che l’uomo tenta di vincolare, per interesse, per infatuazione, per errore per paura o convenzione, di lì a poco è destinato a finire. Ed allora non ci sarà prete o giudice, etica o morale che potrà salvare o dividere ciò che non è salvabile o divisibile.

L’ostinata repulsione della Chiesa Cattolica verso il divorzio, che nega ai suoi fedeli divorziati di avvicinarsi ai sacramenti e di essere per tanto, pienamente partecipi della loro fede, è solo un atto intimidatorio verso anime deboli, che non comprendono che ciò che Dio ha veramente unito non potrà mai essere sciolto mentre la loro identità di separati dimostra chiaramente, che la loro unione era soltanto una scelta fatta da uomini, perfettibili certo, ma non ancora perfetti, e pertanto in grado di commettere errori.
Il cercare di riformarsi un nucleo famigliare dove sia realmente visibile una volontà divina, è una scelta consigliata se non addirittura fondamentale.
In questo caso le varie Chiese nate dalla Riforma Luterana libere dall’ortodossia senza senso e fuori del tempo della Chiesa di Roma, accolgono da veri “Pastori “ le anime dei loro fedeli riconciliandoli col mondo e con la loro fede.

Certo come sempre il giusto sta nel mezzo, e non è di sicuro un bene per la propria realizzazione, saltare di fiore in fiore fino a che non si è trovato l’anima gemella, o perlomeno il partner che ci sembra tale, ma il rinchiudersi nella propria solitudine facendo voto obbligatorio di castità, o peggio ancora, avere esperienze sessuali con chiunque, fine a se stesse, senza amore o quant’altro, riduce l’essere umano ad un animale solitario e pieno di rancore, in perenne ricerca del piacere materiale, in lotta perpetua con gli altri e soprattutto con sé stesso.
Quest’essere non troverà mai la propria via, perché ha rinunciato in partenza alla parte divina di sé stesso.

La Chiesa di “Wicca”, la chiesa delle streghe, una delle varie scuole d’occultismo europee di origine pre-cristiana e pre-celtica predica quanto segue:
“Fa tutto ciò che vuoi, più a lungo che puoi senza far male a nessuno, soprattutto a te stesso. Il potere personale, il controllo e la manipolazione della volontà degli altri sono severamente proibiti, è vietato l’uso di droghe e di alcool, le attività sessuali sono limitate al privato delle coppie adulte e consenzienti”.



Come sempre, la regola aurea è sempre la stessa:
“Non fare agli altri ciò che non desideri che sia fatto a tè”.

Mentre la filosofia Sufi afferma: ”L’amante divino è lo spirito senza corpo, l’amante fisico puro e semplice è un corpo senza spirito, l’amante spirituale o mistico possiede spirito e corpo”.
In queste poche parole, sono descritte le vie che ogni uomo può e deve conoscere affinché si realizzi in lui il divino piano evolutivo, secondo la propria morale o etica, natura biologica, indole o ricerca interiore.

L’astinenza non è sempre sinonimo di evoluzione, non sembra, infatti, che l’astenersi completamente dall’esperienza sessuale aumenti nell’individuo la capacità di liberarsi dai vincoli del proprio Ego; condizione imprescindibile in qualsiasi percorso iniziatico, che partendo dalla vera essenza dell’uomo, prevede il raggiungimento dello stato di pura spiritualità.

Ad onor del vero, per operare nei piani sottili, l’uomo deve conservare e dirigere verso l’alto, attraverso il proprio midollo spinale, la propria energia sessuale, l’unica forza, insieme alla volontà ed alla concentrazione, capace di proiettarci e operare in questi Mondi.
Ma quanti di noi sono all’altezza di realizzare tutto questo? Quanti sono in grado di astenersi dal sesso senza creare danni fisici o peggio ancora psicologici, al proprio corpo Fisico e Mentale? Solo i grandi Maestri istruiti sin da bambini alla continenza ed alla moderazione, riescono dopo un lungo percorso, a fare a meno di questa attività. E poi l’esperienza della vita non ci porta a stare anche con i piedi in Terra? Oppure viviamo sempre con gli occhi rivolti verso cielo.

Non è l’uso della forza sessuale che può danneggiare l’uomo che tende alla propria spiritualità, ma l’abuso di quest’enorme forza che può trasformare un umano in una bestia o peggio ancora, in un corpo-ospite per qualunque spirito disincarnato gli si presenti.


Nel Vangelo Gnostico di Tommaso (rotoli di Nag Hammadi) Gesù dice:
“Se chi vi guida vi dice: si, il Regno è nei cieli, allora gli uccelli del cielo saranno in vantaggio, se vi dicono che è nel mare, allora i pesci saranno in vantaggio.
Ma il Regno è dentro di voi e fuori di voi. Quando voi vi conoscerete, allora sarete consci e saprete che siete voi i figli del Padre Vivente. Ma se vi capita di non conoscere voi stessi allora restate poveri e siate la povertà stessa”.

E’ chiaro, che quando dobbiamo lavorare in “astrale” è indispensabile preservare la propria forza sessuale, ma è altrettanto indispensabile astenersi dal cibo carneo, dall’alcool dal fumo o da quant’altro possa debilitare o inquinare il nostro corpo Vitale.

La dispersione della forza sessuale creativa, sacrificata sull’altare egoistico del proprio appagamento sessuale, è il peggiore dei delitti che un uomo, degno di tale nome, possa perpetuare.

Come lo Spirito Santo è l’energia creativa nella natura, così l’energia sessuale è il suo riflesso nell’uomo ed il cattivo uso o abuso di questo potere, è un peccato che non può essere perdonato; ma dovrà essere espiato con la ridotta efficienza dei nostri veicoli, espiazione che ha lo scopo di persuaderci a valorizzare la santità della forza creatrice (Max Heindel).

Ma è altrettanto vero, ché quando la continenza non è sostituita da un’attività interiore e fisica adeguata, che sublimi e liberi creativamente l’energia bloccata dall’astinenza e i risultati della castità a volte possono essere disastrosi, così come lo è il digiuno in se stesso, che non conduce sempre alla perfetta spiritualità ma in molti casi provoca solo un’alterazione dello stato della coscienza, evento che lo stesso Budda sperimentò sulla propria persona, altrettanto si può dire dell’astinenza sessuale; in ogni modo in entrambi i casi, la mancanza d’azione può avere conseguenze negative quanto gli eccessi dell’azione stessa.

Lo stesso Max Heindel, nei suoi scritti, a proposito della morte fisica dell’uomo afferma:
“Dopo aver portato il nostro corpo fisico attraverso gli anni inutili dell’infanzia, oltre gli anni caldi della gioventù e siamo giunti al tempo della maturità, quando noi staremo veramente guadagnando esperienza, più a lungo possiamo prolungare il tempo della nostra vita fisica, più a lungo potremo guadagnare”.

Lo stesso Heindel quindi, riconosce l’ostacolo sovrumano del ruolo che svolgono gli ormoni, soprattutto quelli sessuali, durante un lungo periodo della nostra esistenza.

Chi di noi può stabilire con verità quando sopraggiunge per l’uomo l’età della maturità? Possiamo fissare con certezza una certa età anagrafica? O la maturità è quella dote che si acquisisce solo tramite l’esperienza personale vissuta durante la propria vita?
Sicuramente un uomo maturo, mentalmente e soprattutto fisicamente, non è più schiavo da tempo dei suoi ormoni, e può scegliere liberamente di praticare il sesso o dedicarsi a cose per lui più importanti.
Ma finché il nostro organismo produrrà sufficienti ormoni sessuali atti alla procreazione, l’astenersi completamente dal sesso può provocare quei fenomeni aberranti, mentali e fisiologici, di cui questo mio scritto ha la presunzione di rivelare.

Il sesso ha la capacità di provocare importanti mutamenti nell’armonia di un corpo e della sua mente, soprattutto ha un’influenza decisiva nella sfera della creatività.

Filosofi occidentali che hanno studiato a fondo il ruolo giocato dalla sessualità nel nostro sviluppo spirituale, come Georges Ivanovitch Gurdjieff o alcuni dei suoi seguaci quali, Robert S. De Ropp, creatore della Psicologia creativa, o J.G. Bennet fondatore dell’Accademia internazionale dell’educazione continua, hanno appurato che le conseguenze di una pratica sessuale inadeguata possono essere molto gravi, e ciò perché mentre negli animali quest’impulso vitale s’indirizza unicamente verso la riproduzione, nell’uomo interviene in maniera decisiva nella regolazione delle sue energie psicofisiche meccanismo dimostrato dalla forza con la quale l’istinto sessuale agisce durante il sogno, dispensando sollievo o fantasie erotiche compensatrici (polluzione notturna).

In realtà l’energia sessuale, allo stesso modo della fame, della sete, del sonno e della fatica, sgorga dal nostro sistema istintivo (sistema nervoso centrale), il quale condiziona sia direttamente il nostro umore, sia le fluttuazioni del livello d’energia, che producono a loro volta tanto la depressione e la tristezza quanto l’ottimismo e l’allegria.

Per comprendere meglio questo concetto, sarà necessario ravvisare quanto sostenuto da numerose tradizioni esoteriche ed iniziatiche, che considerano l’uomo composto di quattro centri energetici principali: Istintivo, Motorio, Emozionale e Intellettuale.

Questi Centri sono stati associati rispettivamente ai quattro elementi naturali- Fuoco- Terra-Acqua ed Aria- e simbolizzati dall’emblema della Croce, la cui forma, secondo alcuni studiosi suggerirebbe all’uomo di liberare le sue quattro fonti d’energia dalla repressione cui lo sottomette la cultura e la civiltà.

Tuttavia, al fine del raggiungimento di un’evoluzione spirituale è imprescindibile il coordinamento dei vari centri: quando le emozioni invadono il “centro emozionale” si è incapaci d’essere obiettivo e di ragionare; se è il pensiero a sopraffare le emozioni, l’uomo è sviato dai suoi reali desideri, quando invece sono gli impulsi sessuali ad invadere gli altri centri, l’individuo si trasforma in un soggetto iper attivo impulsivo o isterico.


Come sempre l’uomo che aspira ad un livello superiore di conoscenza, deve agire utilizzando la Testa ed il Cuore, e non solo l’una o l’altro, e né tanto meno solo il suo istinto primordiale, la perfetta unione tra il Centro Razionale ed il Centro Emotivo, dona il “Discernimento”, unica garanzia di un corretto agire.

Il vero ostacolo da superare per colui che aspira allo stato di grazia, e costituito dall’Ego; ed è per ciò che è importante studiare i processi del Centro dell’Istinto, i quali senza che se n’abbiano coscienza, interferiscono continuamente sull’attività intellettuale ed emozionale in cui l’Ego si manifesta.
I maestri spirituali insegnano ai loro discepoli le insidie dei propri centri istintivi fino a quando non imparano a conoscerli e a dominarli. L’importanza di un uso corretto dell’energia sessuale, e data dal fatto, che se quest’ultima fluisce in modo equilibrato si avrà un’attività armonica dei quattro centri e delle diverse parti mentali.

Questo spiega i motivi per cui Gurdjieff affermava, che “Felice è colui che sa come utilizzare la propria energia sessuale, ma non lo è chi la utilizza per un solo scopo”.

E’ d’importanza basilare capire che l’atto sessuale è sottomesso ad un’energia creativa che supera il naturale istinto di riproduzione.
Quest’energia implica l’unione della volontà di due persone, che rende l’uomo creativo nel più ampio senso del termine. Ed è proprio questa consapevole creatività che gli consente l’accesso ad alti livelli di coscienza.

Una delle ragioni per cui si ha necessità di una vita sessuale adeguata, deriva dall’esigenza di evitare che questa si trasformi in “fantasia degenerata”, quando l’immaginazione o la suggestione interviene nella sfera del sesso, le cose non funzionano più né per l’organismo né per la psiche, quest’impulso male indirizzato rappresenta un notevole ostacolo allo sviluppo delle attività interiori e dello svolgimento della vita ordinaria.
Così come i pensieri possono prostituirsi e l’energia mentale disperdersi, lo stesso può accadere al sesso.

Il vero piacere sessuale non sta né nell’eccitazione emozionale né nella stimolazione mentale, ma nel semplice e lineare soddisfacimento dell’impulso naturale, che dona a se stessi ed al proprio partner, quando c’è amore, complicità e donazione momenti di vera estasi mistica.

Ricordo la frase di un Maestro di cui ora mi sfugge il nome, che dice:
“Signore ti benedico e ti prego, sul “Tempio” della mia donna”.

Alcune correnti di pensiero come il Tantrismo, sostengono che attraverso la coscienza sia possibile influire sul modo con cui quest’energia si libera nell’organismo, l’unione sessuale, può essere utile per evolversi spiritualmente, se l’atto è inteso come una manifestazione della divinità nei corpi dei due amanti.

In questo caso, l’unione sessuale tra esseri evoluti e capaci di mantenere durante il rapporto, un elevato livello di coscienza, è un’esperienza molto diversa da quella che si può vivere comunemente, consente di entrare in contatto più diretto con il proprio essere, con la propria parte femminile e maschile.

“Ciò che si apprende”, dice il Ropp, “va al dì là delle parole”. Per avvicinarsi ad un’esperienza di questo tipo, anche solo da lontano, bisogna trovare un modo per far sì che la nostra personalità, ed in particolare l’immaginazione, non interferisca nel momento dell’incontro sessuale.

Le teorie esoteriche ritengono, che se non sono dirette a sviluppare la propria essenza le molte relazioni sessuali non hanno alcun valore, al contrario ci si evolve in senso spirituale quando si è capaci di entrare in relazioni sessuali d’origine non casuale, ma motivate da una “armonia” interiore tra i due amanti.
In questo tipo di relazione la sessualità non è dannosa, e gli impulsi dell’uomo e della donna si possono tra loro conciliare e armonizzare, senza tensioni o sopraffazioni.
Il rischio in questo tipo di legame, è il sopraggiungere dell’amore egoistico del possesso incondizionato del proprio partner.
L‘intrinseco potere unificante dell’amore non ha niente in comune con l’attrazione sessuale, il cui risultato in genere è la comparsa di desideri egoistici che provengono dalla personalità e non dall’essenza spirituale.
Gli atteggiamenti egoistici di possesso sciupano e stravolgono l’energia creativa, rendendo l’atto sessuale una “masturbazione”, giacché che, quando l’uomo o la donna cerca di dominare l’altro, l’energia sessuale si alimenta soltanto dell’amore per se stessi.

Gurdjieff è stato il primo ad utilizzare il termine “masturbazione”, riferendosi a tutte le forme attraverso le quali si possono disperdere le proprie energie sessuali.
Per gli individui che non sono impegnati nella ricerca dell’evoluzione spirituale o in un altro tipo d’iniziazione, questo genere di “autocompiacimento” funziona come valvola di sicurezza che permette loro, di consumare l’energia sessuale senza subire notevoli conseguenze negative.

Si afferma che la Chiesa Cattolica accetti, anche se a malincuore, che alcuni dei suoi ministri, disperdano la propria energia sessuale tramite “l’autoerotismo”, piuttosto che violare il voto del celibato, rischiando così di perdersi nel peccato o di dare pubblico scandalo, o peggio ancora, dedicarsi all’omosessualità o alla pedofilia.

Diversamente l’energia sessuale non controllata può essere distruttiva, non solo per l’uomo o la donna, ma anche per le relazioni interpersonali in genere, infatti, la guerra ed il sesso hanno molte affinità cerebrali in comune (come già affermato precedentemente, nello scritto sull’ipofisi).

I poteri creativi dell’energia sessuale maschile e femminile, sono rappresentati con molta chiarezza dalla mitologia Indù nelle immagini di Shiva, dio della creazione e della distruzione, e di Shakti, la gran madre amorosa e compassionevole, che allo stesso modo, è dea vendicativa e distruttiva.

L’energia sessuale nella sua essenza è benigna, e può consentire all’uomo ed alla donna di entrare in contatto diretto con l’enorme forza generatrice della natura.
Venerata nel passato come “Eros”, si manifestava nelle religioni matriarcali o dionisiache, le quali consideravano i riti orgiastici propiziatori per la fertilità della terra, avvalendosi della “prostituzione sacra”; uomini e donne che non avendo altro da immolare che il proprio corpo al proprio Dio, donavano la loro energia sessuale in sacrificio alla loro divinità.

La forza creatrice della sessualità è tale che può convertirsi, accumulata attraverso l’astinenza, quando questa è voluta, ricercata e soprattutto non comporti danni fisici o psichici al nostro organismo, o con la pratica di una corretta attività sessuale, in un mezzo per sperimentare elevati gradi di coscienza, e rivelare all’individuo determinati segreti relativi alle energie del proprio corpo, difficili da verificare attraverso altri processi biologici.

L’unione sessuale tra l’uomo e la donna è alla base di molteplici rappresentazioni iconografiche universali, le quali simboleggiano gli opposti creativi: l’abbraccio tra il Cielo e la Terra, l’unione del Sole e della Luna, le nozze alchemiche tra l’Acqua ed il Fuoco, sono esempi di un simbolismo globale, che vuole ricordare come attraverso gli opposti che sono dentro di ognuno di noi, si possa giungere a creare un altro essere al nostro interno, l’Androgeno Primordiale, fonte perenne di vita e immortalità, dal quale tutto ha avuto origine.

Quest’idea, è descritta in un trattato taoista dal titolo “Il segreto del fiore d’oro”, nel quale si parla delle pratiche attribuite ad alcuni “immortali”, che si sarebbero addentrati lungo il “Cammino dell’Elisir di lunga vita”. Si tratta di pratiche sessuali conosciute come la “tecnica del movimento retrogrado o ascendente”, destinate a restaurare il principio vitale, e che si basano, allegoricamente e non, sulla concentrazione del pensiero durante l’atto sessuale, attraverso la ritenzione ed il controllo del respiro per preservare lo sperma, “Acqua-Semenza” della forza vitale.

Ora ottenere questo dominio, si richiede, come nel caso del Tantra, una preparazione sessuale consapevole e un controllo di quei processi che solitamente sono involontari.

Per conseguire questa qualità dell’atto sessuale è necessario come già detto, che la sua funzione si manifesti senza l’interferenza dei pensieri e delle emozioni.
Questione molto difficile nella nostra società e per la nostra cultura, nella quale il senso della colpa e della vergogna inculcateci fin da bambini, impediscono a molti di avere un’esperienza sessuale, non diciamo elevata, ma almeno pura e sana.

“La verità non può essere trasmessa a parole, ma solo scoperta in se stessi, nei più intimi recessi della propria mente” (Krishnamurti).


Il viaggio più lungo inizia con un primo passo, e allora facciamolo questo passo il resto verrà da solo.





Ostia lido lì 07/02/2003

Scheda dettagli:

Data: 16 maggio 2003Autore: Sergio de Ruggiero

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