Samhain e l'oscurità
Rituali e meditazioni
Seguire i cicli della natura aiuta le persone a sviluppare un contatto reale con la vita e i suoi mutamenti, riducendo l'attaccamento alla materia, le aiuta a lasciar andare quello che è giunto alla fine o morto, a non aver paura, perché anche la fine non è per sempre, e ci rende pronti per un nuovo inizio in una dimensione spirituale o una rinascita materiale.
Nella tradizione celtica, il volto della crona veniva scolpito nella zucca svuotata al cui centro veniva messa la luce per farla risplendere nell'oscurità. Sheela na Gig è la rappresentazione più antica della dea che si conosce, scolpita sulla pietra veniva esposta come protezione dal male, essa ci protegge anche da noi stesse e dal nostro bisogno malato di amore, quando ci snaturiamo per tenerci un uomo accanto che non ci rispetta e quando non ci rendiamo conto di come contribuiamo a creare la nostra infelicità.
Una pratica buona per questa notte o per questo periodo è disegnare, modellare o scolpire l'immagine di questa dea e soprattutto ti consiglio di fare questa meditazione: visualizzati mentre mediti di essere al centro della vulva di Sheela na Gig, lascia che tutte le tue paure vadano via dal corpo dal cuore e dall'anima, consegna alla Dea oscura quello che hai lasciato. Mentre ti visualizzi nel centro della sua vulva, ripensi mentalmente alle ferite, alle delusioni, alle ansie fino a quando non le hai lasciate andare completamente. Chiedi aiuto alla dea affinché se le prenda. Finita questa parte di rilascio, preparati a rinascere rigenerata e trasformata da questa esperienza protetta da Sheela "la femmina sacra" chiedi che ti venga data nuova vita....
Puoi accompagnare questa pratica con sottofondo di canti e musiche rilassanti e terminare con una musica allegra e piena di gioia per la rinascita.
Scheda dettagli:
Data: 11 novembre 2020Autore: Clementina Arpaia
Profilo Pubblico di:
Clementina Arpaia
Sono Clementina Sono nata nel ’67 in una famiglia già numerosa che ha continuato a crescere anche dopoil mio arrivo. Nona di tredici figli, ho sei fratelli maggiori e quattro minori, e due sorelle più grandi. Nel ’73 ci siamo trasferiti a Torino, portando con noi un po’ di Napoli nel cuore e nel…