Il processo di evoluzione spirituale che accompagna la nostra vita attraverso il Suono ci suggerisce di aprirci di più all’esperienza musicale e al suo linguaggio alla ricerca di nuovi punti di incontro e arricchimento reciproco tra il mondo suono-vibrazionale e quello accademico musicale, anche e soprattutto se il linguaggio musicale “ufficiale” è sempre stato una cosa lontana da te!
E’ il Suono stesso a chiederci di compiere questo passo importante in nome di una auspicata ricomposizione unitaria del suo significato originario e il superamento della contrapposizione che considera il Suono, Arte che affascina la Mente e si fa Musica, in un altra prospettiva antica disciplina di riequilibrio energetico che si prende cura dei processi di autoguarigione dei nostri Corpi Sottili.
Nella nostra formazione per Operatori Olistici del Suono e Sound Healer l’insegnamento di questi temi si affronta in modo integrato ma sento ora la necessità di offrire una nuova opportunità per comprendere, approfondire e sperimentare insieme gli aspetti più “musicali” in ambito suono-vibrazionale.

Quanti Operatori Olistici che si occupano di Suono hanno informazioni sommarie e incomplete sulla musica, informazioni che purtroppo a volte vengono trasmesse come verità assolute!
E come troppo pochi musicisti abbiano ricevuto una formazione finalizzata a sensibilizzarli sul valore della Musica come espressione del Suono fonte di riequilibrio energetico, trasformazione e autoguarigione!

Ti sto raccontando tutto questo perché la missione della mia vita è sempre stata quella di creare ponti tra questi due mondi che ho attraversato in tanti anni avanti e indietro vivendo profondi conflitti interiori.
Per questo il workshop “Il Sound Healing incontra la Musica” non sarà una lezione didattica sulla Musica, perché so che ti avranno già stroncat* alle Medie con il flauto dolce e forse anche col solfeggio “all’italiana”.
Entreremo invece nei fondamenti musicali da una piccola porticina dimenticata, quella che tanti musicisti fin da bambini avrebbero dovuto o voluto varcare ma che nessuno ha mai aperto loro. Costruiremo insieme un workshop fortemente esperienziale e anche le pillole di teoria saranno indolori e susciteranno, mi auguro, la vostra curiosità.
Cammineremo insieme e nessuno resterà indietro, chiedo solo un po’ di pazienza a chi già sa e vorrebbe correre: a volte è importante ripercorrere sentieri che diamo per scontati con curiosità e nuova consapevolezza.

Programma
Il programma sarà integrato e arricchito dalle tue domande, curiosità, osservazioni e attraverso la condivisione di emozioni e il superamento dei blocchi mentali che ci hanno probabilmente accompagnato fino a ora nella approccio alla Musica o meglio nel “non approccio”

ABC del linguaggio musicale per la pace degli emisferi cerebrali
– l’altezza dei suoni quando diventano note musicali: il corpo, la voce, la tastiera, il pentagramma
– la durata delle note musicali: il movimento del corpo, il ritmo e il tempo, la trascrizione ritmica
– cantare i suoni delle note musicali accompagnati dai ritmi del tamburo

Ascoltare i suoni/note con il corpo
– riconoscere le note di una scala musicale attraverso la fonomimica (gesti delle mani sul corpo)
– comporre una semplice melodia pentatonica e saperla scrivere sul pentagramma
– fare pratica con gli intervalli, saperli riconoscere, intonarli con la voce e/o insieme a uno strumento

Come la Musica lavora sui nostri corpi sottili*