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Zanzara Fosforescente Antimalaria? i Ricercatori Sono Molto Cauti
Un eccesso di attenzione e una carenza di cautela sta accompagnando in questi giorni sulla stampa non specializzata la notizia di esperimenti su un “prototipo” di zanzara fosforescente e dagli occhi verdi che – resistente alla malaria e più longeva delle non resistenti – potrebbe piano piano sostituirsi in natura a quella infettante e quindi contribuire a lottare contro la malattia. L’insetto geneticamente modificato anche mediante l’impianto di una proteina – che tra l’altro le cambia l'aspetto e il colore degli occhi e la rende per questo riconoscibile da quello malarico – ha raggiunto la nona generazione in un laboratorio nello stato americano del Maryland dove è stata sperimentata su cavie animali. Come sottolineano i ricercatori più prudenti, non esistono però finora prove che possa sopravvivere altrettanto bene in ambiente naturale, sostituirsi a quella che porta il contagio e comportarsi nello stesso modo rispetto agli umani. Jason Rasgon del dipartimento di microbiologia molecolare e immunologia della Johns Hopkins University, dove si sono svolti gli esperimenti, ha sottolineato che per ora la ricerca su topi malarici costituisce solo una dimostrazione di principio e che qualsiasi test sul campo rimane per ora molto lontano. Sul numero totale di vittime della malaria - una patologia la cui capacità di uccidere è stata quasi oscurata dalle innumerevoli campagne sulla sindrome di immunodeficienza acquisita(sida/aids)- esistono stime non proprio precise: secondo il "Center for Disease Control and Prevention" statunitense, le vittime annuali varierebbero da 700.000 a due milioni e 700.000. Certo è che secondo tutte le statistiche disponibili il 75% dei decessi riguarda l'infanzia africana; per contenere questo infanticidio basterebbero,invece di costose e improbabili ricerche, medicinali di costo molto contenuto.