ven, 09 maggio 2025

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Wwf: il Giappone Giustifica il Martirio delle Balene con Motivi di Studio

“Ne uccidiamo ancora un po’ per studiarle”: questa e’ stata sinora la giustificazione dei balenieri giapponesi per il mancato rispetto della moratoria sulla caccia ai cetacei. Un nuovo rapporto del Wwf, presentato in occasione dell’apertura in Corea della 57ma Commissione baleniera internazionale (international whaling commission- iwc), pero’, annulla il mito che sia necessario uccidere le balene per studiarle. Perche’? Perche’ le tecniche di studio che non uccidono il mammifero marino, come la biopsia, sono piu’ attendibili di quelle che ne richiedono la morte, e si possono ripetere. Da quando nel 1986 e’ diventata operativa la moratoria sulla caccia, sono state uccise circa 24 mila balene, delle quali oltre settemila nel nome della scienza (capodogli, balenottere minori, balenottere di Bryde) soprattutto dalle flotte giapponesi. Ma il rapporto denuncia come la caccia scientifica sia solo “uno strumento legato al profitto e un mezzo per aggirare la moratoria - spiega il Wwf - dal momento che le moderne e non letali tecniche di studio sono piu affidabili nel fornire dati e conoscenze sulla biologia di questi mammiferi. “E’ paradossale che il Giappone, una delle nazioni piu avanzate al mondo in termini di progresso tecnologico, si ostini ad uccidere ogni anno circa 650 balene utilizzando nel 21mo secolo la scienza degli anni 40 del secolo scorso - ha detto Susan Lieberman, direttore del programma Wwf global species - noi crediamo che gli attuali programmi di ricerca debbano essere progettati utilizzando le nuove tecniche”. Secondo il rapporto, che si intitola “Science, profit and politics: scientific whaling in the 21st century”, le attuali tecniche non letali sono in grado di assicurare campioni piu’ grandi e dati piu’ affidabili, e possono essere ripetute per molto tempo, cosa impossibile una volta che una balena e stata uccisa. Come l’analisi genetica di piccoli campioni cutanei, prelevati con una speciale e non dannosa freccetta da biopsia, e ampiamente utilizzata per comprendere la struttura della popolazione di molti mammiferi, incluse le balene. Questa tecnica “e’ utile per determinare lo stato delle popolazioni di balene in aree geografiche diverse - spiegano gli ambientalisti - cosa di importanza cruciale per stabilire le quote”. Il Giappone dichiara inoltre la necessita’ di dover uccidere le balene per determinare di cosa si nutrono, esaminando i contenuti stomacali. Il Wwf sottolinea tuttavia che quest’analisi fornisce una visione istantanea solo delle prede consumate di recente, e che potrebbe non essere indicativa sul reale tipo di dieta. Al contrario l’analisi dei campioni cutanei fornisce informazioni attendibili sulla dieta della balena e su un periodo di tempo piu’ lungo. I cacciatori giapponesi affermano inoltre che una ricerca di tipo “letale” e’ necessaria per determinare il sesso e le condizioni riproduttive delle balene. Ma gli esperti Wwf replicano che si puo’ facilmente determinare il sesso attraverso un’analisi bioptica. Una tecnica recente permette inoltre agli scienziati di determinare lo stato di gravidanza dai campioni bioptici. Secondo il rapporto, la leggenda piu grande sostenuta dai giapponesi e’ che le balene siano responsabili del collasso degli stock di pesca. “In ogni caso nessuno dei loro studi su questo tema e’ stato mai edito su pubblicazioni scientifiche internazionali. La valenza scientifica e’ cosi’ scarsa - come sottolinea il rapporto del Wwf - che non passerebbe il vaglio della revisione da parte di alcuno scienziato che collabori con una rivista rispettabile”. “Tra il 1954 e il 1986 i giapponesi hanno ucciso nel mondo 840 balene con la motivazione della ricerca scientifica, e da allora in poi otto volte di piu’ - denunciano gli ambientalisti - questa cosiddetta ‘ricerca’ e’ fortemente sovvenzionata dal Governo e la carne di balena viene venduta sul mercato giapponese”. Il rapporto evidenzia come il programma di caccia giapponese “riguarda il commercio e la politica, ma non ‘suona’ come scientifico - ha proseguito Lieberman - chiediamo al Giappone di agire all’altezza della sua reputazione di nazione avanzata sia tecnologicamente sia scientificamente, e di porre fine alla ‘caccia scientifica’”. L’altra nazione che, oltre al Giappone, continua a cacciare le balene “adducendo presunte motivazioni scientifiche e’ l’Islanda - conclude il Wwf - le flotte islandesi hanno ucciso 38 balenottere minori nel 2003, e 25 nel 2004”.

Scheda dettagli:

Data: 22 giugno 2005
Fonte/Casa Editrice: CFA Monferrato
Categoria:
Sottocategoria:
Biodanza, 5Ritmi, Danze sacre e altre

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