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Vivisezione: Nemmeno la Scienza ci Crede più
Dal British Medical Journal arriva una valutazione di merito sulla sperimentazione animale, una sfida all’attendibilità e utilità della vivisezione, una conferma alle perplessità sollevate da associazioni e ricercatori scettici.
Al termine di una ricerca “evidence basic”, vale a dire fondata su prove sperimentali, gli scienziati del gruppo RATS (Reviewing Animal Trials Systematically) proclamano: "Dove sono le prove del fatto che la sperimentazione animale è utile per l'uomo?" Le prove paiono non esserci. Gli autori concludono che “non si dovrebbero effettuare nuovi esperimenti su animali fino a quando non venga fatto uso migliore di quelli esistenti e non ne sia stata valutata la validità e la generalizzabilità alla pratica clinica".
La ricerca basata su sei revisioni sistematiche getta dubbi inquietanti sulle pratiche di sperimentazione sin qui accreditate, i dati emersi dagli esperimenti sugli animali hanno avuto un peso così irrilevante che ci si domanda il perché siano stati compiuti.
Alle riserve di fondo circa la trasferibilità di osservazioni fatte su altre specie si aggiungono manchevolezze metodologiche individuate dalle revisioni. "Randomizzazione e valutazioni in cieco, che sono requisiti obbligatori per la sperimentazione clinica, non fanno parte degli standard di quella animale […] se gli esperimenti sono discutibili sul piano qualitativo e non forniscono informazioni utili alla ricerca medica, si può tranquillamente dire che animali, risorse economiche e tempo vengono sacrificati invano".
L'assioma dell'inevitabilità della sperimentazione animale comincia quindi a cadere
Al termine di una ricerca “evidence basic”, vale a dire fondata su prove sperimentali, gli scienziati del gruppo RATS (Reviewing Animal Trials Systematically) proclamano: "Dove sono le prove del fatto che la sperimentazione animale è utile per l'uomo?" Le prove paiono non esserci. Gli autori concludono che “non si dovrebbero effettuare nuovi esperimenti su animali fino a quando non venga fatto uso migliore di quelli esistenti e non ne sia stata valutata la validità e la generalizzabilità alla pratica clinica".
La ricerca basata su sei revisioni sistematiche getta dubbi inquietanti sulle pratiche di sperimentazione sin qui accreditate, i dati emersi dagli esperimenti sugli animali hanno avuto un peso così irrilevante che ci si domanda il perché siano stati compiuti.
Alle riserve di fondo circa la trasferibilità di osservazioni fatte su altre specie si aggiungono manchevolezze metodologiche individuate dalle revisioni. "Randomizzazione e valutazioni in cieco, che sono requisiti obbligatori per la sperimentazione clinica, non fanno parte degli standard di quella animale […] se gli esperimenti sono discutibili sul piano qualitativo e non forniscono informazioni utili alla ricerca medica, si può tranquillamente dire che animali, risorse economiche e tempo vengono sacrificati invano".
L'assioma dell'inevitabilità della sperimentazione animale comincia quindi a cadere