La storia di padre Phero Pham Chan Hung ha un che di eroico. Ha atteso vent'anni in Vietnam per diventare prete, o meglio, per superare le difficoltà opposte dalla commissione politica. Alla fine anche i funzionari più refrattari hanno dovuto arrendersi alla sua determinazione. Oggi padre Phero ha cinquant'anni, è sacerdote da tre e guida una parrocchia della diocesi di Long Xuyen situata nel villaggio di Ong Deo - mille abitanti - nell'immensità di una zona segnata da risaie e un intrico di canali. Il parroco è più che felice della sua comunità rurale: l'ha sognata per vent'anni e ha sacrificato tutto per servire questa gente umilissima, ai confini del mondo. I cristiani arrivano alla Messa con le barche che ormeggiano in fila proprio davanti alla chiesa. Il colpo d'occhio è suggestivo: l'ampio canale con le fronde di piante piegati fino a lambire l'acqua, il piccolo spiazzo della parrocchia, le barche che dondolano sulle onde, la sagoma pulita della chiesetta con il campanile, i bambini che giocano sul cortile, tombe sparse attorno alla chiesa, il campanile con una sola campana a corda, la comunità schierata davanti al canale ad accogliere il vescovo che arriva per la cresima. A Ong Deo, padre Phero "è una vera guida spirituale” dice il vescovo Tran Xuan Tieu. “Prima qui era tutto in abbandono, ora c'è una comunità viva, che si fa stimare anche dai non credenti. La Chiesa ha ridato speranza a queste persone, le ha messe insieme, le tiene vive". Bisogna vedere quanto vuole bene a padre Phero la gente delle risaie, quanto lo adorano i ragazzi, quanto lo amano gli anziani che non hanno mai visto uno straniero, né sanno se esiste un mondo oltre quella linea verde in fondo ai campi. Padre Phero ha avuto pazienza e ce l'ha fatta. Il fratello minore, prevedendo un'attesa biblica per essere ammesso al seminario, ha scelto diversamente: si è trasferito in Canada e da una decina d'anni è prete in una parrocchia di Toronto. Ormai in patria può tornare solo come turista.