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Vietnam: Dove Internet può Portare al Carcere...
Secondo Amesty International, negli ultimi due anni sei dissidenti vietnamiti sono stati condannati a lunghe pene detentive e almeno altri quattro sono in attesa di giudizio per aver espresso le proprie opinioni su Internet. Tra i casi che Amnesty cita c'è quello di Le Chi Quang, 33enne laureato in legge e insegnante di computer, arrestato in un Internet cafè di Hanoi nel febbraio 2002. Accusato di aver scritto e diffuso sulla rete articoli anti-governativi, Le è stato condannato nel novembre 2002 a quattro anni di prigione e tre di arresti domiciliari con l’accusa di "propaganda contro lo Stato" e la sua malattia renale cronica è peggiorata. Un appello è stato indirizzato alle autorità vietnamite affinchè siano risolti il caso di Le e altri analoghi. Tra questi, quello di Pham Hong Son, condannato nel giugno scorso a 13 anni di prigione per ‘spionaggio’. L’uomo, un medico di 34 anni impiegato in un’azienda farmaceutica, era stato arrestato il 27 marzo 2002 dopo aver tradotto un articolo intitolato ‘Cosa è la democrazia?’, trovato sul sito Internet del dipartimento di Stato Usa, che aveva poi inviato ad amici e funzionari vietnamiti. Inoltre Son aveva scritto una lettera aperta, pubblicata sul web, in cui protestava perché la sua abitazione era stata perquisita e il computer gli era stato confiscato. Pham Hong Son è stato perciò ritenuto colpevole di "aver raccolto notizie e documenti da un Paese straniero per usarli contro lo Stato socialista del Vietnam". Si stima che circa un milione di vietnamiti, su una popolazione di 80 milioni, abbia accesso regolare alla rete, soprattutto attraverso gli Internet cafè. Anche in Vietnam, però, come già accade da molti anni in Cina, le autorità continuano ad attuare severi controlli sul web, ritenuto uno dei luoghi ideali per il proliferare del dissenso.