Il Centro per la Libertà Religiosa, sezione del gruppo Americano per i diritti umani "Freedom House", ha denunciato atroci torture nei confronti dei Cristiani dell'etnia Hmong nel tentativo di indurli a convertirsi e a riabbracciare il culto degli antenati.

Le forme di tortura, fisica e psicologica, sono molteplici: dall'esilio forzato, spesso costringendo i perseguitati ad abbandonare il loro villaggio nonostante essi siano indigenti, e quindi impossibilitati a pagarsi il viaggio, la nuova abitazione e ad abbandonare il proprio lavoro; fino a giungere a vere e proprie torture fisiche, ovvero pestaggi a volte letali, e addirittura iniezioni di droga e sostanze paralizzanti.

Dei 600 mila Hmong, che vivono nel Nord del paese al confine con la Cina, circa 250 mila sono protestanti. Contro di loro la persecuzione si fa ogni giorno più cruenta. Stando a quanto riportato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, nel 2002 molti cristiani Hmong elle province di Lai Chau e Lao Cai sono stati picchiati selvaggiamente dalla polizia, denunciati, imprigionati senza processo, deportati nel pieno della notte, costretti ai lavori forzati, ecc.