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Vegani: Ossa più Sottili ma Senza Osteoporosi
I vegani maggiormente "ortodossi", quelli cioè che non solo non si cibano di prodotti di derivazione animale (compresi latticini, uova, ecc.), ma limitano la loro dieta ai prodotti crudi, presentano una conformazione ossea più esile in quanto alla massa ma meno esposta al rischio di osteoporosi.
Inoltre i vegani, rispetto a chi osserva una dieta standard, presentano livelli più alti di vitamina D, la vitamina indispensabile per l'assorbimento del calcio e per la salute delle ossa.
La scoperta appartiene a Luigi Fontana del Washington University School of Medicine in St. Louis.
Lo studio ha preso in esame un gruppo di 18 vegani con dieta a base di cibi crudi, seguendoli nell'arco di 10 anni. Il campione di controllo era formato da soggetti che seguivano una dieta normale, ma con caratteristiche socio-economiche ed anagrafiche omogenee a quelle dei soggetti vegani.
Ad entrambi i gruppi sono stati misurati l’indice di massa corporea, la massa ossea, la densità minerale delle ossa, le molecole indicatrici del tasso di turnover della composizione della struttura ossea, i livelli di vitamina D e fattori indicatori di stati di infiammazione come la proteina C reattiva e il fattore di crescita insulino-simile (IGF-1).
Ebbene, i vegani "estremisti" presentavano un minor indice di massa corporea e ossea rispetto al gruppo di controllo. La massa ossea era inferiore anche nelle zone che solitamente fungono da campanello d'allarme per l'osteoporosi. Ma anzichè essere maggiormente predisposti alla patologia, i vegani risultavano invece meno a rischio del gruppo di controllo presentando alti livelli di vitamina D, un minor tasso di infiammazione, minor predisposizione al rischio di cancro.
Inoltre i vegani, rispetto a chi osserva una dieta standard, presentano livelli più alti di vitamina D, la vitamina indispensabile per l'assorbimento del calcio e per la salute delle ossa.
La scoperta appartiene a Luigi Fontana del Washington University School of Medicine in St. Louis.
Lo studio ha preso in esame un gruppo di 18 vegani con dieta a base di cibi crudi, seguendoli nell'arco di 10 anni. Il campione di controllo era formato da soggetti che seguivano una dieta normale, ma con caratteristiche socio-economiche ed anagrafiche omogenee a quelle dei soggetti vegani.
Ad entrambi i gruppi sono stati misurati l’indice di massa corporea, la massa ossea, la densità minerale delle ossa, le molecole indicatrici del tasso di turnover della composizione della struttura ossea, i livelli di vitamina D e fattori indicatori di stati di infiammazione come la proteina C reattiva e il fattore di crescita insulino-simile (IGF-1).
Ebbene, i vegani "estremisti" presentavano un minor indice di massa corporea e ossea rispetto al gruppo di controllo. La massa ossea era inferiore anche nelle zone che solitamente fungono da campanello d'allarme per l'osteoporosi. Ma anzichè essere maggiormente predisposti alla patologia, i vegani risultavano invece meno a rischio del gruppo di controllo presentando alti livelli di vitamina D, un minor tasso di infiammazione, minor predisposizione al rischio di cancro.