La dott.ssa Ambika Satija del Dipartimento di Dietologia alla Harvard T.H. Chan School per la salute pubblica ha esaminato le abitudini alimentari di 209.000 adulti per vent’anni.
Secondo la sua ricerca, pubblicata su Harvard Health nel 2017, le persone che seguono una dieta vegetale sana hanno il tasso più basso di rischio di malattie cardiache e sono molto più longilinee. La loro dieta è a base di cereali integrali, frutta, verdura, noci, legumi e olii selezionati. Ma chi segue una dieta di scarsa qualità - succhi di frutta, cereali raffinati, fritture e bevande zuccherate - ha un fattore di rischio notevolmente più alto.
“Lo studio non distingueva quali cibi animali, e in particolare la carne, possono avere un impatto sul cuore, ma altri studi hanno dimostrato che, come per i cibi vegetariani, anche per gli altri sono importanti la qualità e la quantità” dice la dott.ssa Satija.
“Ad esempio, uno studio del gennaio 2017 sull’American Journal of Clinical Nutrition sosteneva che 85 grammi di carni non processate tre volte a settimana non peggiorano la pressione e neppure il colesterolo totale.”
Tuttavia la dott.ssa Satija ha spiegato che uno studio della America Heart Association ha dimostrato che gli uomini tra i 45 e i 79 anni che mangiano più di 75 grammi al giorno di carni processate come insaccati, salsicce, bacon e hot dog, hanno il 28% di rischio di arresto cardiaco in più rispetto a chi ne mangia meno di 25 grammi.
“Il veganismo ha i suoi benefici, ma può cambiare di molto l’assunzione di proteine. E quindi non è solo una questione di eliminare carni e latticini dall’alimentazione.”