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Vaticano: Madre Teresa Presto Beata
Vi sono alcuni grandi missionari nei decreti della congregazione delle cause dei santi, presentati stamane al Santo Padre nella sala Clementina. Nell’indirizzo di omaggio rivolto a Giovanni Paolo II dal cardinal José Saraiva Martins, prefetto della congregazione vaticana, sono stati scanditi i nomi di madre Teresa di Calcutta (1910-1997) che sarà presto beata, sicuramente la figura più mediatica del mondo ‘ad gentes’ del ‘900. La sua esile figura è stata nel secolo scorso un emblema mondiale della carità cristiana. A diciotto anni, rispondendo alla vocazione missionaria, entrò tra le suore di Loreto, che la inviarono come insegnante in India. A Calcutta scoprì il Volto di Cristo sofferente in quello dei poveri più abbandonati. La sua vita ebbe una svolta e per loro fondò le missionarie e i missionari della Carità. Con il suo esempio suscitò un vasto movimento di impegno caritativo e sociale a favore delle categorie più emarginate. Invece, nella lista dei futuri ‘santi’ figura l’infaticabile vescovo missionario monsignor Daniele Comboni (1831-1881), fondatore delle congregazioni delle missionarie e missionari comboniani. L’evangelizzazione dell’Africa "mediante l’Africa" fu il sogno che assorbì tutta la sua vita, consumata a Khartoum (Sudan) dalle fatiche e dai disagi apostolici all’età di cinquant’anni. Grandi anime missionarie, che verranno anche ad arricchire prossimamente la lista dei santi, saranno padre Arnoldo Janssen (1837-1909), fondatore della società del Verbo Divino, delle suore missionarie serve dello Spirito Santo e delle serve dello Spirito Santo dell’adorazione perpetua, e il suo figlio spirituale, padre Giuseppe Freinademetz (1852-1908), anche lui verbita. Questo sacerdote svolse il suo apostolato tra i cinesi, che amò appassionatamente, tanto da scrivere: "Io amo la Cina e i cinesi; in mezzo a loro voglio morire e tra loro essere sepolto". Cosa che si è puntualmente realizzata. “Il magistero di questi uomini e di queste donne è vivo ed attuale”, ha ricordato il cardinal Saraiva Martins . “Ripropone la centralità di Cristo nella vita della Chiesa e del cristiano”.