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Vampiri: la Dieta a Base di Sangue li ha Resi Incapaci di Distinguere i Cibi Tossici
Una singolare scoperta è stata fatta a proposito dei vampiri, i pipistrelli succhiatori di sangue. A differenza di quasi tutti gli altri animali esaminati, i vampiri non sono in grado di evitare i sapori che li fanno star male. Normalmente gli animali imparano molto presto a riconoscere il cibo tossico: se assaggiano qualcosa di nuovo e dopo si ammalano, tendono a evitare quel gusto in futuro. Ma i vampiri, nutrendosi solo di sangue, non hanno mai a che fare con nuovi sapori e perciò in pratica non incontrano mai cibo tossico. E se il sangue di un animale fosse tossico, quell’animale probabilmente morirebbe prima che un vampiro abbia la possibilità di assaggiarlo. “Questo - afferma Bennett Galef, che studia comportamento animale alla McMaster University di Hamilton, in Canada - suggerisce che dal punto di vista evolutivo non esiste una ragione per la quale i pipistrelli debbano essere in grado di riconoscere il cibo cattivo”. John Ratcliffe, studente di Galef, ha voluto verificare questa ipotesi osservando l’avversione al gusto in quattro specie di pipistrelli: il comune vampiro, Desmodus rotundus, e tre suoi parenti che si nutrono di insetti e frutta.
Dopo aver fornito a ciascun pipistrello un pasto ricco di cinnamomo o acido citrico, sapori decisamente poco familiari, Ratcliffe ha iniettato loro del cloruro di litio per farli vomitare. Nei giorni successivi, gli animali potevano scegliere fra un pasto normale e uno con il nuovo sapore. I pipistrelli che mangiavano insetti e frutta hanno evitato il nuovo cibo, mentre i vampiri mangiavano indifferentemente il cibo normale e quello “insaporito”.
“I vampiri – afferma Galef – hanno probabilmente perso l’abilità di imparare semplicemente perché non ne hanno più bisogno”. La ricerca appare sul numero di febbraio della rivista “Animal Behaviour”.
Dopo aver fornito a ciascun pipistrello un pasto ricco di cinnamomo o acido citrico, sapori decisamente poco familiari, Ratcliffe ha iniettato loro del cloruro di litio per farli vomitare. Nei giorni successivi, gli animali potevano scegliere fra un pasto normale e uno con il nuovo sapore. I pipistrelli che mangiavano insetti e frutta hanno evitato il nuovo cibo, mentre i vampiri mangiavano indifferentemente il cibo normale e quello “insaporito”.
“I vampiri – afferma Galef – hanno probabilmente perso l’abilità di imparare semplicemente perché non ne hanno più bisogno”. La ricerca appare sul numero di febbraio della rivista “Animal Behaviour”.