gio, 11 settembre 2025

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Unione Europea: Verranno Agevolati i Carburanti Ecologici

I carburanti verdi per la Ue non sono un’utopia: con il piano varato recentemente, entro il 2020 la quota utilizzata di queste alternative ecologiche potra’ salire al 20%in Europa.
Il meccanismo identificato e’ quello delle agevolazioni, attraverso una riduzione delle tasse sui carburanti verdi usati per il riscaldamento e il trasporto, con un tetto minimo che non potra’ essere inferiore del 50% rispetto a quello applicato sui prodotti tradizionali corrispondenti.
Le ricadute positive non riguardano solo l’ambiente, ma anche il settore dei trasporti, del mercato interno e dell’ agricoltura: si tratta di misure che oltre a ridurre la quasi totale dipendenza del settore dai carburanti tradizionali, potranno costituire un incentivo per governi nazionali a ridurre le tasse sui biocarburanti contribuendo a orientare gli operatori economici verso prodotti compatibili con l’ambiente e a produrre un effetto positivo anche sulla produzione agricola. E un secondo provvedimento ha posto invece agli Stati membri l’obiettivo di sostituire entro il 2005 il 2% dei carburanti fossili con biocarburanti ed entro il 2010 il 5% dei carburanti fossili con biocarburanti.
Tra i biocarburanti la palma dell’efficacia e della compatibilita’ ambientale spetta al biodiesel, un combustibile liquido in grado di sostituire il gasolio minerale in tutti i suoi impieghi. La materia prima utilizzata e’ l’olio vegetale derivato da prodotti agricoli attraverso la spremitura di semi oleosi di colza e di girasole, dando vita a un prodotto biodegradabile e sicuro.
Il biodiesel permette di ridurre le emissioni inquinanti nell’atmosfera: non contiene zolfo e quindi permette la graduale eliminazione delle sostanze responsabili dei fenomeni di acidificazione.
Le prime sperimentazioni di biodiesel davano un bilancio ecologico in pareggio: la quantita’ di anidride carbonica rilasciata durante la combustione, era esattamente pari a quella assorbita durante il processo di crescita delle piante. Studi recenti dimostrerebbero che grazie ai perfezionamenti conseguiti, confrontando l’anidride carbonica emessa durante tutto il ciclo di vita del biodiesel con quello del gasolio, si avrebbe addirittura un risparmio complessivo di due chili e mezzo di anidride carbonica per ogni chilo di gasolio sostituito.
Il suo uso non ha controindicazioni per il funzionamento e l’usura dei motori e le prestazioni del tutto assimilabili a
quelle ottenuto con gasolio tradizionale, registrano una riduzione della fumosita’ grazie all’assenza di composti
aromatici.
L’impiego del biodiesel inoltre permette una maggiore efficienza della marmitte catalitiche, ottenendo una sensibile riduzione dell’emissione di idrocarburi incombusti.
Per le sue caratteristiche e’ ormai utilizzato nei motori di autobus, trattori, camion e impianti di riscaldamento. Una
ricerca dell’ Istituto Superiore della Sanita’ britannico evidenzia poi che con l’utilizzo del biodiesel, le polveri
sottili vengono ridotte del 58 per cento con una diminuzione del 76 per cento della parte piu’ nociva, quella carboniosa, che assorbiamo durante la respirazione e che rappresenta una delle principali cause di allergie e bronchiti croniche. Ora al biodiesel tradizionale, gia’ ampiamente testato, sta per aggiungersi quello prodotto dalla canapa, che puo’ offrire una produzione di olio maggiore di qualsiasi altro tipo di raccolto odierno (soia, cartamo, etc).
Il Dipartimento statunitense per l’Energia ha finanziato per anni la ricerca nel settore e grazie a un sistema di incremento delle coltivazioni e di agevolazioni, in un futuro non lontano un agricoltore potra’ produrre il suo olio di canapa come carburante al prezzo di un dollaro al gallone.
Nel 2002 soltanto in Europa sono state prodotte e distribuite oltre 1 milione di tonnellate di Biodiesel, con una previsione di crescita del 200% nel prossimi due o tre anni.
Francia e Germania, insieme all’Italia, sono i principali produttori di Biodiesel europei. Gia’ oggi molte case
automobilistiche europee hanno sviluppato modelli che possono utilizzare biodiesel o gasolio convenzionale. Ma mentre in Italia e in Francia la produzione di Biodiesel e’ esente da accise per un contingente annuo, in Germania invece e’ consentita solo la vendita di Biodiesel puro senza limiti i quantita’. Un altro Paese nel quale questa produzione sta avendo sviluppi e’ l’Inghilterra che, da aprile 2002, ha iniziato una parziale defiscalizzazione di questo prodotto. La produzione in Italia e’ mediamente dell’ordine delle 87.000 t/anno con un impegno di 60.000 ettari coltivati a girasole e meno di 2.000 coltivati a colza.
Da noi sono molti i progetti che si muovono verso un largo impiego del biodiesel. Dal 1998 e’ attivo Probio, il Programma Nazionale Biocombustibili del Ministero dell’agricoltura. L’obiettivo, a cui partecipano numerose regioni, e’ l’avvio di attivita’ dimostrative e divulgative con una forte caratterizzazione territoriale, volta a stimolare gli enti locali, gli imprenditori agricoli e industriali all’ulteriore sviluppo dei biocombustibili. A Ravenna, tutti i mezzi pubblici vanno a biodiesel. A Milano l’Azienda Milanese Servizi Ambientali, la societa’ che gestisce i rifiuti, ha dotato 300 automezzi di motore a biodiesel. Il Comune di Ancona ha avviato un progetto per l’utilizzo del biodiesel nei mezzi di trasporto del servizio manutenzione comunale e in alcuni scuolabus.
La societa’ comunale di trasporti di Padova ha un suo piccolo parco di Biodieselbus.

Scheda dettagli:

Data: 23 settembre 2003
Fonte/Casa Editrice: Volambiente
Categoria:
Sottocategoria:
Ecologia

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