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Un Ettaro di Bosco Assorbe l'Inquinamento Prodotto da 8 Auto in un Anno
Basta un ettaro di bosco per assorbire l’anidride carbonica prodotta in un anno da otto autovetture. È questo uno dei dati resi noti lo scorso 28 febbraio a Lavarone, dove si è svolto il convegno intitolato "Il bilancio del carbonio degli ecosistemi forestali" promosso dal Centro di ecologia alpina del Monte Bondone. Il convegno a cui hanno partecipato i ricercatori di varie università italiane e personalità della cultura alpina come Mario Rigoni Stern, si è svolto a Lavarone perché nel bosco della zona "Tablat", il Centro di ecologia alpina ha installato, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, uno dei cinquanta siti esistenti al mondo che misurano il "respiro del bosco", vale a dire l’assorbimento di anidride carbonica operato dall’ecosistema. La Provincia di Trento è, infatti, l’unica provincia italiana che abbia effettuato un inventario delle proprie foreste. Quest’azione è, secondo il Protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas ad effetto serra, indispensabile per misurare il potere assorbente degli ecosistemi. L’importanza di tale misurazione sta nel fatto che fungerà da base per la determinazione del valore economico, dal punto di vista dell’assorbimento di anidride carbonica sia dei boschi che dei pascoli o delle aree agricole a coltura intensiva. Un bosco in futuro verrà valutato anche come "polmone d’aria" e non solo per il legname o per le sue caratteristiche naturali. Così, ad esempio, un’industria potrà acquistare porzioni di bosco o aree verdi in qualsiasi parte del mondo, detraendo dalla propria "carbon tax" il valore corrispondente al potere assorbente del bosco stesso. Il Centro di ecologia alpina del Monte Bondone sta coordinando, su questo progetto legato all’applicazione del Protocollo di Kyoto due centri di ricerca del Cnr italiano ed è il "referente", per ora unico in Italia, della rete di monitoraggio, coordinata dalla Noa americana, delle emissioni di anidride carbonica sull’intero pianeta. Dal convegno di Lavarone sono stati lanciati quattro messaggi indirizzati ad altrettanti destinatari: all’Università ed agli istituti di ricerca affinché utilizzino l’esperienza maturata su questi temi ai massimi livelli dal Centro di ecologia alpina; alle Agenzie per l’ambiente, alle quali il Cea chiede di reperire le risorse finanziarie per promuovere progetti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica; al mondo agricolo, affinché consideri l’opportunità di impostare politiche di utilizzo dei suoli che tengano conto del potere assorbente di anidride carbonica dei campi coltivati, considerando inoltre il valore "turistico" che se ne potrà trarre; infine alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto per stimolarla a sostenere ancora queste ricerche.