dom, 25 maggio 2025

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Un Altro Comune con Consultazione Popolare ha Detto si all’Eolico

Monterverdi ha detto Sì. Sì al parco eolico. I risultati del referendum non lasciano dubbi: 425 voti favorevoli su 481 votanti, ovvero l’88%. L’11% hanno detto no, 5 le schede fra bianche e nulle (1%). Gli aventi diritto erano 655: 455 di Monteverdi Marittimo e 200 di Canneto. Ha dunque votato il 73.4% degli aventi diritto. Soddisfatto il sindaco Giannoni sia per la partecipazione, sia per il risultato e che ha già anticipato che ora il Comune darà il suo ok e la società Ap Consult Italia dovrà predisporre il progetto. Dopo Montescudaio, quindi, anche Monteverdi è favorevole all’eolico e Legambiente esulta: «È un risultato straordinario – ha detto il presidente della Toscana Piero Baronti – una vittoria schiacciante ottenuta a fronte di una forte partecipazione al voto. Gli elettori di Monteverdi Marittimo hanno dimostrato maturità nell´’accettare sul proprio territorio il parco eolico. La gente è ben consapevole del pericolo costituito dai cambiamenti climatici e sceglie la strada delle energie rinnovabili. Era accaduta la stessa cosa un mese fa a Montescudaio dove, con il 55% di partecipanti al voto, il 68% aveva votato per l’eolico. Quello di Monteverdi Marittimo è un risultato che fa giustizia delle polemiche contro l’eolico messe in atto ripetutamente da vari comitati e da alcune associazioni ambientaliste». Tra i più critici Italia Nostra e Coldiretti che anche dopo il responso del referendum restano sulle loro posizioni. «Questo non è un referendum – dice Mariarita Signorini membro del consiglio nazionale dell’associazione – semmai è una consultazione popolare e quindi non so che valore effettivo possa avere. Inoltre è stato fatto su un Comune quando il parco ne coinvolgerà paesaggisticamente altri, visto che le pale sono alte 100 metri. Questi impianti per noi devono essere sottoposti alla Via non ai referendum. E poi le cose che sono state promesse come l’accordo per il teleriscaldamento c’era già e non era legato alla realizzazione del parco eolico. Le associazioni Italia Nostra Toscana, il Comitato Nazionale per il paesaggio, Coldiretti Pisa, Federcaccia Toscana, i comitati locali di Montescudaio, Montecatini Val di Cecina, Monterotondo Marittimo richiedono una moratoria degli iter autorizzativi per la creazione di nuovi parchi eolici, in attesa che si proceda all´adozione delle linee guida per la loro istallazione. Tali linee d´indirizzo da inserirsi nel Pier in elaborazione presso L´Assessorato all´Ambiente, si rivelano ogni giorno più indispensabili, considerando la pletora di richieste di nuove fattorie del vento sul territorio (92 nuovi parchi in Toscana). Si richiede inoltre che ogni parco eolico sia sottoposto alla Via e alla Vas oltre al previsto Piano paesistico».
Sul risultato del referendum di Monteverdi abbiamo chiesto un commento anche all’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa.
«Quello che posso dire – comincia l’assessore – è che l’eolico è al centro dell’attenzione della Regione e abbiamo in corso di elaborazione l’emanazione non solo delle linee guida, ma anche di una carta che sovrappone quella dei venti con le aree di non disponibilità, ovvero quelle relative alla direttiva 2000 e Habitat».
Che tempi avrà questa carta e come si pone rispetto al Pier?
«Sarà inserita nel Pier e sarà pronta quando sarà pronto appunto il Piano. Con gli stessi tempi insomma. C’è un gruppo di lavoro che la sta elaborando in parallelo».
Come giudica il referendum in sé?
«Il punto è questo: l’eolico si deve fare dove si può fare. Questa carta metterà tutti d’accordo su dove si possono fare, è del tutto assurdo che si continui con 100 richieste alla volta di costruzione di impianti, serve una programmazione. Sulla base di dove si può fare, dunque, è giusto che la cittadinanza si esprima e che questo serva per accelerare gli iter».
Pensa che il risultato di un referendum, quindi, non sia buono di per sé. O meglio: non è detto che se la cittadinanza dice sì ad un progetto questo sia il migliore dei progetti e soprattutto il più sostenibile.
«Dico che la partecipazione dei cittadini è importante, ma bisogna evitare le fughe in avanti e le frenate. Quindi, prima si stabilisce dove gli impianti si possono fare e poi lì si fa di tutto per farli. Faccio un esempio banale: ho saputo che una delle zone più ventose è vicino al Duomo di Firenze, non credo certo che questo sia un posto dove poter fare un impianto».
Vale anche per il fotovoltaico e le biomasse?
«In tutte le cose serve il criterio della sostenibilità. Noi abbiamo l’obiettivo di raggiungere il 50% di energia proveniente da fonti rinnovabili e per far questo senza ricorrere al nucleare dobbiamo sviluppare quelle alternative. Per questo bisogna re in modo che gli interessi generali prevalgano, ma in relazione a quello che si può fare. Ogni cosa ha il suo impatto, anche il fotovoltaico ma se sulla bilancia metto vantaggi e svantaggi e sono più i primi anche qui vale la regola che dove si può fare si fa. Così per le biomasse».

Scheda dettagli:

Data: 2 maggio 2007
Fonte/Casa Editrice: CFA Monferrato
Categoria:
Sottocategoria:
Parchi e aree protette

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