“Abbiamo combattuto per vent’anni e adesso siamo pronti a trattare”: queste le parole pronunciate ieri da un voce maschile che chiamando al telefono il corrispondente dell’emittente britannica (Bbc) a Kampala, William Ross, si è presentata come Vincent Otti, il numero due dell’Esercito di resistenza del signore (Lra) nonché il braccio desto del fondatore, Joseph Kony, del movimento armato che da oltre 19 anni colpisce i distretti settentrionali ugandesi e che più recentemente è stato protagonista di violenze contro civili e operatori umanitari anche in Sud Sudan. “Il presidente (del Lra, ndr), generale Joseph Kony, mi ha autorizzato a parlarvi e a dire che siamo pronti ad avviare colloqui di pace” ha aggiunto Otti che come Kony è stato recentemente raggiunto da un mandato di cattura internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità. Nella sua chiacchierata telefonica con l’emittente britannica, il sedicente Otti ha fatto sapere di essere pronto ad affrontare la giustizia internazionale, ma ha chiesto che anche il governo ugandese risponda dei crimini commessi nel nord del paese.