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Uganda: Trecento Nuovi Casi di Malattia del Sonno
Uno studio medico effettuato dall’Angola ha riscontrato trecento nuovi casi di malattia del sonno, contratti negli ultimi due mesi. Le rilevazioni sono state effettuate dall’apposito istituto (Icct) che le autorità sanitarie angolane hanno creato quando anche il loro Paese è divenuto uno dei focolai principali della malattia. Dagli anni ’90 infatti l’Angola si è aggiunto a Sudan, Ciad, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo e Repubblica Centrafricana – paesi già da tempo colpiti da questa epidemia – come ulteriore focolaio. L’istituto di sanità angolano ha effettuato i propri esami su un campione di tremila persone, usufruendo anche dell’assistenza di Belgio e Norvegia. L’area geografica di osservazione ha compreso sei province (Bengo, Kwanza-Norte, Kwanza-Sul, Malange, Uige e Zaire) che insistono su un’ampia zona territoriale attorno alla capitale Luanda. L’allarme provocato dai risultati di questa indagine sanitaria ha spinto le autorità statali a indire subito ulteriori accertamenti nelle stesse aree, da tempo ormai considerate come zone endemiche di questa epidemia. Sette gruppi mobili completi di personale sanitario sono infatti stati subito dislocati nelle aree più a rischio. Le stime disponibili parlano di 664 nuovi casi scoperti dall’inizio dell’anno. La principale via di contagio della malattia – scientificamente nota come tripanosomiasi africana – è la puntura della mosca tze-tze, il cui primo sintomo è generalmente un’ulcera molto dolorosa che si risolve naturalmente. A questa prima fase segue una disseminazione linfatica ed ematica che provoca uno stato febbrile. Il progredire dell’infezione può portare a gravi forme di meningoencefalopatia. Il rischio di morte è più frequente nella variante rhodesiense della malattia. I farmaci fino ad oggi sperimentati non sono riusciti a garantire una cura efficace; l’ultimo trattamento disponibile è a base di melarsopol, ma il suo contenuto di arsenico, risultato letale su un 5 per cento dei pazienti, ha costretto a ripensarlo in tre diverse combinazioni ancora in fase sperimentale nel nord dell’Uganda.