Le organizzazioni italiane del Commercio equo e solidale lanciano una campagna a sostegno dei piccoli produttori di caffè dell'Honduras, impegnate in un braccio di ferro con il governo di Tegucigalpa. TransFair Italia e Consorzio Etimos segnalano le allarmanti notizie ricevute nei giorni scorsi dai loro partner della ‘Central de Cafetaleros de Honduras’, realtà che raccoglie circa 10mila piccoli produttori di caffè organizzati in 62 cooperative. A partire dal 13 agosto polizia ed esercito hanno brutalmente represso pacifiche manifestazioni con cui si intendeva richiamare le autorità al rispetto degli accordi presi con gli operatori del settore. Centinaia di persone sono state arrestate e tra loro figurano anche Dagoberto Suazo e Josè Angel Saavedra, due dirigenti locali che nell’autunno scorso erano stati ospiti di TransFair Italia e di numerose realtà del Commercio Equo e Solidale. Sono stati successivamente rilasciati ma sul loro capo pende l’ingiustificata accusa di sedizione contro lo Stato e comunque sono ancora numerosissimi i ‘cafetaleros’ detenuti. TransFair Italia e Consorzio Etimos chiedono gesti concreti di solidarietà nei confronti dei 109mila piccoli artefici di quello che, pur essendo il principale prodotto di esportazione onduregno, non garantisce alla maggior parte di loro condizioni economiche sufficienti per superare la soglia di povertà. A sostegno dei diritti sociali, politici e umani di questa gente le due organizzazioni invitano a inviare un fax o un lettera all’ambasciata dell’Honduras in Italia, di cui forniscono le coordinate: Ambasciata Honduras, Via Giambattista Vico 40 - 00196 Roma, c.a. Ambasciatore Valladores Soto Ramon, fax 063207973. Ecco il testo suggerito: "Abbiamo appreso negli scorsi giorni della dura repressione attuata in Honduras nel dipartimento di Copan e di Zambrano, contro i piccoli produttori di caffè che pacificamente manifestavano per i loro diritti. Chiediamo per suo tramite al governo dell'Honduras di garantire il rispetto dei diritti umani e l'impegno alla liberazione dei cafetaleros detenuti. Chiediamo altresì di impegnarsi per una maggiore equità nell'accesso alle risorse ed al mercato dei piccoli produttori di caffè".