sab, 10 maggio 2025

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Thailandia: Presto Riaperta la Caccia alle Balene?

Caccia alle balene, orang-utang e traffico di legname sono tra gli argomenti di discussione mentre entra nel vivo il dibattito della conferenza dei Paesi aderenti alla Cites (Convenzione sul commercio internazionale di specie a rischio), riuniti a Bangkok (Thailandia) dal 2 ottobre scorso. Il Giappone si è detto oggi fiducioso di riuscire a ottenere abbastanza voti tra i 167 Paesi aderenti alla Cites per togliere dalla lista degli animali a rischio alcune specie di balenottere; il provvedimento sarebbe il primo passo necessario per arrivare alla riapertura della caccia alle balene. “È difficile - ha dichiarato all’agenzia ‘Reuters’ Joji Morishita, vice-direttore della divisone internazionale dell’agenzia governativa per la pesca di Tokyo – ma questa volte abbiamo maggiori alleati che agli incontri precedenti”. L’obiettivo del Giappone è di far togliere dalla cosiddetta ‘appendice I’ del trattato internazionale – quella per gli animali a rischio di estinzione - i cetacei conosciuti con il nome di ‘minke whales’ (Balaenoptera acutorostrata), poiché la specie, che vive nelle acque vicino al Giappone e nell’oceano nordatlantico, ammonterebbe a circa un milione di esemplari; le autorità nipponiche chiedono che le balenottere siano fatte rientrare nella lista ‘appendice II’, che autorizza un commercio controllato. Nei giorni scorsi, è successo qualcosa di simile per il rinoceronte nero, specie sull’orlo della scomparsa trent’anni fa ma la cui situazione demografica è andata ultimamente migliorando. La Cites ha accolto la richiesta presentata da Namibia e Sudafrica di riprendere la caccia di alcuni esemplari l’anno di rinoceronte nero; una decisione criticata dagli ambientalisti che prevedono un aumento del bracconaggio indirettamente incoraggiato da questa parziale sollevazione del bando. Un segnale incoraggiante arriva invece dall’Indonesia che, come anticipato dalla sua delegazione, ha intenzione di proporre nelle prossime ore misure più strette sul traffico di ‘Ramin’, specie di alberi a legname duro - ormai molto rara - le cui foreste sono l’ambiente naturale dell’orang-utang, altro animale a rischio di estinzione per la progressiva scomparsa del suo ambiente vitale. Se verrà approvata la richiesta di Giakarta, il Ramin verrà introdotto nell’‘appendice II’, ponendo maggiori limiti al suo commercio. Oggi una dozzina di ambientalisti di Greenpeace si è incatenata al cancello dell’ambasciata della Malesia a Bangkok allo scopo di sollecitare Kuala Lumpur ad appoggiare la proposta indonesiana. Le industrie di mobilio malese sono tra i primi acquirenti del pregiato ‘Ramin’, molto spesso prodotto dal taglio illegale delle foreste, in particolare nelle isole del Borneo e di Sumatra, casa anche dell’urung-utang. Tutte le decisioni discusse durante il meeting internazionale devono essere approvate dall’assemblea generale della Cites in conclusione conferenza, il 14 ottobre prossimo.

Scheda dettagli:

Data: 6 ottobre 2004
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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