In bicicletta per ricordare il drammatico problema delle mine anti-persona in Thailandia. Potrebbe essere questo lo slogan di una manifestazione organizzata giorni fa, nell’ambito della ‘Campagna Thailandese per la messa al bando delle mineantiuomo’ (Tcbl), dalla sezione ‘Asia del Pacifico’ del Jrs (Jesuit Refugee Service) - servizio dei gesuiti per i rifugiati - e dalla Commissione Cattolica di Giustizia e Pace. Al rally ciclistico hanno preso parte 34 sopravvissuti alle mine (tra cui 3 donne) - provenienti da 6 diverse province thailandesi e cambogiane - e sei esponenti dell’Organizzazione dei Veterani di Guerra. Il gruppo è partito dal ‘Thailand Mine Action Centre’ a Bangkok e ha concluso il suo tour due giorni dopo, al ‘Military Artillery Centre’, nella provincia di Lopburi, a nord della capitale thailandese. Lungo i 140 chilometri del percorso, i partecipanti hanno distribuito brochures per informare sul quinto incontro annuale dei Paesi che hanno aderito al Trattato per la Messa al Bando delle Mine, che si svolgerà in Thailandia a settembre . Stanchi ma soddisfatti, al loro arrivo i ciclisti sono stati accolti da Atchara Suyanan, segretario generale del Dipartimento per le organizzazioni internazionali del ministero degli esteri thailandese, e da rappresentanti di ambasciate e organismi internazionali e locali. L’evento, organizzato in collaborazione con organizzazioni governative e non che operano in Thailandia, è stato reso possibile soprattutto grazie al sostegno finanziario del governo norvegese.