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"Testimoni della Parola"
Proponiamo ai nostri lettori una riflessione di Padre Sorge sul valore della parola/Parola, che ci sembra tanto straordinaria in sé quanto appropriata al momento attuale.
Dalla redazione e dallo staff i migliori auguri per una Pasqua di pace e serenità.
RIFLESSIONE PASQUALE DI PADRE SORGE: "TESTIMONI DELLA PAROLA"
Siamo alluvionati dalle parole. E poiché i ‘sapienti’ sono pochi, è frequente sentire discorsi vuoti e inutili. Diviene sempre più raro ascoltare parole che illuminino la mente, che riscaldino il cuore, che diano pace a chi non l’ha, soprattutto che sappiano rispondere agli interrogativi fondamentali che ci portiamo dentro: perché vivo? Perché soffro? Perché muoio? Che senso ha la storia? Su quali valori fondare la giustizia e la pace? Siamo tutti alla ricerca affannosa di risposte vere a queste domande. Ne abbiamo bisogno non meno del pane che mangiamo e dell’aria che respiriamo. Ma chi ci darà queste risposte vere, se le parole dell’uomo sono vuote o, in ogni caso, non bastano? Ci vengono in aiuto le parole divine. Dio parla. La Bibbia ci trasmette le sue parole. Parlando, Egli non solo fa conoscere se stesso, ma risponde pure agli interrogativi che ogni uomo porta nel cuore: non solo il credente, ma anche chi non crede. Le parole divine, mentre rivelano Dio, svelano l’uomo all’uomo. Ma c’è di più. Mentre le parole umane - anche quelle delle persone sagge - sono vento (flatus vocis), le parole di Dio invece sono evento (Dabar), realizzano quello che dicono: "Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata" (Is 55, 10). E, infatti, Dio disse e la luce fu; parlò e vennero all’esistenza il cielo e la terra, le acque e le piante, gli animali e l’uomo. Dio non parla mai invano o tanto per chiacchierare. Mantiene sempre quanto promette. Infatti, ogni sua parola è un seme, che ha in sé la vita: "Seme è la parola di Dio" (Lc 8,11). Perciò, le parole divine non sono solo da ascoltare o da leggere, ma sono da accogliere e da vivere: "Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori illudendo voi stessi" (Gc 1,22). Chi accoglie le parole divine e le osserva si trasforma, vivrà e crescerà. Anzi giungerà a scoprire che la Parola di Dio riempie l’universo e guida la storia. Dio stesso è la Parola. Infatti, "Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri, per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1s). Gesù non è solo un profeta che ci porta parole divine, da parte di Dio. È il Figlio, la Parola stessa del Padre: "In principio era la Parola e la Parola era Dio" (Gv 1,1). E la Parola, si fece carne e venne ad abitare tra di noi, per comunicarci la vita: "Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza" (Gv 10,10). Pertanto, chi mette in pratica la Parola conosce il mistero di Dio e vive della sua vita: "Se rimanete fedeli alla mia parola, […] conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31). Il fatto che ai nostri giorni, in un mondo deluso dalla vane parole dell’uomo, cresca la fame delle parole divine è un segno di speranza. Occorrono però i ‘missionari’ che avendo sperimentato che la Parola di Dio dà la vita, libera e salva, ne divengano testimoni e annunciatori. (di Padre Bartolomeo Sorge ©) (POPOLI)
Dalla redazione e dallo staff i migliori auguri per una Pasqua di pace e serenità.
RIFLESSIONE PASQUALE DI PADRE SORGE: "TESTIMONI DELLA PAROLA"
Siamo alluvionati dalle parole. E poiché i ‘sapienti’ sono pochi, è frequente sentire discorsi vuoti e inutili. Diviene sempre più raro ascoltare parole che illuminino la mente, che riscaldino il cuore, che diano pace a chi non l’ha, soprattutto che sappiano rispondere agli interrogativi fondamentali che ci portiamo dentro: perché vivo? Perché soffro? Perché muoio? Che senso ha la storia? Su quali valori fondare la giustizia e la pace? Siamo tutti alla ricerca affannosa di risposte vere a queste domande. Ne abbiamo bisogno non meno del pane che mangiamo e dell’aria che respiriamo. Ma chi ci darà queste risposte vere, se le parole dell’uomo sono vuote o, in ogni caso, non bastano? Ci vengono in aiuto le parole divine. Dio parla. La Bibbia ci trasmette le sue parole. Parlando, Egli non solo fa conoscere se stesso, ma risponde pure agli interrogativi che ogni uomo porta nel cuore: non solo il credente, ma anche chi non crede. Le parole divine, mentre rivelano Dio, svelano l’uomo all’uomo. Ma c’è di più. Mentre le parole umane - anche quelle delle persone sagge - sono vento (flatus vocis), le parole di Dio invece sono evento (Dabar), realizzano quello che dicono: "Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata" (Is 55, 10). E, infatti, Dio disse e la luce fu; parlò e vennero all’esistenza il cielo e la terra, le acque e le piante, gli animali e l’uomo. Dio non parla mai invano o tanto per chiacchierare. Mantiene sempre quanto promette. Infatti, ogni sua parola è un seme, che ha in sé la vita: "Seme è la parola di Dio" (Lc 8,11). Perciò, le parole divine non sono solo da ascoltare o da leggere, ma sono da accogliere e da vivere: "Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori illudendo voi stessi" (Gc 1,22). Chi accoglie le parole divine e le osserva si trasforma, vivrà e crescerà. Anzi giungerà a scoprire che la Parola di Dio riempie l’universo e guida la storia. Dio stesso è la Parola. Infatti, "Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri, per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1s). Gesù non è solo un profeta che ci porta parole divine, da parte di Dio. È il Figlio, la Parola stessa del Padre: "In principio era la Parola e la Parola era Dio" (Gv 1,1). E la Parola, si fece carne e venne ad abitare tra di noi, per comunicarci la vita: "Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza" (Gv 10,10). Pertanto, chi mette in pratica la Parola conosce il mistero di Dio e vive della sua vita: "Se rimanete fedeli alla mia parola, […] conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31). Il fatto che ai nostri giorni, in un mondo deluso dalla vane parole dell’uomo, cresca la fame delle parole divine è un segno di speranza. Occorrono però i ‘missionari’ che avendo sperimentato che la Parola di Dio dà la vita, libera e salva, ne divengano testimoni e annunciatori. (di Padre Bartolomeo Sorge ©) (POPOLI)