gio, 15 maggio 2025

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Tanzania: Famiglia Reale Araba Autorizzata al Massacro di Animali Rari

Fonte: LAC, Lega per l'Abolizione della Caccia http://www.abolizionecaccia.it mailto:lacmi@anticaccia.it
Bracconieri, battute di caccia illegali, carneficine di animali. La fauna africana è di nuovo seriamente minacciata dalla nuova ondata di cacciatori (legali e di frodo) che si aggirano per le savane. Il bando dei trofei venatori (avorio innanzitutto) nei Paesi occidentali limita i danni, ma Paesi come il Kenya (che nel 1977, per primo, vietò la caccia) si sentono minacciati. Gli animali non conoscono confini e quando passano oltre frontiera non tornano più. Vengono abbattuti. Poche settimane fa Nairobi ha accusato la Tanzania di permettere la caccia indiscriminata che depaupera il patrimonio faunistico comune. È venuto infatti alla luce che le autorità dell'ex colonia tedesca da un decennio hanno concesso un'indiscriminata licenza di caccia alla famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti, che ne ha approfittato per abbattere, assieme ad amici, parenti, ospiti e dignitari, decine di migliaia di capi. "Si sapeva che la Tanzania permetteva alcune battute, ma nessuno immaginava che !
il business fosse enorme. Un rischio per la sopravvivenza stessa della fauna keniota", commenta a Nairobi Richard Leakey, uno tra i più prestigiosi conservazionisti africani. I ricchi principi arabi hanno praticamente occupato un paio di campi nel parco del Loliondo, a 400 chilometri dal Kilimangiaro, al confine tra Kenya e Tanzania e al centro di una delle rotte migratorie seguite da zebre e gnu che a decine di migliaia, tra luglio e dicembre, si spostano dai parchi (dove la caccia è proibitissima), di Ngoro Ngoro e Serengeti, in Tanzania, e Masai Mara e Amboseli, in Kenya. Nei quattro parchi la popolazione faunistica si è ridotta e il Kenya (già penalizzato dall'introduzione di un costosissimo visto di ingresso), ha paura che i turisti se ne accorgano e scelgano altre destinazioni. "Gli arabi arrivano con gli aerei carichi di armi sofisticate - racconta a Nairobi un operatore turistico europeo, da anni in Africa, che vuol restare anonimo -. Portano con sé fuoristrada e equi!
paggiamenti per comunicazioni. Quando ripartono riempiono le stive di trofei e animali vivi. Conservano i capi abbattuti in freezer per imbalsamarli, o trasformarli in tappeti, con testa, coda e zampe, una volta a destinazione". Il soggiorno nel campo di caccia costa a ogni ospite 1.776 euro al giorno. C'è poi un prezzo da pagare per ogni animale abbattuto:
4.884 euro per ogni elefante, 2.220 per ogni leone e leopardo, 666 per un bufalo e 555 per una zebra o uno gnu. Carissimo il rinoceronte: "Anche 39 mila euro. Ormai sono quasi scomparsi", continua l'operatore turistico. Alla società che ha organizzato il campo, sempre affollatissimo, la Ortelo Business Company (Obc), ogni ospite lascia dagli 8 mila ai 14.500 euro per soggiorno. "La Tanzania autorizza licenze di caccia con il contagocce - spiega il nostro interlocutore -. Sui documenti c'è scritto quali e quanti animali si possono ammazzare. Gli arabi, e non solo degli Emirati ma anche sauditi, sono, invece, in possesso di permessi in bianco. Possono cacciare a volontà"

Scheda dettagli:

Data: 31 maggio 2002
Fonte/Casa Editrice: G.E.V.A.M. O.N.L.U.S.
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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