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Sudan, Scoperte Rovine di un Palazzo Reale Civiltà Nubiana
Grandiosa scoperta archeologica a Meroe (circa 200 chilometri a nordest di Khartoum, Sudan), l’antica capitale della Nubia sepolta dalla sabbia. Dagli scavi sono emerse le rovine di quello che con ogni probabilità è il palazzo reale costruito oltre 2mila anni fa dalla più grande civiltà africana non egiziana mai esistita. La scoperta è stata fatta dal professore dell’Università di Toronto (Canada), Krzysztof Grzymski, direttore del Reale Museo dell’Ontario. La civiltà meroitica - ancora poco conosciuta al grande pubblico – fiorì lungo l’alto corso del Nilo ed ebbe il suo splendore tra il 750 avanti Cristo e il 350 dopo Cristo. I nubiani riuscirono finalmente ad imporsi sull’Egitto tra il 750 e il 650 a.C. - formando la XXV dinastia che passò alla storia come quella dei “faraoni neri” – ma mantennero spiccate caratteristiche proprie dell’antica terra della Sfinge, tra le quali 24 geroglifici della scrittura egiziana. Influenzata anche dalle vicine culture mediterranee e arabe, la civiltà nubiana seppe dotarsi di una letteratura propria – la seconda in Africa dopo quella egiziana, anche se ancora oggi la scrittura non è stata decifrata – e dimostrò di sapere costruire palazzi, templi e piramidi come i più famosi vicini settentrionali. La Nubia – nota nell’antichità come l’impero di Kush o dell’Etiopia – era famosa per la ricchezza del sottosuolo, soprattutto oro, topazio e ferro. Cristianizzata dopo il VI secolo, cadde sotto il dominio arabo nel XIV secolo. Autorizzato a svolgere ricerche nella zona dall’Università di Khartoum nel 1999, entro la fine dell’anno l’archeologo canadese Grzymski inizierà scavi più accurati attorno alle rovine appena emerse.