lun, 05 maggio 2025

Notizie

Sudan: il Presidente Beshir Incita a Continuare la Guerra Santa

"Il Jihad (guerra santa, ndr) continuerà finché la pace, la sicurezza e la stabilità non saranno raggiunte". Con queste parole ieri il presidente del Sudan, Omar al-Beshir, si è rivolto alla folla che si era radunata sotto il palazzo presidenziale per manifestare contro la presa da parte dei ribelli dell’Esercito di liberazione popolare del Sudan (Spla) della città di Torit (Equatoria Orientale, Sudan meridionale). Rivolgendosi ai manifestanti il capo di Stato ha ancora una volta sottolineato che la riconquista di Torit, la cui capitolazione ha portato all'interruzione dei negoziati di pace in corso tra le due parti in Kenya, è considerata una vera priorità dalle forze armate sudanesi. Secondo indiscrezioni intanto prosegue la concentrazione di truppe nella città di Juba (Equatoria, oltre 1.200 chilometri a sud della capitale), roccaforte dell'esercito governativo in un territorio in gran parte in mano ai ribelli. Almeno stando alle dichiarazioni degli ultimi giorni il confronto diplomatico tra le due parti sembra quindi chiuso. Resta da capire se si tratta di una fase transitoria o meno. Da una parte, infatti, soltanto ieri il presidente kenyano, Daniel arap Moi, ha riferito di aver ricevuto rassicurazioni sul proseguio del dialogo da parte del capo di Stato sudanese, Beshir. Dall'altra Khartoum continua a dichiarare che i colloqui con i ribelli dello Spla non riprenderanno finché questi non ordineranno ai propri uomini di fermare qualsiasi offensiva. Gli Stati Uniti, presenti al negoziato - che si svolgeva sotto l’egida dell’Igad (l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo) - come facilitatori, si sono detti "profondamente delusi" della decisione di Khartoum di ritirare la propria delegazione dal tavolo delle trattative, ed hanno invitato entrambe le parti a riprendere al più presto il dialogo per porre fine al sanguinoso conflitto che dal 1983 insanguina il sud Sudan. Per la prima volta l’oggetto dei negoziati, inziati a Machakos (Kenya) il 12 agosto scorso e interrotti così bruscamente il 2 settembre, non è stata né l’applicazione della legge islamica (Sharìa) nel sud del Paese, a prevalenza animista e cristiana, e nemmeno l’autodeterminazione richiesta dagli Stati meridionali. Questioni parzialmente ‘risolte’ nello storico protocollo d'intesa sottoscritto dalle parti a Machakos lo scorso 20 luglio. Sul tavolo in questi giorni si trovavano ‘altre’ questioni. Tra cui quella che qualcuno ha definito il "nocciolo del problema": il petrolio. Lo Spla, infatti, chiede al presidente Omar el-Beshir di dividere i proventi dell’oro nero, indispensabili per un rilancio del sud del Paese. Il governo rilancia chiedendo un ‘cessate il fuoco’ definitivo, che presuppone un abbandono della lotta armata da parte della guerriglia di John Garang.

Scheda dettagli:

Data: 6 settembre 2002
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Altre aggregazioni cristiane

© 1998-2025 Spiritual - Tutti i diritti sono riservati. Spiritual® e Spiritual Search® sono marchi registrati. La riproduzione anche parziale dei contenuti di Spiritual è vietata. Spiritual non è in alcun modo responsabile dei contenuti inseriti dagli utenti, né del contenuto dei siti ad essi collegati.
Società editrice: Gruppo 4 s.r.l. Codice Fiscale, Partita IVA, Reg. Imp. PD 02709800284 - IT - E.U.
E-mail: informa@spiritual.it

Engineered by Gruppo 4 s.r.l.