Il binge-eating, o 'disturbo da alimentazione incontrollata', potrebbe essere efficacemente trattato con una terapia molto originale: la meditazione. La scoperta arriva dalla Griffith University, in cui alcuni ricercatori hanno messo a punto un metodo chiamato “mindfulness”, che viene già comunemente utilizzato per trattare ansia, depressione e stress.
Molto spesso, i pazienti che si alimentano con modalità compulsive, sono donne e sono molto esigenti con se stesse, tanto che, quando non riescono a raggiungere gli obiettivi irrealistici che si erano prefissate, perdono il controllo e si abbuffano di nascosto dal resto del mondo. Abbuffarsi rappresenta una fuga temporanea dagli eventi e dalle emozioni, ma può causare serie conseguenze sul piano fisico.
La disciplina della mindfulness deriva dal buddismo e consiste nella meditazione finalizzata ad aiutare le persone a prestare attenzione al momento presente, ad accettare se stesse e i propri limiti, nonchè a fare attenzione a possibili risposte distruttive.
Riuscire ad accettarsi ed ascoltarsi, è un processo lungo e sicuramente non facile, ma è l'unica via per rimuovere le pulsioni alimentari compulsive ed a risolvere il problema.