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Storie: Giulia, la Bambina Che Parla con gli Animali
Ci sono bambine che giocano con le bambole, altre che si divertono a vestirsi da "signore" e a far finta di prendere il tè con le amiche. Altre ancora che prendono lezioni di danza sognando di diventare Veline e Letterine. E poi c'è lei, Giulia. Sette anni, uno sguardo da cerbiatto e una voce che è un sussurro. Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze però, perché, nonostante gli occhi dolci e la voce flautata, o forse proprio grazie a ciò, Giulia è la più giovane "handler" d'Italia.
Che significa? Semplicemente che Giulia ha una marcia in più. Che davanti a lei anche il cane dalle intenzioni più bellicose e dall'aspetto meno rassicurante diventa un giocherellone che si fa volentieri "accompagnare" ovunque da questa minuscola amica che convive con la sua dote come fosse la cosa più normale del mondo.
E invece quella di Giulia è proprio una qualità unica. Una dote che ha sorpreso gli stessi componenti del comitato organizzatore di una delle prime gare a cui la piccola ha partecipato, a soli due anni. Quel giorno i giurati stentarono a credere a ciò che vedevano: una bambina che si reggeva a malapena sulle gambe, ma che riusciva con impressionante naturalezza a condurre "al passo" un minaccioso Bullmastiff di 60 chili di peso. Era il 1997 e quella gara valse alla piccola il terzo posto nella categoria "giovane handler".
Da allora Giulia ha vinto tutto quello che una ragazzina come lei poteva vincere, e anche di più. Sì, perché nell'esposizione internazionale di Portoroz, in Slovenia, nel 2001, la giuria fu concorde nel volere attribuire proprio a lei, che allora aveva solo sei anni, il primo premio per la categoria "junior handling", nonostante fosse riservato ai bambini dai 7 ai 12 anni. E cosa dire del fatto che Giulia è riuscita a vincere il suo ultimo premio, poche settimane fa, concorrendo con un cane che non aveva mai visto prima?
"Avevo tanta voglia di gareggiare, ma non avevo il mio cucciolo con me, allora una signora mi ha prestato il suo cane Corso, e ho vinto", riesce a dire con la massima naturalezza Giulia, mentre guarda la tv distesa sul divano insieme con i suoi "piccoli" amici: due Bullmastiff di 70 chili l'uno, un rottweiler, un raro esemplare di lupo italiano e la sua adorata Lucy, un bellissimo Border Collie di quattro mesi "e mezzo", precisa, il suo primo cane. L'amico del cuore da cui corre appena rientrata da scuola e che la "scorta" allo scuola bus tutte le mattine.
"A Babbo Natale avevo chiesto un cagnolino e un pony, ma mi hanno detto che dovevo sceglierne solo uno, allora ho preferito Lucy", racconta Giulia con gli occhi scintillanti di gioia mentre si prepara per andare a scuola. Non la solita scuola, ma la scuola d'addestramento dell'Associazione nazionale carabinieri di Pontevico, premiata l'anno scorso come la migliore d'Italia, che la piccola frequenta da qualche mese insieme con il papà Andrea Malafico il quale, con il suo cane, è un provetto ricercatore di persone scomparse "in superficie".
Il comandante Aldo Taietti, suo allenatore e amico di famiglia, racconta che Giulia quasi scompare quando è schierata con il suo cane in mezzo a tutti i colleghi adulti del corso. Ma "Sitz", "Fuss", "Komm", i suoi ordini, impartiti con quella vocina da fiaba, arrivano diretti alle orecchie del suo cane che ubbidisce, docile come un agnellino.
"Le bambole? Una ce l'ho, ma è tutta rotta - racconta senza entusiasmo l'amica degli animali - Però preferisco insegnare a Lucy a seguire i miei ordini, a saltare gli ostacoli, a sedersi, a schierarsi".
Il futuro? Giulia non ha esitazioni: "Voglio fare la veterinaria", dice, mentre corre fuori, incontro a un prossimo brevetto di addestratore, ultimo di una serie di risultati davvero sorprendenti. La aspetta una serata di duro lavoro, in un ambiente in cui nessuno la tratta come una bimbetta.
"Anche a Giulia, come alle altre donne del gruppo, viene dato del lei e viene chiamata "signora". Deve stare al passo con tutti i suoi colleghi e non perdere il ritmo", spiega ancora Taietti prima di portarsela via.
Ma a Giulia non importa. Lei si diverte. Lo si vede da come gioca con tutti i suoi cani mentre ci saluta dal cancello della sua villetta, una piccola Arca di Noe tutta canina. Uno solo basterebbe a intimorire una persona adulta, ma per lei non sono altro che simpatici amici. E' stato così da subito, da quando, piccolissima, le bastava prendere per il guinzaglio un cane perché questi la seguisse scodinzolante.
Giovanna Roseghini
Che significa? Semplicemente che Giulia ha una marcia in più. Che davanti a lei anche il cane dalle intenzioni più bellicose e dall'aspetto meno rassicurante diventa un giocherellone che si fa volentieri "accompagnare" ovunque da questa minuscola amica che convive con la sua dote come fosse la cosa più normale del mondo.
E invece quella di Giulia è proprio una qualità unica. Una dote che ha sorpreso gli stessi componenti del comitato organizzatore di una delle prime gare a cui la piccola ha partecipato, a soli due anni. Quel giorno i giurati stentarono a credere a ciò che vedevano: una bambina che si reggeva a malapena sulle gambe, ma che riusciva con impressionante naturalezza a condurre "al passo" un minaccioso Bullmastiff di 60 chili di peso. Era il 1997 e quella gara valse alla piccola il terzo posto nella categoria "giovane handler".
Da allora Giulia ha vinto tutto quello che una ragazzina come lei poteva vincere, e anche di più. Sì, perché nell'esposizione internazionale di Portoroz, in Slovenia, nel 2001, la giuria fu concorde nel volere attribuire proprio a lei, che allora aveva solo sei anni, il primo premio per la categoria "junior handling", nonostante fosse riservato ai bambini dai 7 ai 12 anni. E cosa dire del fatto che Giulia è riuscita a vincere il suo ultimo premio, poche settimane fa, concorrendo con un cane che non aveva mai visto prima?
"Avevo tanta voglia di gareggiare, ma non avevo il mio cucciolo con me, allora una signora mi ha prestato il suo cane Corso, e ho vinto", riesce a dire con la massima naturalezza Giulia, mentre guarda la tv distesa sul divano insieme con i suoi "piccoli" amici: due Bullmastiff di 70 chili l'uno, un rottweiler, un raro esemplare di lupo italiano e la sua adorata Lucy, un bellissimo Border Collie di quattro mesi "e mezzo", precisa, il suo primo cane. L'amico del cuore da cui corre appena rientrata da scuola e che la "scorta" allo scuola bus tutte le mattine.
"A Babbo Natale avevo chiesto un cagnolino e un pony, ma mi hanno detto che dovevo sceglierne solo uno, allora ho preferito Lucy", racconta Giulia con gli occhi scintillanti di gioia mentre si prepara per andare a scuola. Non la solita scuola, ma la scuola d'addestramento dell'Associazione nazionale carabinieri di Pontevico, premiata l'anno scorso come la migliore d'Italia, che la piccola frequenta da qualche mese insieme con il papà Andrea Malafico il quale, con il suo cane, è un provetto ricercatore di persone scomparse "in superficie".
Il comandante Aldo Taietti, suo allenatore e amico di famiglia, racconta che Giulia quasi scompare quando è schierata con il suo cane in mezzo a tutti i colleghi adulti del corso. Ma "Sitz", "Fuss", "Komm", i suoi ordini, impartiti con quella vocina da fiaba, arrivano diretti alle orecchie del suo cane che ubbidisce, docile come un agnellino.
"Le bambole? Una ce l'ho, ma è tutta rotta - racconta senza entusiasmo l'amica degli animali - Però preferisco insegnare a Lucy a seguire i miei ordini, a saltare gli ostacoli, a sedersi, a schierarsi".
Il futuro? Giulia non ha esitazioni: "Voglio fare la veterinaria", dice, mentre corre fuori, incontro a un prossimo brevetto di addestratore, ultimo di una serie di risultati davvero sorprendenti. La aspetta una serata di duro lavoro, in un ambiente in cui nessuno la tratta come una bimbetta.
"Anche a Giulia, come alle altre donne del gruppo, viene dato del lei e viene chiamata "signora". Deve stare al passo con tutti i suoi colleghi e non perdere il ritmo", spiega ancora Taietti prima di portarsela via.
Ma a Giulia non importa. Lei si diverte. Lo si vede da come gioca con tutti i suoi cani mentre ci saluta dal cancello della sua villetta, una piccola Arca di Noe tutta canina. Uno solo basterebbe a intimorire una persona adulta, ma per lei non sono altro che simpatici amici. E' stato così da subito, da quando, piccolissima, le bastava prendere per il guinzaglio un cane perché questi la seguisse scodinzolante.
Giovanna Roseghini