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Sodoma e Gomorra: Confronto tra Bibbia e Storia
Uno dei motivi principali che portano i ricercatori accademici a rifiutare la nozione che la Bibbia sia in effetti da considerare una storia accurata dell'antico Israele è l'apparente impossibilità che la storia di Sodoma e Gomorra possa corrispondere alla realtà.
di M. Sanders e D. Laing (trad. di Enrico Baccarini)
Il Libro dei Libri ci chiede infatti di credere nella storia che vide Lot scegliere un'area in cui potersi stabilire, simile ad un Giardino dell'Eden, o a un'area fertile del Nilo. Studi successivi hanno comprovato che questa zona poteva essere ricondotta ad un'area vicina alle foci del Giordano, nel nord del Mar Morto. Qualsiasi persona sia stata in quella zona sa però che essa si trova in una delle regioni più inospitali della Terra.
La storia in questione, a cui fanno criticamente riferimento molti accademici, fu composta subito dopo l'esilio babilonese degli ebrei ed è stata considerata da molti semplicemente come una “favola”, in quanto si ritiene che se anche un tempo quella zona fosse stata rigogliosa, essa non lo è stata certamente negli ultimi 2 milioni e mezzo di anni. Dopo lunghe ricerche abbiamo avuto accesso ad alcune immagini satellitari che mostrano determinate anomalie a 1200 piedi al di sotto del Mar Morto.
Contro quei ricercatori che vorrebbero cavillare su queste scoperte e sulla loro antichità, si pone peraltro un'unica domanda: “Come fecero gli estensori della Genesi a conoscere correttamente certi dettagli della storia della creazione e della protostoria?” Viene poi in mente un'ulteriore interrogativo, ed è posto da quegli studenti o accademici che sottoscrivono la proposizione che la Genesi sarebbe stata composta, o sostanzialmente redatta, dopo l'esilio babilonese. In tal caso la storia riguardante la fertile pianura sarebbe stata anche allora apparentemente ridicola, proprio come appare oggi. Perché allora gli estensori non composero una storia tale da renderla più credibile?
Potremmo rispondere a queste domande scientifiche solo quando invieremo il sommergibile tascabile “Delta” ad esplorare le profondità del Mar Morto. Quello che tuttavia è stato chiaramente stabilito fino ad oggi è il fatto che la storia riferita nella Bibbia è sostanzialmente una descrizione accurata di fatti storici, e che uno dei posti più inospitali sulla Terra come la zona del Mar Morto ha certamente ha avuto, un tempo, delle condizioni simili a quelle del Nilo.
Ma come si è potuti risalire a tutto ciò?
Genesi, Capitolo 13:1-12
“Dall'Egitto Abramo ritornò nel Neghev con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui. Abramo era molto ricco in bestiame, argento ed oro. Poi di accampamento in accampamento egli dal Neghev e si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata già prima la sua tenda, tra Betel e Ai, località dove aveva costruito prima l'altare: lì Abramo invocò il nome del Signore. Ma anche Lot, che andava con Abramo, aveva greggi e armenti e tende; e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Lot. I Cananei e i Perezziti abitavano allora nel paese.
Abramo disse a Lot: 'Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te il tuo Paese? Separati allora da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra'. Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte (prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra) e che era come il Giardino del Signore e come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar. Lot scelse pertanto per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro; Abramo si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sodoma.”
Genesi, Capitolo 19:27
“Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; contemplò dall'alto Sodoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. In quest'ultimo periodo ci stiamo muovendo in maniera diversa da come abbiamo fatto fino ad oggi nella ricerca di queste due città scomparse. Uno dei nostri ricercatori migliori è il dottor D. Laing, geologo con backgroud in sismologia, gravitometria, geomorfismo, evaporazioni strutturali e studi sui sedimenti.
Laing ha ampliato la mia teoria sul sito “specchio” di cinque città della piana oggetto dei nostri studi e crede di poter utilizzare la sua esperienza nel geomorfismo ed in geologia strutturale per convalidare la nostra teoria. Ho incoraggiato questo studioso su questa strada e così abbiamo iniziato a discutere sull'utilizzo di immagini satellitari per le ricerche archeologiche. Ci ripromettemmo altresì di vedere se fosse stato possibile utilizzare tale tecnica anche nel nostro caso, e così pure in rapporto al sito che credevamo contenere il tesoro perduto del Tempio di Salomone (altra ricerca che Michael Sanders conduce insieme al suo team di ricercatori, n.d.t.). Dopo qualche tempo Laing riuscì ad ottenere una serie di immagini dell'area del Mar Morto da noi studiata. Ad un esame visivo più attento, trovammo almeno tre anomalie sottomarine, due delle quali sembravano molto interessanti e di probabile origine umana. Nello stesso tempo ci rivolgemmo a tutti i ricercatori del nostro team chiedendo loro di verificare i risultati delle nostre osservazioni attraverso le immagini satellitari.
Tutti poterono concordare su una possibile origine artificiale di tali strutture. È possibile che si possa trattare di strutture naturali oltre che di più recenti creazioni umane, ma dobbiamo ricordare che le testimonianze bibliche asseriscono che cinque città vennero distrutte nell'area dove sono state trovate queste anomalie. Ne “La Guerra Giudaica” di Giuseppe Flavio (4.8.4), si afferma che la zona di Sodoma e Gomorra "venne consumata da fulmini, e difatti le vestigia del fuoco divino e le vaghe tracce delle cinque città sono ancora visibili". La Bibbia ci racconta che le città di Sodoma e Gomorra sarebbero state dislocate in vicinanza di altre tre città nella valle di Siddom, o area del Mar Morto.”
In Genesi, Capitolo 14:1-3 leggiamo:
“Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, costoro mossero guerra contro Bera re di Sodom, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddimi (o Siddom) , cioè il Mar Morto.” In un articolo del Settembre/Ottobre 1979 intitolato “Sono state ritrovate Sodoma e Gomorra?”, apparso nella nota rivista “Biblical Archaeology Rewiev”, l'autore descrive un sito archeologico localizzato su una sponda della penisola del Lisan, che si estende nel Mar Morto. Tale sito consiste in una torre ed un cimitero che contengono le spoglie di 500.000 persone, come stimato dall'archeologo P.W. Lapp, che compì degli scavi tra il 1965 ed il 1967. Nel periodo tra il 1973, fino al 1979, quattro siti ulteriori vennero ritrovati dagli archeologi Walter Rast e Thomas Schaub. I due credettero di trovarsi davanti ai resti delle quattro città citate in Genesi 14:2.
I cinque siti partono da Bab edh Dhra, a nord, e includono, nella zona sud, Numeira, Safi, Feifa, e Khanazir. Tutti e cinque i siti sono dislocati ai margini di un piccolo “wadi” (fiume) e sono stati datati all'età del bronzo. Uno di questi siti, Safi, è stato identificato nella mappa a mosaico di Madaba (una mappa a mosaico rinvenuta in una chiesa bizantina a circa 80 chilometri di distanza e datata al VI secolo a.C.), come anche la città di Zoar. Altri due cimiteri di uguale grandezza, uno a Bab edh Dhra, e altri due a Feifa e Safi, hanno permesso ai ricercatori di calcolare un totale di oltre un milione e mezzo di resti umani (“Biblical Archaeological Review”, Volume 6, n.5).
Il fattore inusuale per questi siti è che i loro cimiteri (risalenti al 3.200 a.C. circa) esistevano anche prima della fondazione delle stesse città. La zona è estremamente arida e ai giorni odierni, anche con l'impiego di avanzate tecnologie agricole, non è possibile che ad un esiguo numero di persone di vivere miseramente “in loco” dei prodotti della terra. La Bibbia ci dice che prima della distruzione di Sodoma e Gomorra il clima poteva essere radicalmente differente, a causa di una diversa configurazione del Mar Morto.
In Genesi 13:10 leggiamo:
“Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - ciò prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra; era come il Giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar.” Il sito identificato come Numeira venne distrutto dal fuoco verso la fine dell'Età del Bronzo. Studi successivi hanno assodato che le altre quattro città vennero distrutte in maniera simile, con conseguenti conflitti causati da invasori stranieri.
Questo potrebbe permettere di stabilire un periodo in cui le cinque città sarebbero state abitate, periodo che è fatto risalire approssimativamente tra il 3.200 a.C. e il 2.350 - 2.200 a.C. La maggior parte delle sepolture rinvenute è stata fatta risalire dai ricercatori a questo periodo e le morti non sembrano essere correlate ad altre distruzioni. Ma quale potrebbe essere la storia e l'origine di queste popolazioni? La teoria proposta da Sanders, ricercatore biblico e scrittore, potrebbe essere esaustiva per riuscire a spiegare questo mistero. Sanders ritiene che i cinque insediamenti possano rappresentare la nuova sede scelta da una popolazione superstite di cinque città precedentemente distrutte e posizionatesi nelle vicinanze del Mar Morto. Queste città sarebbero state distrutte da una catastrofe, basandosi anche sul fatto che i cimiteri rinvenuti sono precedenti alla costruzione dei siti. Sanders ha denominato questi siti “le città specchio della piana”.
Gli archeologi Rast e Schaub suggeriscono che queste cinque città potrebbero essere le mitiche città della pianura, ma questa teoria evocherebbe più domande che risposte. Deve essere notato, per esempio, che la maggior parte dei corpi rinvenuti sono stati datati a 1.800 anni prima che il sito fosse definitivamente distrutto, secondo la storia convenzionale. Di chi erano dunque tali corpi? Ci sono altri siti che potrebbero aiutare gli studiosi a capire cosa si celi dietro questo mistero?
Il periodo sarebbe quello dell'Esodo, verso la fine dell'Età del Bronzo, e la distruzione finale di questi siti archeologici coinciderebbe con una catastrofe occorsa nel periodo della migrazioni di massa. I vasti cimiteri rinvenuti sarebbero stati, quindi, creati 1.800 anni prima come probabile risultato del massacro che ebbe luogo al tempo della distruzione di Sodoma e Gomorra e come propostoci nella Bibbia. Questi nuovi scenari venuti alla luce coinvolgerebbero quindi i sopravvissuti di questo olocausto, che dopo aver seppellito i propri morti si sarebbero diretti verso zone in cui era presente acqua fresca. Coloro che morirono sarebbero stati sepolti in fosse comuni prima che fosse costruito un insediamento a Bab edh Dhra e a Safi.
Gradatamente passò poi anche il pericolo e ritornò la normalità. I sopravvissuti si riunirono in gruppi e cercarono di ricreare le città originali. Gli abitanti di Sodoma sopravvissuti si ricompattarono e, insieme, formarono una nuova popolazione, altrettanto fecero i sopravvissuti di Gomorra, Admah, Zeboim e Bela. Fortunatamente esisteva un complesso di “wadi” nelle vicinanze che permise ad ogni gruppo di essere rifornito di acqua fresca, a monte di ciascuno dei vari “wadi”. Questi siti archeologici rinvenuti dalla moderna archeologia sono, infatti, lo “specchio” delle città della piana. Mentre Mr. Sanders elabora una cronologia revisionista dei fatti, lui ha già di fatto stabilito una teoria credibile sulla costruzione di queste città, su quello che può essere successo, considerando il fatto che le città stesse erano costruite su un sistema di “rift” attivi e basandosi sulla descrizione biblica di territori differenti. (Genesi 13:10).
Probabilmente tutte e cinque le città erano dislocate nella valle (Genesi 14:3). Una teoria, recentemente proposta, potrebbe dimostrarsi quanto mai possibile e probabile. Se i movimenti della crosta terrestre, causati da spostamenti ed elevazioni, avessero causato reazioni devastanti con espulsioni esplosive di pece, questi potrebbero aver originato la pioggia di fuoco rappresentata in Genesi 19: 24-25: “Ed ecco che il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Egli distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo”.
Mentre, da una parte, la descrizione assomiglia ai risultati di una eruzione vulcanica, in base a quanto abbiamo rinvenuto durante le nostre ricerche possiamo affermare che la constatazione che l'area da noi presa in oggetto si stata sottoposta a questo tipo scenario sembra essere altrettanto valida. Se Sanders ha ragione quando parla della sua teoria sulle “città specchio”, la distruzione delle città originali di Sodoma e Gomorra potrebbe essere avvenuta tra il 3.200 ed il 2.800 a.C. (secondo la cronologia convenzionale) e quanto emerso dipenderebbe dall'accuratezza delle ricerche e delle scoperte.
Un esame approfondito delle immagini radar, create attraverso un software speciale accoppiato con una emittente di microonde a bordo dello Space Shuttle, ha prodotto materiale molto interessante per i nostri studi. La caratteristica principale di questo tipo di immagini è quella di riuscire a penetrare attraverso il terreno e l'acqua per ottenere immagini dettagliate di eventuali artefatti presenti. Anche se le immagini coprono solo una porzione del Mar Morto, queste mostrano chiaramente sia dei canali sottomarini appartenenti al Giordano, nella sua parte più estrema, sia zone di “rift” lungo la linea costiera più ad est.
In aggiunta a questi dati sono state rilevate altre caratteristiche distintive nella fascia costiera ad est del Giordano. Attraverso delle semplici elaborazioni al computer, che non alterano l'integrità dell'immagine, abbiamo potuto ingrandire queste immagini e delineare con sorpresa strutture chiaramente simmetriche. Potrebbero essere queste le città sommerse ipotizzate da Sanders. Se fossimo in presenza di formazioni naturali sarebbe inusuale rinvenire, come è stato fatto, angoli retti e simmetrie rettangolari. Ruotando l'immagine originale del satellite e sovrapponendola alla mappa a mosaico di Madaba, sono fin troppo chiaramente evidenti le similitudini tra le due.
È altrettanto plausibile, in mancanza di evidenze del contrario e secondo altre foto satellitari, che il Mar Morto, prima del 3.200 a.C., si estendesse più a sud, e che il movimento lungo il “rift” nelle vicinanze del Mar Morto abbia portato ad un cataclisma devastante che avrebbe distrutto le città descritte da Sanders. I sopravvissuti potrebbero essersi spostati in posizioni diverse, nelle vicinanze di “wadi”, dove avrebbero ristabilito i loro commerci con Ebla, come registrato nelle tavolette di questa città datate al 2.500 a.C. Possibili prove a sostegno di questa teoria potrebbero essere rinvenute nelle zone che sono state acquisite da ditte petrolifere e minerarie nel nord del Mar Morto.
Le consuete variazioni stagionali e i depositi sedimentari, strettamente collegati ai normali processi di deposizione, potrebbero aver registrato questi significativi cambiamenti nei propri strati. Esami dettagliati di questi strati potrebbero allora rivelare i continui depositi annuali, da circa il 3.200 a.C., di sedimenti terrosi. Questi potrebbero così comprovare le teorie che vedono in queste zone, e nei manufatti di presunta origine artificiale rinvenuti sott'acqua, la prova della passata presenza delle città di Sodoma e Gomorra. Di Enrico Baccarini
di M. Sanders e D. Laing (trad. di Enrico Baccarini)
Il Libro dei Libri ci chiede infatti di credere nella storia che vide Lot scegliere un'area in cui potersi stabilire, simile ad un Giardino dell'Eden, o a un'area fertile del Nilo. Studi successivi hanno comprovato che questa zona poteva essere ricondotta ad un'area vicina alle foci del Giordano, nel nord del Mar Morto. Qualsiasi persona sia stata in quella zona sa però che essa si trova in una delle regioni più inospitali della Terra.
La storia in questione, a cui fanno criticamente riferimento molti accademici, fu composta subito dopo l'esilio babilonese degli ebrei ed è stata considerata da molti semplicemente come una “favola”, in quanto si ritiene che se anche un tempo quella zona fosse stata rigogliosa, essa non lo è stata certamente negli ultimi 2 milioni e mezzo di anni. Dopo lunghe ricerche abbiamo avuto accesso ad alcune immagini satellitari che mostrano determinate anomalie a 1200 piedi al di sotto del Mar Morto.
Contro quei ricercatori che vorrebbero cavillare su queste scoperte e sulla loro antichità, si pone peraltro un'unica domanda: “Come fecero gli estensori della Genesi a conoscere correttamente certi dettagli della storia della creazione e della protostoria?” Viene poi in mente un'ulteriore interrogativo, ed è posto da quegli studenti o accademici che sottoscrivono la proposizione che la Genesi sarebbe stata composta, o sostanzialmente redatta, dopo l'esilio babilonese. In tal caso la storia riguardante la fertile pianura sarebbe stata anche allora apparentemente ridicola, proprio come appare oggi. Perché allora gli estensori non composero una storia tale da renderla più credibile?
Potremmo rispondere a queste domande scientifiche solo quando invieremo il sommergibile tascabile “Delta” ad esplorare le profondità del Mar Morto. Quello che tuttavia è stato chiaramente stabilito fino ad oggi è il fatto che la storia riferita nella Bibbia è sostanzialmente una descrizione accurata di fatti storici, e che uno dei posti più inospitali sulla Terra come la zona del Mar Morto ha certamente ha avuto, un tempo, delle condizioni simili a quelle del Nilo.
Ma come si è potuti risalire a tutto ciò?
Genesi, Capitolo 13:1-12
“Dall'Egitto Abramo ritornò nel Neghev con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui. Abramo era molto ricco in bestiame, argento ed oro. Poi di accampamento in accampamento egli dal Neghev e si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata già prima la sua tenda, tra Betel e Ai, località dove aveva costruito prima l'altare: lì Abramo invocò il nome del Signore. Ma anche Lot, che andava con Abramo, aveva greggi e armenti e tende; e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Lot. I Cananei e i Perezziti abitavano allora nel paese.
Abramo disse a Lot: 'Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te il tuo Paese? Separati allora da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra'. Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte (prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra) e che era come il Giardino del Signore e come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar. Lot scelse pertanto per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro; Abramo si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sodoma.”
Genesi, Capitolo 19:27
“Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; contemplò dall'alto Sodoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. In quest'ultimo periodo ci stiamo muovendo in maniera diversa da come abbiamo fatto fino ad oggi nella ricerca di queste due città scomparse. Uno dei nostri ricercatori migliori è il dottor D. Laing, geologo con backgroud in sismologia, gravitometria, geomorfismo, evaporazioni strutturali e studi sui sedimenti.
Laing ha ampliato la mia teoria sul sito “specchio” di cinque città della piana oggetto dei nostri studi e crede di poter utilizzare la sua esperienza nel geomorfismo ed in geologia strutturale per convalidare la nostra teoria. Ho incoraggiato questo studioso su questa strada e così abbiamo iniziato a discutere sull'utilizzo di immagini satellitari per le ricerche archeologiche. Ci ripromettemmo altresì di vedere se fosse stato possibile utilizzare tale tecnica anche nel nostro caso, e così pure in rapporto al sito che credevamo contenere il tesoro perduto del Tempio di Salomone (altra ricerca che Michael Sanders conduce insieme al suo team di ricercatori, n.d.t.). Dopo qualche tempo Laing riuscì ad ottenere una serie di immagini dell'area del Mar Morto da noi studiata. Ad un esame visivo più attento, trovammo almeno tre anomalie sottomarine, due delle quali sembravano molto interessanti e di probabile origine umana. Nello stesso tempo ci rivolgemmo a tutti i ricercatori del nostro team chiedendo loro di verificare i risultati delle nostre osservazioni attraverso le immagini satellitari.
Tutti poterono concordare su una possibile origine artificiale di tali strutture. È possibile che si possa trattare di strutture naturali oltre che di più recenti creazioni umane, ma dobbiamo ricordare che le testimonianze bibliche asseriscono che cinque città vennero distrutte nell'area dove sono state trovate queste anomalie. Ne “La Guerra Giudaica” di Giuseppe Flavio (4.8.4), si afferma che la zona di Sodoma e Gomorra "venne consumata da fulmini, e difatti le vestigia del fuoco divino e le vaghe tracce delle cinque città sono ancora visibili". La Bibbia ci racconta che le città di Sodoma e Gomorra sarebbero state dislocate in vicinanza di altre tre città nella valle di Siddom, o area del Mar Morto.”
In Genesi, Capitolo 14:1-3 leggiamo:
“Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, costoro mossero guerra contro Bera re di Sodom, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddimi (o Siddom) , cioè il Mar Morto.” In un articolo del Settembre/Ottobre 1979 intitolato “Sono state ritrovate Sodoma e Gomorra?”, apparso nella nota rivista “Biblical Archaeology Rewiev”, l'autore descrive un sito archeologico localizzato su una sponda della penisola del Lisan, che si estende nel Mar Morto. Tale sito consiste in una torre ed un cimitero che contengono le spoglie di 500.000 persone, come stimato dall'archeologo P.W. Lapp, che compì degli scavi tra il 1965 ed il 1967. Nel periodo tra il 1973, fino al 1979, quattro siti ulteriori vennero ritrovati dagli archeologi Walter Rast e Thomas Schaub. I due credettero di trovarsi davanti ai resti delle quattro città citate in Genesi 14:2.
I cinque siti partono da Bab edh Dhra, a nord, e includono, nella zona sud, Numeira, Safi, Feifa, e Khanazir. Tutti e cinque i siti sono dislocati ai margini di un piccolo “wadi” (fiume) e sono stati datati all'età del bronzo. Uno di questi siti, Safi, è stato identificato nella mappa a mosaico di Madaba (una mappa a mosaico rinvenuta in una chiesa bizantina a circa 80 chilometri di distanza e datata al VI secolo a.C.), come anche la città di Zoar. Altri due cimiteri di uguale grandezza, uno a Bab edh Dhra, e altri due a Feifa e Safi, hanno permesso ai ricercatori di calcolare un totale di oltre un milione e mezzo di resti umani (“Biblical Archaeological Review”, Volume 6, n.5).
Il fattore inusuale per questi siti è che i loro cimiteri (risalenti al 3.200 a.C. circa) esistevano anche prima della fondazione delle stesse città. La zona è estremamente arida e ai giorni odierni, anche con l'impiego di avanzate tecnologie agricole, non è possibile che ad un esiguo numero di persone di vivere miseramente “in loco” dei prodotti della terra. La Bibbia ci dice che prima della distruzione di Sodoma e Gomorra il clima poteva essere radicalmente differente, a causa di una diversa configurazione del Mar Morto.
In Genesi 13:10 leggiamo:
“Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - ciò prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra; era come il Giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar.” Il sito identificato come Numeira venne distrutto dal fuoco verso la fine dell'Età del Bronzo. Studi successivi hanno assodato che le altre quattro città vennero distrutte in maniera simile, con conseguenti conflitti causati da invasori stranieri.
Questo potrebbe permettere di stabilire un periodo in cui le cinque città sarebbero state abitate, periodo che è fatto risalire approssimativamente tra il 3.200 a.C. e il 2.350 - 2.200 a.C. La maggior parte delle sepolture rinvenute è stata fatta risalire dai ricercatori a questo periodo e le morti non sembrano essere correlate ad altre distruzioni. Ma quale potrebbe essere la storia e l'origine di queste popolazioni? La teoria proposta da Sanders, ricercatore biblico e scrittore, potrebbe essere esaustiva per riuscire a spiegare questo mistero. Sanders ritiene che i cinque insediamenti possano rappresentare la nuova sede scelta da una popolazione superstite di cinque città precedentemente distrutte e posizionatesi nelle vicinanze del Mar Morto. Queste città sarebbero state distrutte da una catastrofe, basandosi anche sul fatto che i cimiteri rinvenuti sono precedenti alla costruzione dei siti. Sanders ha denominato questi siti “le città specchio della piana”.
Gli archeologi Rast e Schaub suggeriscono che queste cinque città potrebbero essere le mitiche città della pianura, ma questa teoria evocherebbe più domande che risposte. Deve essere notato, per esempio, che la maggior parte dei corpi rinvenuti sono stati datati a 1.800 anni prima che il sito fosse definitivamente distrutto, secondo la storia convenzionale. Di chi erano dunque tali corpi? Ci sono altri siti che potrebbero aiutare gli studiosi a capire cosa si celi dietro questo mistero?
Il periodo sarebbe quello dell'Esodo, verso la fine dell'Età del Bronzo, e la distruzione finale di questi siti archeologici coinciderebbe con una catastrofe occorsa nel periodo della migrazioni di massa. I vasti cimiteri rinvenuti sarebbero stati, quindi, creati 1.800 anni prima come probabile risultato del massacro che ebbe luogo al tempo della distruzione di Sodoma e Gomorra e come propostoci nella Bibbia. Questi nuovi scenari venuti alla luce coinvolgerebbero quindi i sopravvissuti di questo olocausto, che dopo aver seppellito i propri morti si sarebbero diretti verso zone in cui era presente acqua fresca. Coloro che morirono sarebbero stati sepolti in fosse comuni prima che fosse costruito un insediamento a Bab edh Dhra e a Safi.
Gradatamente passò poi anche il pericolo e ritornò la normalità. I sopravvissuti si riunirono in gruppi e cercarono di ricreare le città originali. Gli abitanti di Sodoma sopravvissuti si ricompattarono e, insieme, formarono una nuova popolazione, altrettanto fecero i sopravvissuti di Gomorra, Admah, Zeboim e Bela. Fortunatamente esisteva un complesso di “wadi” nelle vicinanze che permise ad ogni gruppo di essere rifornito di acqua fresca, a monte di ciascuno dei vari “wadi”. Questi siti archeologici rinvenuti dalla moderna archeologia sono, infatti, lo “specchio” delle città della piana. Mentre Mr. Sanders elabora una cronologia revisionista dei fatti, lui ha già di fatto stabilito una teoria credibile sulla costruzione di queste città, su quello che può essere successo, considerando il fatto che le città stesse erano costruite su un sistema di “rift” attivi e basandosi sulla descrizione biblica di territori differenti. (Genesi 13:10).
Probabilmente tutte e cinque le città erano dislocate nella valle (Genesi 14:3). Una teoria, recentemente proposta, potrebbe dimostrarsi quanto mai possibile e probabile. Se i movimenti della crosta terrestre, causati da spostamenti ed elevazioni, avessero causato reazioni devastanti con espulsioni esplosive di pece, questi potrebbero aver originato la pioggia di fuoco rappresentata in Genesi 19: 24-25: “Ed ecco che il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Egli distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo”.
Mentre, da una parte, la descrizione assomiglia ai risultati di una eruzione vulcanica, in base a quanto abbiamo rinvenuto durante le nostre ricerche possiamo affermare che la constatazione che l'area da noi presa in oggetto si stata sottoposta a questo tipo scenario sembra essere altrettanto valida. Se Sanders ha ragione quando parla della sua teoria sulle “città specchio”, la distruzione delle città originali di Sodoma e Gomorra potrebbe essere avvenuta tra il 3.200 ed il 2.800 a.C. (secondo la cronologia convenzionale) e quanto emerso dipenderebbe dall'accuratezza delle ricerche e delle scoperte.
Un esame approfondito delle immagini radar, create attraverso un software speciale accoppiato con una emittente di microonde a bordo dello Space Shuttle, ha prodotto materiale molto interessante per i nostri studi. La caratteristica principale di questo tipo di immagini è quella di riuscire a penetrare attraverso il terreno e l'acqua per ottenere immagini dettagliate di eventuali artefatti presenti. Anche se le immagini coprono solo una porzione del Mar Morto, queste mostrano chiaramente sia dei canali sottomarini appartenenti al Giordano, nella sua parte più estrema, sia zone di “rift” lungo la linea costiera più ad est.
In aggiunta a questi dati sono state rilevate altre caratteristiche distintive nella fascia costiera ad est del Giordano. Attraverso delle semplici elaborazioni al computer, che non alterano l'integrità dell'immagine, abbiamo potuto ingrandire queste immagini e delineare con sorpresa strutture chiaramente simmetriche. Potrebbero essere queste le città sommerse ipotizzate da Sanders. Se fossimo in presenza di formazioni naturali sarebbe inusuale rinvenire, come è stato fatto, angoli retti e simmetrie rettangolari. Ruotando l'immagine originale del satellite e sovrapponendola alla mappa a mosaico di Madaba, sono fin troppo chiaramente evidenti le similitudini tra le due.
È altrettanto plausibile, in mancanza di evidenze del contrario e secondo altre foto satellitari, che il Mar Morto, prima del 3.200 a.C., si estendesse più a sud, e che il movimento lungo il “rift” nelle vicinanze del Mar Morto abbia portato ad un cataclisma devastante che avrebbe distrutto le città descritte da Sanders. I sopravvissuti potrebbero essersi spostati in posizioni diverse, nelle vicinanze di “wadi”, dove avrebbero ristabilito i loro commerci con Ebla, come registrato nelle tavolette di questa città datate al 2.500 a.C. Possibili prove a sostegno di questa teoria potrebbero essere rinvenute nelle zone che sono state acquisite da ditte petrolifere e minerarie nel nord del Mar Morto.
Le consuete variazioni stagionali e i depositi sedimentari, strettamente collegati ai normali processi di deposizione, potrebbero aver registrato questi significativi cambiamenti nei propri strati. Esami dettagliati di questi strati potrebbero allora rivelare i continui depositi annuali, da circa il 3.200 a.C., di sedimenti terrosi. Questi potrebbero così comprovare le teorie che vedono in queste zone, e nei manufatti di presunta origine artificiale rinvenuti sott'acqua, la prova della passata presenza delle città di Sodoma e Gomorra. Di Enrico Baccarini