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Sgominata Gang Che Esportava Rifiuti Industriali in Cina
Un’organizzazione criminale impegnata nel traffico di rifiuti pericolosi tra Italia e Cina è stata scoperta dal nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Genova. L’inchiesta riguarda molte regioni dell’Alta Italia: Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. L'indagine ha scoperto un commercio illegale di spazzatura italocinese e un giro d'affari illecito di almeno 6 milioni di euro l'anno. I carabinieri del Noe nel gennaio scorso, su segnalazione della Dogana di Genova, avevano trovato nel porto di Voltri diversi container in transito che, anziché trasportare i materiali indicati nelle bolle di accompagnamento, erano pieni di rifiuti destinati alla Cina.
La Cina è il nuovo eldorado dei traffici internazionali di rifiuti. Soprattutto, quelli hi-tech (secondo le stime più recenti, 11 milioni di tonnellate annue) e quelli pericolosi. In Italia e in altri paesi occidentali, infatti, numerose inchieste hanno messo in luce che la repubblica popolare è la destinazione preferita della spazzatura, in particolar modo dei rifiuti speciali e pericolosi. Nei mesi scorsi, per esempio, erano stati bloccati 20 container pronti a salpare dai porti di Napoli, Genova e Ancona - destinazione Hong Kong - con 20mila tonnellate di rifiuti speciali provenienti da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Molise, Puglia e Campania. Altri blitz hanno sgominato operazioni illecite italocinesi a Salerno e a Venezia. Esattamente un anno fa, invece, il porto di Taranto è stato al centro di una serie di operazioni di polizia che hanno portato, complessivamente, al sequestro una quindicina di container e di circa 500 tonnellate di rifiuti speciali, destinati ancora una volta a Hong Kong. Secondo gli investigatori, Hong Kong non è una destinazione scelta a caso: fa parte di quei paesi che hanno normative ambientali più permissive e che chiudono facilmente un occhio su merci sospette in transito nello scalo marittimo.
La Cina è il nuovo eldorado dei traffici internazionali di rifiuti. Soprattutto, quelli hi-tech (secondo le stime più recenti, 11 milioni di tonnellate annue) e quelli pericolosi. In Italia e in altri paesi occidentali, infatti, numerose inchieste hanno messo in luce che la repubblica popolare è la destinazione preferita della spazzatura, in particolar modo dei rifiuti speciali e pericolosi. Nei mesi scorsi, per esempio, erano stati bloccati 20 container pronti a salpare dai porti di Napoli, Genova e Ancona - destinazione Hong Kong - con 20mila tonnellate di rifiuti speciali provenienti da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Molise, Puglia e Campania. Altri blitz hanno sgominato operazioni illecite italocinesi a Salerno e a Venezia. Esattamente un anno fa, invece, il porto di Taranto è stato al centro di una serie di operazioni di polizia che hanno portato, complessivamente, al sequestro una quindicina di container e di circa 500 tonnellate di rifiuti speciali, destinati ancora una volta a Hong Kong. Secondo gli investigatori, Hong Kong non è una destinazione scelta a caso: fa parte di quei paesi che hanno normative ambientali più permissive e che chiudono facilmente un occhio su merci sospette in transito nello scalo marittimo.