ven, 09 maggio 2025

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Sfamare gli Uccellini in Inverno: Utile, ma Occorre Sapere Come Fare

Ci vuol poco per rendere ridente l’inverno: un po’ di margarina sul davanzale di una finestra, una manciata di semi di girasole nella mangiatoia in giardino piazzata per bene di modo da poterla guardare senza essere visti, e poi mele, semi, briciole, qualsiasi cosa serva ad attirare gli uccelli riconoscenti, assediati dal freddo. Da quando si è imposta la “coscienza ecologica” sono diventate di moda le attività che avvicinano l'uomo alla vita semplice, e infatti prosperano negozi specializzati dove si trovano cassette nido, mangiatoie di svariate fattezze, richiami canori e manuali che insegnano ad attirare gli uccelli, anche in città. In qualunque cortile o terrazzo, purché ci siano un cespuglio o una siepe a offrire nascondiglio e riparo, sverna qualche creatura che vola e becchetta, e una mangiatoia imbandita è un bell’aiuto. Porgere aiuto a creature indifese sembra sempre un bel gesto, ma per farlo in maniera costruttiva bisogna ridimensionare l'idea di opera buona. Vale la pena di sentire che cosa ne pensa un serio "conservazionista", l'ornitologo Giovanni Boano, che bada all’insieme di tutti gli eventi utili a mantenere in equilibrio l'ambiente. Senza atteggiarsi a "protezionista", parola che indica chi si affanna per ogni singolo uccelletto in difficoltà, costi quel che costi, Boano si schiera con la Lipu nel consigliare un buon libro: "Nidi artificiali", (autori Premuda, Bedonni, Ballanti, ed. Calderini), dedicato alle azioni umanitarie nei confronti dei pennuti, incluso il rifornimento di viveri. Offrire cibo supplementare agli uccelli selvatici durante l’inverno può aiutare la loro sopravvivenza, ma implica una certa loro dipendenza nei nostri confronti. Ci investiamo di una responsabilità, quella di rifornire regolarmente le mangiatoie. Non è tutto oro ciò che luccica, e mentre dal caldo delle nostre case ci godiamo lo spettacolo di frenetici voli intorno al becchime, la concentrazione di uccelli attira l’attenzione dei predatori: i gatti non vanno in letargo, e nemmeno gli sparvieri. Dato che a tutti i benefattori viene spontaneo piazzare le mangiatoie non lontano dalle vetrate di osservazione, per spiare chi arriva, è bene ricordare che questo aumenta il numero di uccelli che vanno a picchiare contro i vetri, trappole invisibili. Dulcis in fundo - detto da chi molto si intende di censimenti e di statistiche - con l’alimentazione invernale quasi mai si favoriscono le specie di uccelli veramente minacciate, ma si aiutano solo quelle più numerose e in qualche modo si altera artificialmente l'equilibrio e la selezione naturale. Alcuni ornitologi ritengono che nutrendo gli uccelli sedentari, in genere già piuttosto comuni, si aumenti la loro eventuale competizione nei confronti dei migratori - molti dei quali in diminuzione - nel successivo periodo riproduttivo. La mangiatoia va dunque sistemata in luoghi adatti, al di fuori della portata dei gatti, lontana dai vetri, e deve essere costantemente rifornita e mantenuta pulita. E’ molto efficace se il terreno è ricoperto di neve e quando le ore di luce sono limitate, perché quei giorni sono i più duri per gli uccelli che hanno poco tempo per procurarsi il cibo e devono affrontare notti lunghe e gelate. In primavera l’offerta di nutrimento deve essere interrotta: la natura deve seguire il suo corso, gli alimenti comunemente impiegati non sono adatti ai nidiacei che hanno bisogno di proteine fresche di origine animale. In quella stagione ci vogliono i genitori, che catturano insetti con un frenetico andirivieni, premurosi e appagati dalla rapida crescita di figli robusti. Una volta i bambini conoscevano per nome tutti gli uccelli intorno alle loro case perché facevano una vita diversa da adesso. Oggi è un privilegio avere a scuola maestri che abbiano voglia di offrire ai loro allievi più attenti "mangiatoie didattiche", che insegnino a riconoscere fuori dai libri le specie di uccelli del posto, dal vero. Lo spirito di chi nutre gli uccelli in inverno è un po’ curioso e un po’ missionario. Volendo fare una buona azione, tanto vale farla bene. Caterina Gromis di Trana

Scheda dettagli:

Data: 15 dicembre 2005
Fonte/Casa Editrice: Cfa Monferrato
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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