sab, 03 maggio 2025

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Sei Malattie “Dimenticate” Affliggono un Sesto della Popolazione Mondiale

“Antiche”, “ampiamente invisibili”, “silenziose” e dai nomi quasi impronunciabili – oncocercosi, tripanosomiasi, filaria linfatica, schistosomiasi, elmintiasi e tracoma accecante: così Margaret Chan, direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who) da appena un mese, ha definito durante una conferenza a Bangkok, in Tailandia, sei “malattie tropicali dimenticate” che colpiscono almeno un miliardo di persone, un sesto della popolazione mondiale. “Antiche” perché “non sono nuove e terrificanti” come la Sars o l’aviaria, oramai tra le priorità nell’agenda sanitaria internazionale. “Ampiamente invisibili” perché occorrono nelle aree rurali più povere e nelle baraccopoli. Infine “silenziose” perché colpiscono la popolazione con bassi tassi di alfabetismo e scarsa voce politica. Eppure “la sofferenza umana” provocata da queste malattie, ha proseguito la Chan, “è enormemente più grande di quella rappresentata dai 270 casi di influenza aviaria riscontrati globalmente negli scorsi tre anni”. La sola filaria linfatica, nota come ‘elefantismo’ per le vistose deturpazioni che provoca – causata da un parassita trasmesso dai morsi di zanzara ed endemica in oltre 80 paesi dell’Africa, dell’Asia, del Sud America e delle isole del Pacifico – colpisce 120 milioni di persone e ne sfigura o rende inabili a vita circa 44 milioni. La schistosomiasi (detta anche bilharziosi o distomatosi sanguigna, contratta attraverso il contatto con acque dolci contaminate dagli animali portatori di parassiti) è la seconda malattia tropicale prevalente al mondo dopo la malaria: nel solo continente africano vi sono 160 milioni di casi, 30 milioni dei quali cronici. La oncocercosi o ‘cecità fluviale’, trasmessa dalla puntura di una mosca nera, è la quarta causa di cecità nel mondo, la seconda tra le patologie di natura infettiva dopo il tracoma accecante. Dal momento che il legame tra queste malattie e la povertà è “così forte che la prevalenza di queste malattie può essere visto come un indicatore del livello di sviluppo socioeconomico di un paese”, secondo la Chan combattere queste malattie contribuirebbe a “promuovere lo sviluppo” e le “strategie di riduzione della povertà”. Seppure, ultimamente governi e compagnie farmaceutiche abbiano collaborato per combattere queste malattie, ha concluso la direttrice generale dell’Oms, vi è ancora bisogno di “vaccini efficaci, migliore diagnostica e migliori farmaci per fare progressi veramente epocali”.

Scheda dettagli:

Data: 2 febbraio 2007
Fonte/Casa Editrice: Misna
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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