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Scoperta: l'Aspirina Riduce il Rischio di Tumore all'Esofago in Soggetti Predisposti
Una ricerca pubblicata su Lancet dimostra che l'aspirina e altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) sono uno strumento economico e non invasivo per prevenire lo sviluppo di tumori all'esofago in pazienti con 'esofago di Barnett', particolarmente predisposti al rischio di cancro. Questa patologia, detta anche 'del reflusso gastroesofageo (MRGE) è una malattia complessa che consiste in un reflusso acido anomalo. La risalita dei succhi gastrici all'esofago, se limitata ed occasionale, è un fenomeno normale e privo di conseguenze per la salute. Se però tale reflusso è un fenomeno costante ed abbondante, con l'andare del tempo finisce con il provocare danni fisici e complicazioni di varia natura: il bruciore compromette la qualità del sonno, e può condurre a sviluppare l'infiammazione dell'esofago o veri e propri fenomeni di erosione delle mucose. Questi fattori predispongono allo sviluppo di patologie tumorali, dal momento che ogni anno, circa l’1 per cento dei pazienti con esofago di Barrett sviluppa un adenocarcinoma esofageo.
Il problema da oggi potrebbe essere ridimensionato con una semplice aspirina: l'assunzione di FANS, infatti, previene lo sviluppo di tumori colorettali e polipi adenomatosi principalmente attraverso l’inibizione della ciclo-ossigenasi, un enzima con proprietà cancerogene. I ricercatori hanno studiato, su un campione 350 pazienti con esofago di Barrett, la correlazione tra la durata e la frequenza dell’utilizzo di FANS e il rischio di adenoicarcinoma esofageo. Dopo un periodo medio di 65,5 mesi è emerso che i consumatori abituali di FANS avevano un rischio notevolmente inferiore rispetto a chi non aveva mai assunto FANS (incidenza di adenocarcinoma esofageo in 5 anni 6,6 per cento nei pazienti trattati con FANS, 14,3 nei pazienti mai trattati con FANS) . I pazienti trattati in passato con FANS presentavano anch’essi un rischio minore (9,7 per cento), ma di entità non così significativa.
Il problema da oggi potrebbe essere ridimensionato con una semplice aspirina: l'assunzione di FANS, infatti, previene lo sviluppo di tumori colorettali e polipi adenomatosi principalmente attraverso l’inibizione della ciclo-ossigenasi, un enzima con proprietà cancerogene. I ricercatori hanno studiato, su un campione 350 pazienti con esofago di Barrett, la correlazione tra la durata e la frequenza dell’utilizzo di FANS e il rischio di adenoicarcinoma esofageo. Dopo un periodo medio di 65,5 mesi è emerso che i consumatori abituali di FANS avevano un rischio notevolmente inferiore rispetto a chi non aveva mai assunto FANS (incidenza di adenocarcinoma esofageo in 5 anni 6,6 per cento nei pazienti trattati con FANS, 14,3 nei pazienti mai trattati con FANS) . I pazienti trattati in passato con FANS presentavano anch’essi un rischio minore (9,7 per cento), ma di entità non così significativa.