Notizie
Scoperta: il Batterio di Bronchite e Mal di Gola Favorisce Ictus e Infarto
Una scoperta inquietante emerge dal 158° Meeting della Society for General Microbiology presso la University of Warwick, in Gran Bretagna: la Chlamydia pneumoniae, un batterio che normalmente scatena bronchiti e mal di gola, potrebbe favorire infarti ed ictus.
La Chlamydia pneumoniae sarebbe infatti presente nelle placche aterosclerotiche e avrebbe un peso rilevante nell'amplificarne la crescita e nel velocizzarne la rottura.
I ricercatori della University of Washington in Seattle hanno compiuto numerosi test per poter verificare la correlazione tra batterio e rischio cardiovascolare: innanzitutto hanno individuato una maggior percentuale di infarti ed ictus in soggetti con anticorpi anti-Chlamydia. In secondo luogo hanno rinvenuto il batterio nella maggiornaza dei soggetti affetti da aterosclerosi, quando nei soggetti sani tale batterio non è normalmente presente.
Inoltre, con studi su animali, i ricercatori hanno dimostrato come l'infezione da Chlamydia pneumoniae favorisca la crescita di placche aterosclerotiche e il loro distaccamento.
Ciò che rimane da fare è capire se erapie antibiotiche possano essere efficaci per prevenire eventi cardiovascolari.
La Chlamydia pneumoniae sarebbe infatti presente nelle placche aterosclerotiche e avrebbe un peso rilevante nell'amplificarne la crescita e nel velocizzarne la rottura.
I ricercatori della University of Washington in Seattle hanno compiuto numerosi test per poter verificare la correlazione tra batterio e rischio cardiovascolare: innanzitutto hanno individuato una maggior percentuale di infarti ed ictus in soggetti con anticorpi anti-Chlamydia. In secondo luogo hanno rinvenuto il batterio nella maggiornaza dei soggetti affetti da aterosclerosi, quando nei soggetti sani tale batterio non è normalmente presente.
Inoltre, con studi su animali, i ricercatori hanno dimostrato come l'infezione da Chlamydia pneumoniae favorisca la crescita di placche aterosclerotiche e il loro distaccamento.
Ciò che rimane da fare è capire se erapie antibiotiche possano essere efficaci per prevenire eventi cardiovascolari.