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Scienziati Inglesi: il Clima Porterà la Malaria in Spagna, Toscana a Rischio Incendi
Un rapporto pubblicato in questi giorni in Gran Bretagna prefigura scenari di distruzione
provocati in un futuro non lontano dal turismo di massa e dai cambiamenti climatici in alcune delle località più belle del Pianeta Terra. Secondo lo studio The Future of World Travel, commissionato dalla Churchill Insurance, nei paesi del Mediterraneo il surriscaldamento del pianeta potrebbe modificare il clima al punto da ricreare, in alcune regioni della Spagna sudorientale, un habitat adatto alla zanzara anofele, con conseguente rischio di diffusione della malaria.
In Italia, la Toscana e la costiera amalfitana saranno teatro di un numero sempre crescente di incendi per autocombustione a causa delle temperature sempre più elevate. Stesso rischio per la Grecia, dove il rapporto prevede anche un sensibile aumento delle morti per caldo nei mesi estivi. Ad Atene, poi, l'Acropoli potrebbe subire danni a causa del turismo di massa, un fenomeno destinato ad alterare anche la fisionomia della costa dalmata in Croazia, dove le invasioni di turisti nei prossimi decenni saranno le indirette responsabili di un boom dell'edilizia alberghiera.
Sempre in Europa, l'inquinamento potrebbe danneggiare irreparabilmente la Cattedrale di Colonia, in Germania, già considerata a rischio, sostiene il rapporto che localizza in Asia i principali pericoli dovuti all’erosione provocata dall’aumento delle temperature e del conseguente livello di mari ed oceani. La barriera corallina di Taj nell’arcipelago delle Maldive, potrebbe essere gravemente erosa dall’acqua ed alcuni degli stessi atolli verranno sommersi. Un fenomeno che si dovrebbe manifestare anche in Australia dove danni alla barriera corallina sono previsti anche per l’incremento nel traffico delle navi da crociera. Danni alle coste ed erosione delle spiagge anche a Goa, in India, provocati questa volta da cicloni sempre più devastanti così come in America, dove a causa degli uragani sono a rischio le Everglades, un ecosistema di paludi, laghi e sabbie mobili unico al mondo anche per la sua varietà di piante ed animali.
Entro il 2020, poi, la valle di Kathmandu, nel Nepal, rischia di non poter più contenere i flussi turistici. Sarà indispensabile allora, suggerisce il rapporto, fissare un tetto massimo al numero di visitatori e stabilire un’imposta per evitare un sovraffollamento che nel tempo sarebbe destinato ad arrecare gravi danni all’ambiente. Sui dati contenuti nello studio, il quotidiano londinese The Independent ha chiesto il parere di David Viner, uno dei maggiori climatologi del Regno unito e ‘senior researcher’ presso l’East Anglia University. Secondo lo studioso i cambiamenti sono già in atto e destinati a causare nel tempo profonde modifiche nelle tendenze dei flussi turistici visto che nel 2080, le temperature estive in Germania e in Gran Bretagna saranno quelle che oggi si registrano nei paesi del Mediterraneo.
provocati in un futuro non lontano dal turismo di massa e dai cambiamenti climatici in alcune delle località più belle del Pianeta Terra. Secondo lo studio The Future of World Travel, commissionato dalla Churchill Insurance, nei paesi del Mediterraneo il surriscaldamento del pianeta potrebbe modificare il clima al punto da ricreare, in alcune regioni della Spagna sudorientale, un habitat adatto alla zanzara anofele, con conseguente rischio di diffusione della malaria.
In Italia, la Toscana e la costiera amalfitana saranno teatro di un numero sempre crescente di incendi per autocombustione a causa delle temperature sempre più elevate. Stesso rischio per la Grecia, dove il rapporto prevede anche un sensibile aumento delle morti per caldo nei mesi estivi. Ad Atene, poi, l'Acropoli potrebbe subire danni a causa del turismo di massa, un fenomeno destinato ad alterare anche la fisionomia della costa dalmata in Croazia, dove le invasioni di turisti nei prossimi decenni saranno le indirette responsabili di un boom dell'edilizia alberghiera.
Sempre in Europa, l'inquinamento potrebbe danneggiare irreparabilmente la Cattedrale di Colonia, in Germania, già considerata a rischio, sostiene il rapporto che localizza in Asia i principali pericoli dovuti all’erosione provocata dall’aumento delle temperature e del conseguente livello di mari ed oceani. La barriera corallina di Taj nell’arcipelago delle Maldive, potrebbe essere gravemente erosa dall’acqua ed alcuni degli stessi atolli verranno sommersi. Un fenomeno che si dovrebbe manifestare anche in Australia dove danni alla barriera corallina sono previsti anche per l’incremento nel traffico delle navi da crociera. Danni alle coste ed erosione delle spiagge anche a Goa, in India, provocati questa volta da cicloni sempre più devastanti così come in America, dove a causa degli uragani sono a rischio le Everglades, un ecosistema di paludi, laghi e sabbie mobili unico al mondo anche per la sua varietà di piante ed animali.
Entro il 2020, poi, la valle di Kathmandu, nel Nepal, rischia di non poter più contenere i flussi turistici. Sarà indispensabile allora, suggerisce il rapporto, fissare un tetto massimo al numero di visitatori e stabilire un’imposta per evitare un sovraffollamento che nel tempo sarebbe destinato ad arrecare gravi danni all’ambiente. Sui dati contenuti nello studio, il quotidiano londinese The Independent ha chiesto il parere di David Viner, uno dei maggiori climatologi del Regno unito e ‘senior researcher’ presso l’East Anglia University. Secondo lo studioso i cambiamenti sono già in atto e destinati a causare nel tempo profonde modifiche nelle tendenze dei flussi turistici visto che nel 2080, le temperature estive in Germania e in Gran Bretagna saranno quelle che oggi si registrano nei paesi del Mediterraneo.


