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Reporter Senza Frontiere: Preoccupazione per lo Stato della Libertà di Stampa in Colombia
‘Reporters senza frontiere’ (Rsf) ha manifestato al presidente colombiano Alvaro Uribe Vélez la propria preoccupazione per le possibili conseguenze dello stato d’emergenza sulla libertà di stampa. In una lettera inviata ad Uribe, il segretario generale di Rsf, Robert Ménard, ha auspicato che in nessun caso il provvedimento, decretato lunedì su tutto il territorio nazionale, venga applicato nei confronti dei professionisti della comunicazione. "Di fatto, nel momento in cui in Colombia si inasprisce il conflitto armato è fondamentale che i giornalisti possano essere testimoni della situazione", ha proseguito Ménard. Ad ostacolare sensibilmente il lavoro degli operatori del settore, sottolinea Rsf, rischiano di essere anche le restrizioni sulla libertà di circolazione di persone e veicoli, disposte dal provvedimento. Da parte sua, il ministro dell’interno Fernando Londoño ha assicurato che lo stato d’emergenza non comporterà restrizioni alla libertà di informare "in maniera opportuna, veritiera ed efficace". "Non ci saranno censure - ha precisato Londoño – ma i giornalisti avranno una grande responsabilità e dovranno esercitare il proprio mestiere senza creare confusione, senza lanciare allarmi immotivati, senza causare danni alla popolazione o compromettere le operazioni decise dalle autorità". Lo stato d’emergenza può restare in vigore al massimo per 90 giorni, sebbene il presidente abbia facoltà di richiederne il prolungamento per due volte. Dal 1991 è stato decretato sei volte.