Una buona notizia dal fronte delle cure per l’Hiv-Aids: il colosso farmaceutico GlaxoSmithKline ha praticamente dimezzato il costo del Combivir nei Paesi in via di sviluppo. Lo ha annunciato ieri la stessa azienda, specificando che il Combivir – terapia combinata di farmaci per curare la sindrome da immunodeficienza acquisita – costerà d’ora in poi 90 centesimi di dollaro al giorno per paziente, contro i precedenti 1,70 dollari. Il gigante del settore farmaceutico, con sede in Gran Bretagna, ha spiegato che il taglio dei prezzi è dovuto al miglioramento nelle tecniche di produzione del farmaco, che ha reso meno dispendioso l’intero processo. Già nell’ottobre 2001 la GlaxoSmithKline aveva annunciato l’intenzione di rinunciare ai diritti relativi a tre importanti medicine per la cura dei sieropositivi, consentendo a un’azienda del Sudafrica di utilizzare gli stessi principi attivi per la produzione di analoghi farmaci generici. Di fatto è da alcuni anni che la comunità internazionale esercita ripetute pressioni sui colossi farmaceutici per indurli ad abbassare i costi solitamente proibitivi dei medicinali contro l’Hiv-Aids nei Paesi del Sud del mondo. Si calcola che al momento siano oltre 40 milioni le persone sofferenti di Hiv o Aids nei cinque continenti, la maggior parte delle quali vive in Africa.