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Reggia di Venaria: Ospiterà Museo dei Siti Dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità
La Reggia di Venaria potrebbe in tempi non troppo lontani diventare, sotto l’egida dell’Unesco, una gran bella vetrina del patrimonio culturale mondiale dell’umanità. Lo ha annunciato poche settimane fa Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, al Castello di Racconigi (CN) durante la terza conferenza nazionale dei siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, in occasione di un incontro con Francesco Bandarin (direttore generale del World Heritage Centre dell’Unesco), Francesco Caruso (ambasciatore italiano presso l'Unesco), Maxwell Anderson (responsabile della società Aea), Renzo Pini (direttore dell’Agenzia del Demanio del Piemonte) e Rolando Zorzi (responsabile per la valorizzazione dell’Agenzia del Demanio).
Afferma Mercedes Bresso: «Il Centro di documentazione dell’Unesco che sorgerà all’interno della Reggia di Venaria sarà unico al mondo e di rilievo internazionale. Ne faremo anche un importante Museo incentrato sul rapporto tra civiltà e paesaggio, tra arte e natura, proprio com’è rappresentato nei siti che sono patrimonio dell’Umanità. E - rispettando in pieno questo binomio - si svilupperà sia negli spazi juvarriani delle Citroniere e delle Scuderie sia nel giardino, vale a dire in una cornice stupenda tanto sotto il profilo architettonica quanto sotto quello “verde”».
Un progetto ambizioso
Un Museo mondiale dedicato ai siti Unesco è, quindi, l’ambizioso progetto che va prendendo corpo e sul quale sta già lavorando un affermato gruppo d’esperti. E’ l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, che riguarda la Reggia, protagonista d’impegnativi interventi di restauro e valorizzazione oltre che sede del neonato Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali, inaugurato lo scorso marzo.
o studio di fattibilità sarà presentato entro l’estate e poi inizierà il vaglio dell’Unesco, che - come ha spiegato Francesco Bandarin — ha tempi piuttosto lunghi. E’ stato annunciato, infatti, che alla Conferenza generale dell’Unesco in programma il prossimo ottobre l’Italia chiederà la “cessione degli auspici” per il progetto, che potrebbe poi ricevere l’imprimatur dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Cultura entro il 2007. Se l’iniziativa andrà in porto, il Piemonte diventerà la sede del Museo deputato a raccontare la natura dei siti Unesco esistenti sul pianeta (780, finora). E’ un’occasione unica per riunire in una sola sede la comunicazione sulla cultura, la conservazione e la promozione della tutela dei beni considerati “patrimonio dell’umanità”.
Una cittadella della cultura
Ma «sarà un museo di “cose”, dai molteplici percorsi, e certo non solo di documentazione fotografica e multimediale» — spiega l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva. «Prestiti importanti e a tema ne faranno un’occasione museale particolarmente attiva e interessante. L’intenzione è di creare una grande attrazione, ricordando che si tratterà pur sempre di un centro di ricerca e di formazione».
Nelle intenzioni della Regione e dell’Unesco, il Museo è destinato a diventare una realtà complessa e articolata tra il Centro di Ricerca e di Restauro e il Museo dei giardini da realizzare nell’immensa Citroniera, con modelli, pezzi e realizzazioni in scala di alcuni dei più bei giardini del mondo nelle varie epoche. La Reggia di Venaria ambisce, quindi, a diventare una sorta di cittadella della cultura della bellezza mondiale. «Intanto», conclude Bresso, «i lavori per il completamento del suo restauro continueranno. Se il progetto del grande Museo andrà in porto, l’allestimento potrà essere pensato e realizzato a lavori già conclusi».
Naturalmente la Reggia si candida ad essere anche sede di mostre “a tema”, da allestire nelle Scuderie, dedicate a siti specifici o a temi trasversali. Ancora secondo Mercedes Bresso, potrebbero essere «strutturate sulla base di criteri geografici o temporali e con la possibilità di presentare al pubblico anche oggetti originali».
E quanto alla gestione della Reggia? Al proposito, Mercedes Bresso ha anticipato che dovrebbe poi rientrare nella Fondazione delle Regge Sabaude, un'istituzione - tuttora al vaglio- che avrà come modello quello innovativo della Fondazione del Museo Egizio.
Una nuova viabilità per la Reggia di Venaria
Mentre si lavora al progetto di far nascere nella Reggia un nuovo, grande museo, procede anche lo studio che annuncia per Venaria una nuova viabilità, una pista ciclabile e parcheggi. Il progetto approvato recentemente dalla giunta della Provincia di Torino prevede in particolare una migliore accessibilità da sud alla città di Venaria Reale, alla Reggia dei Savoia e al parco della Mandria.
In sostanza, spiegano all’assessorato provinciale ai trasporti e grandi infrastrutture, si tratta di un’anticipazione rispetto all’accessibilità da nord, che sarà conclusa con le circonvallazioni di Venaria Reale e Borgaro. In attesa della risoluzione completa del problema, entro il 2006 si potrà raggiungere la zona sud del Comune e la Reggia proseguendo direttamente sul prolungamento di corso Regina Margherita di Torino. L’opera complessiva prevede (importo complessivo lordo: circa 4 milioni di euro) una nuova viabilità, una pista ciclabile e parcheggi. L’inizio dei lavori è ipotizzabile nella prossima primavera, la conclusione entro la fine del 2006. Saranno realizzate due nuove rotatorie, una nuova viabilità che aggira l’area industriale di via Don Sapino. Sul lato ovest della strada in progetto correrà parallela una pista ciclabile, bordata da un’alberatura di gelsi, che in direzione nord proseguirà utilizzando via Don Sapino mentre in direzione sud verso Collegno si raccorderà con la pista ciclabile in costruzione sul lato est della provinciale 176. In totale saranno disponibili 3.5 km di percorso ciclabile protetto.
Afferma Mercedes Bresso: «Il Centro di documentazione dell’Unesco che sorgerà all’interno della Reggia di Venaria sarà unico al mondo e di rilievo internazionale. Ne faremo anche un importante Museo incentrato sul rapporto tra civiltà e paesaggio, tra arte e natura, proprio com’è rappresentato nei siti che sono patrimonio dell’Umanità. E - rispettando in pieno questo binomio - si svilupperà sia negli spazi juvarriani delle Citroniere e delle Scuderie sia nel giardino, vale a dire in una cornice stupenda tanto sotto il profilo architettonica quanto sotto quello “verde”».
Un progetto ambizioso
Un Museo mondiale dedicato ai siti Unesco è, quindi, l’ambizioso progetto che va prendendo corpo e sul quale sta già lavorando un affermato gruppo d’esperti. E’ l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, che riguarda la Reggia, protagonista d’impegnativi interventi di restauro e valorizzazione oltre che sede del neonato Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali, inaugurato lo scorso marzo.
o studio di fattibilità sarà presentato entro l’estate e poi inizierà il vaglio dell’Unesco, che - come ha spiegato Francesco Bandarin — ha tempi piuttosto lunghi. E’ stato annunciato, infatti, che alla Conferenza generale dell’Unesco in programma il prossimo ottobre l’Italia chiederà la “cessione degli auspici” per il progetto, che potrebbe poi ricevere l’imprimatur dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Cultura entro il 2007. Se l’iniziativa andrà in porto, il Piemonte diventerà la sede del Museo deputato a raccontare la natura dei siti Unesco esistenti sul pianeta (780, finora). E’ un’occasione unica per riunire in una sola sede la comunicazione sulla cultura, la conservazione e la promozione della tutela dei beni considerati “patrimonio dell’umanità”.
Una cittadella della cultura
Ma «sarà un museo di “cose”, dai molteplici percorsi, e certo non solo di documentazione fotografica e multimediale» — spiega l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva. «Prestiti importanti e a tema ne faranno un’occasione museale particolarmente attiva e interessante. L’intenzione è di creare una grande attrazione, ricordando che si tratterà pur sempre di un centro di ricerca e di formazione».
Nelle intenzioni della Regione e dell’Unesco, il Museo è destinato a diventare una realtà complessa e articolata tra il Centro di Ricerca e di Restauro e il Museo dei giardini da realizzare nell’immensa Citroniera, con modelli, pezzi e realizzazioni in scala di alcuni dei più bei giardini del mondo nelle varie epoche. La Reggia di Venaria ambisce, quindi, a diventare una sorta di cittadella della cultura della bellezza mondiale. «Intanto», conclude Bresso, «i lavori per il completamento del suo restauro continueranno. Se il progetto del grande Museo andrà in porto, l’allestimento potrà essere pensato e realizzato a lavori già conclusi».
Naturalmente la Reggia si candida ad essere anche sede di mostre “a tema”, da allestire nelle Scuderie, dedicate a siti specifici o a temi trasversali. Ancora secondo Mercedes Bresso, potrebbero essere «strutturate sulla base di criteri geografici o temporali e con la possibilità di presentare al pubblico anche oggetti originali».
E quanto alla gestione della Reggia? Al proposito, Mercedes Bresso ha anticipato che dovrebbe poi rientrare nella Fondazione delle Regge Sabaude, un'istituzione - tuttora al vaglio- che avrà come modello quello innovativo della Fondazione del Museo Egizio.
Una nuova viabilità per la Reggia di Venaria
Mentre si lavora al progetto di far nascere nella Reggia un nuovo, grande museo, procede anche lo studio che annuncia per Venaria una nuova viabilità, una pista ciclabile e parcheggi. Il progetto approvato recentemente dalla giunta della Provincia di Torino prevede in particolare una migliore accessibilità da sud alla città di Venaria Reale, alla Reggia dei Savoia e al parco della Mandria.
In sostanza, spiegano all’assessorato provinciale ai trasporti e grandi infrastrutture, si tratta di un’anticipazione rispetto all’accessibilità da nord, che sarà conclusa con le circonvallazioni di Venaria Reale e Borgaro. In attesa della risoluzione completa del problema, entro il 2006 si potrà raggiungere la zona sud del Comune e la Reggia proseguendo direttamente sul prolungamento di corso Regina Margherita di Torino. L’opera complessiva prevede (importo complessivo lordo: circa 4 milioni di euro) una nuova viabilità, una pista ciclabile e parcheggi. L’inizio dei lavori è ipotizzabile nella prossima primavera, la conclusione entro la fine del 2006. Saranno realizzate due nuove rotatorie, una nuova viabilità che aggira l’area industriale di via Don Sapino. Sul lato ovest della strada in progetto correrà parallela una pista ciclabile, bordata da un’alberatura di gelsi, che in direzione nord proseguirà utilizzando via Don Sapino mentre in direzione sud verso Collegno si raccorderà con la pista ciclabile in costruzione sul lato est della provinciale 176. In totale saranno disponibili 3.5 km di percorso ciclabile protetto.