mar, 06 maggio 2025

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Ragni e Scorpioni: da Oggi il loro Possesso va Denunciato

Chiunque è in possesso di ragni o scorpioni che potrebbero essere pericolosi per la salute dell’uomo deve denunciarlo alla competente prefettura. da venerdì scorso infatti è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto legge che inserisce gli aracnidi nell’elenco degli animali pericolosi messo a punto con un decreto ministeriale del ‘96 che contempla solo mammiferi e rettili. il provvedimento è ora all’esame della commissione sanità del senato, relatore biagio tatò di alleanza nazionale, per la conversione in legge. Secondo le nuove disposizioni è vietato il commercio di ragni e scorpioni potenzialmente pericolosi per la salute e l’incolumità pubblica e ci sono novanta giorni di tempo, dall’entrata in vigore, per denunciarne il possesso. significa che i ragni e gli scorpioni di casa andranno messi in regola entro ottobre. infatti il provvedimento d’urgenza del consiglio dei ministri vieta di “Detenere, commercializzare, importare, esportare o riesportare” esemplari vivi di “aracnidi selvatici” (anche se provenienti da riproduzioni in cattività), ossia ogni specie di ragni e scorpioni. chi contravverrà alle disposizioni rischia l’arresto fino a tre e mesi un’ammenda da 7.500 a 100.000 euro. Le esenzioni, ha spiegato il senatore tatò, saranno applicate “nei confronti dei giardini zoologici, delle aree protette, dei parchi nazionali, degli acquari e delfinari, dichiarati idonei da una commissione scientifica, nei confronti dei circhi e delle mostre faunistiche permanenti o viaggianti, dichiarati idonei dalle autorità competenti in materia di salute e incolumità in base ai criteri generali fissati dalla commissione scientifica”. ovvero come rendere inefficace il divieto generale... “Il pericolo maggiore - ha osservato il senatore - è rappresentato dagli scorpioni che, con una varietà di circa mille specie, sono distribuiti soprattutto nelle zone calde, nelle regioni meridionali del nord america, dell’America centro-meridionale, in Africa, in medio oriente ed in Asia. le specie più conosciute: l’androctonus, la centruroides, la tituys e la leiurus”. Le punture di aracnidi, ha messo in guardia il relatore, possono determinare nell’uomo reazioni minime, ma anche tali da condurre alla morte dell’individuo per questo motivo l’esecutivo ha ritenuto di dover intervenire con un provvedimento urgente. “Bene che si sia riflettuto su questo problema”, è il commento di massimiliano rocco, responsabile di “Traffic”, il settore del WWF specializzato nel commercio illegale di animali esotici. bene, spiega, perché ragni e scorpioni non rientravano nell’elenco delle specie pericolose delle quali erano vietate detenzione e commercio. Bene, aggiunge, perché il fenomeno interessa migliaia di esemplari. Ma la questione, ammonisce l’esponente dell’associazione ambientalista, è che anche in questo caso “ci si muove sulla scia di un movimento d’opinione e della denuncia di alcune persone”. invece, puntualizza il responsabile di “Traffic”, “non ci si può muovere in base all’emotività momentanea ma serve un piano concreto e il patentino”. L’esempio da seguire, solo per citare uno dei paesi europei che hanno una legislazione diversa da quella Italiana, è quello della Gran Bretagna. “una persona, per detenere in casa animali esotici o pericolosi- propone rocco - deve essere riconosciuta capace di possederli attraverso un patentino o una licenza”. Altrimenti il rischio, ammonisce, “è che le persone siano attratte proprio dal divieto a detenere specie esotiche. serve la responsabilizzazione degli individui”. Il responsabile del settore “Traffic” del WWF, pur commentando positivamente il decreto legge varato dal governo, ammonisce su un altro aspetto del problema della commercializzazione di animali esotici. “Serve un piano serio, fatto da specialisti”, osserva, che comprenda tutte le specie pericolose. Il fatto che all’elenco del ‘96 oggi siano stati inseriti ragni e scorpioni, avverte rocco, significa certo aver coperto una lacuna “ma mancano ancora altre migliaia di specie”. E, per spiegare la sua posizione, offre un “esempio paradossale”, ma nel corso degli ultimi anni diventato non troppo esotico: “magari prima o poi assisteremo a un caso di cronaca in cui uno struzzo avrà fatto del male a qualcuno, e magari a quel punto inseriremo anche gli struzzi tra le specie pericolose per l’uomo”.
Ragni velenosi, ci sono anche gli italiani. Ragni velenosi? non occorre andare ai tropici per imbattersi in un esemplare dal morso pericoloso. Anche in Italia, infatti, abbiamo una vedova nera pronta a colpire. La specie nostrana (una sottospecie di quella americana), si chiama “latrodectus mactans tredecimguttatus”, più conosciuta come malmignatta o ragno volterrano. normalmente, vive in campagna, tra i sassi e le sterpaglie, spesso attorno ai campi di grano: per questo, le vittime preferite sono soprattutto contadini. Il morso della malmignatta non è mortale, i danni causati sono meno gravi di quelli procurati alle sue vittime dalla cugina americana, la più temuta vedova nera. il corpo, lungo circa un centimentro, è nero lucido, globoso ed è caratterizzato dalla presenza di piccole macchie rosse (13 come indica il nome della specie) sulla superficie dorsale. La malmignatta è presente in maremma, in Liguria, nel meridione d’Italia e nelle isole. In passato, proprio nelle regioni del sud, le popolazioni locali hanno identificato erroneamente questo ragno con la “tarantola”. I sintomi provocati dal morso(spasmi muscolari e agitazione) si ricollegano alla tradizione magico-religiosa del “tarantismo” e, forse, anche a quella ludico-popolare della “tarantella”. Il nome “tarantola”, secondo i ricercatori, andrebbe invece attribuito ad un altro ragno, “lycosa tarentula”, di dimensioni molto maggiori (fino a 3 cm), presente in gran parte delle regioni italiane (ma più diffuso nelle stesse zone predilette dalla vedova nera) il cui morso, debolmente velenoso, non procura quasi mai danni significativi. La malmignatta, considerata tra gli animali più velenosi d’Europa, è citata nella lista rossa del WWF delle specie a riscio estinzione.

Scheda dettagli:

Data: 14 luglio 2003
Fonte/Casa Editrice: Consumi Etici
Categoria:
Sottocategoria:
Animali, protezione e vita

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