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Quando il lavoro è una vocazione spirituale
Le discriminazioni sul posto di lavoro hanno un chiaro impatto sui lavoratori. Ma ci possono essere dei fattori psicologici che li proteggono dalle conseguenze emotive delle ingiustizie.
La percezione del proprio lavoro come una vocazione spirituale è stata esplorata in un nuovo studio di accademici statunitensi che hanno analizzato specificamente l’idea di lavoro come destino o come chiamata, e l’impatto che quest’idea ha sulla discriminazione percepita. Il team ha analizzato gli effetti di razza, genere ed età. Anche l’identità religiosa è stata presa in considerazione.
In effetti vedere il proprio lavoro come una vocazione spirituale può fungere da schermo protettivo dall’impatto negativo delle discriminazioni. Tuttavia, come notano i ricercatori, questo può anche portare le persone a una maggiore tolleranza di quegli abusi che non dovrebbero avere luogo, e a una minore richiesta di cambiamento e giustizia.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal for the Scientific Study of Religion.
La percezione del proprio lavoro come una vocazione spirituale è stata esplorata in un nuovo studio di accademici statunitensi che hanno analizzato specificamente l’idea di lavoro come destino o come chiamata, e l’impatto che quest’idea ha sulla discriminazione percepita. Il team ha analizzato gli effetti di razza, genere ed età. Anche l’identità religiosa è stata presa in considerazione.
In effetti vedere il proprio lavoro come una vocazione spirituale può fungere da schermo protettivo dall’impatto negativo delle discriminazioni. Tuttavia, come notano i ricercatori, questo può anche portare le persone a una maggiore tolleranza di quegli abusi che non dovrebbero avere luogo, e a una minore richiesta di cambiamento e giustizia.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal for the Scientific Study of Religion.