Notizie
Quando i tatuaggi sono un rischio
Secondo gli esperti il 5-10% delle persone che si fanno un tatuaggio sono a rischio di rimanere con cicatrici gravi permanenti. Perché? Il motivo è l’eventualità di una storia familiare pregressa di cheloidi, secondo l’Associazione Britannica dei Dermatologi (BAD).
I cheloidi, che possono comparire anche dopo dei tatuaggi temporanei, sono degli accumuli di tessuto cicatriziale molto in rilievo sulla pelle. Un portavoce della BAD ha detto che “Le persone a rischio di cheloidi dovrebbero evitare traumi alla pelle come i tatuaggi, i piercing e le operazioni chirurgiche alla pelle non strettamente necessarie o a carattere estetico, soprattutto in aree ad alto rischio come il torso o i lobi delle orecchie”.
La ricerca suggerisce inoltre che i tatuaggi possano provocare il cancro attraverso i linfonodi gonfi, che sono meno capaci di combattere le infezioni. Il diossido di titanio, componente chimico molto dibattuto, che viene aggiunto per ottenere certi colori, riesce perfino a tingere i linfonodi ed è già stato sospettato di favorire l’insorgenza del cancro, di prurito e di rallentare la guarigione.
Secondo il dott. Anton Alexandroff, dermatologo della British Skin Foundation, perfino le reazioni allergiche ai tatuaggi temporanei con la henna possono provocare cheloidi. “Sono rari ma possono sfigurare molto. Tra i fattori di rischio c’è la familiarità per via ereditaria e sono più comuni tra le persone di età compresa tra 10 e 30 anni.”
I cheloidi, che possono comparire anche dopo dei tatuaggi temporanei, sono degli accumuli di tessuto cicatriziale molto in rilievo sulla pelle. Un portavoce della BAD ha detto che “Le persone a rischio di cheloidi dovrebbero evitare traumi alla pelle come i tatuaggi, i piercing e le operazioni chirurgiche alla pelle non strettamente necessarie o a carattere estetico, soprattutto in aree ad alto rischio come il torso o i lobi delle orecchie”.
La ricerca suggerisce inoltre che i tatuaggi possano provocare il cancro attraverso i linfonodi gonfi, che sono meno capaci di combattere le infezioni. Il diossido di titanio, componente chimico molto dibattuto, che viene aggiunto per ottenere certi colori, riesce perfino a tingere i linfonodi ed è già stato sospettato di favorire l’insorgenza del cancro, di prurito e di rallentare la guarigione.
Secondo il dott. Anton Alexandroff, dermatologo della British Skin Foundation, perfino le reazioni allergiche ai tatuaggi temporanei con la henna possono provocare cheloidi. “Sono rari ma possono sfigurare molto. Tra i fattori di rischio c’è la familiarità per via ereditaria e sono più comuni tra le persone di età compresa tra 10 e 30 anni.”