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Pigrizia: la Salvezza del Mondo
“Sono grandi mediatori, diplomatici dei sentimenti e dell’intelligenza, senza parate altisonanti e mai fuochi d’artificio. Sono gregari e sono fedeli, fedeli al gruppo e ai loro ideali. Si inizia a intravedere perché non abbiamo potuto farne a meno”. Parliamo a sorpresa degli accidiosi, tacciati da sempre come grandi viziosi, costretti da Dante nel IV girone del Purgatorio a correre incessantemente per recuperare una vita di indolenza e ora riabilitati niente meno che dalla neurogenetica, con buona pace di iperattivi e superfrenetici. A levare uno scudo in favore dei pigri di tutti i tempi è infatti Luca Pani, psichiatra e Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia del CNR di Cagliari, il quale in “Emozioni e malattia”, un libro scritto a quattro mani con Stefano Canali, analizza aspetti della medicina psicosomatica e della personalità alla luce della biologia genetica e del darwinismo.
Ma chi sono veramente i pigri e perché la specie umana per conservarsi ha avuto bisogno di questo tratto della personalità apparentemente negativo? Secondo gli studi condotti da Luca Pani, l’accidia si associa sempre ad altre caratteristiche niente affatto disprezzabili, quali capacità di riflessione e di critica, precisione e saggezza. Anche se sembra una contraddizione, i pigri, malati di "stanchezza patologica", sarebbero, secondo gli studi dello psichiatra del CNR, persone su cui poter contare: "Portano a termine i compiti che vengono loro affidati, anche se non tutti e mai tutti insieme. Eppure essi sono in grado di portare in porto un'impresa soprattutto se qualcuno li controlla in modo equilibrato".
Il carattere pavido e ansioso degli accidiosi avrebbe poi giocato un ruolo fondamentale nella preservazione della specie umana: in sostanza agli albori della storia mentre i cosiddetti "passionali", uomini dinamici e impulsivi, partivano intrepidi alla conquista di nuovi territori, i loro compagni pigri e timorosi rimanevano nella zona di appartenenza a difendere gli spazi conquistati e a badare ai piccoli. I pigri infatti secondo Pani sono persone “…che raramente perdono il controllo, che quasi mai tentano delle follie impensabili e che quindi conservano la loro vita e quella di chi li circonda”.
Altro interessantissimo e sorprendente dato che emerge dal libro è che gli accidiosi sarebbero protetti dalle gravi depressioni e dalle malinconie devastanti in quanto non inclini come i passionali ad abusare del proprio corpo e delle proprie emozioni. Ma allora se l'accidia ha una ragione biologica e non dipende dalla volontà da che cosa è causata? Secondo le ipotesi di neurobiologia che, come sottolinea Pani, solo oggi si stanno avanzando, la pigrizia patologica potrebbe essere provocata da disfunzioni dell'organismo come il respiro, la forza muscolare e il battito cardiaco. Qualunque sia l'origine dell’indolenza una cosa è certa: i lenti hanno forse il pregio di saper prendere la vita con ritmi più blandi e gradevoli e, nella società dei malati da stress, non è poi così grave. di Fiorella Operto
Ma chi sono veramente i pigri e perché la specie umana per conservarsi ha avuto bisogno di questo tratto della personalità apparentemente negativo? Secondo gli studi condotti da Luca Pani, l’accidia si associa sempre ad altre caratteristiche niente affatto disprezzabili, quali capacità di riflessione e di critica, precisione e saggezza. Anche se sembra una contraddizione, i pigri, malati di "stanchezza patologica", sarebbero, secondo gli studi dello psichiatra del CNR, persone su cui poter contare: "Portano a termine i compiti che vengono loro affidati, anche se non tutti e mai tutti insieme. Eppure essi sono in grado di portare in porto un'impresa soprattutto se qualcuno li controlla in modo equilibrato".
Il carattere pavido e ansioso degli accidiosi avrebbe poi giocato un ruolo fondamentale nella preservazione della specie umana: in sostanza agli albori della storia mentre i cosiddetti "passionali", uomini dinamici e impulsivi, partivano intrepidi alla conquista di nuovi territori, i loro compagni pigri e timorosi rimanevano nella zona di appartenenza a difendere gli spazi conquistati e a badare ai piccoli. I pigri infatti secondo Pani sono persone “…che raramente perdono il controllo, che quasi mai tentano delle follie impensabili e che quindi conservano la loro vita e quella di chi li circonda”.
Altro interessantissimo e sorprendente dato che emerge dal libro è che gli accidiosi sarebbero protetti dalle gravi depressioni e dalle malinconie devastanti in quanto non inclini come i passionali ad abusare del proprio corpo e delle proprie emozioni. Ma allora se l'accidia ha una ragione biologica e non dipende dalla volontà da che cosa è causata? Secondo le ipotesi di neurobiologia che, come sottolinea Pani, solo oggi si stanno avanzando, la pigrizia patologica potrebbe essere provocata da disfunzioni dell'organismo come il respiro, la forza muscolare e il battito cardiaco. Qualunque sia l'origine dell’indolenza una cosa è certa: i lenti hanno forse il pregio di saper prendere la vita con ritmi più blandi e gradevoli e, nella società dei malati da stress, non è poi così grave. di Fiorella Operto