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Peru', Dilaga la Prostituzione Infantile
Iquitos, capoluogo del dipartimento di Loreto (nord del Perù) appartiene alla lista dei grandi agglomerati urbani internazionali come Manila, Bangkok o L’Avana, dove la prostituzione infantile è diventata di fatto l’unico mezzo di sopravvivenza per la maggior parte di bambini e ragazzi. Per Iquitos transita quotidianamente un elevato numero di viaggiatori, turisti o locali, sempre propensi ad approfittare del mercato dello sfruttamento di minori. Normalmente una bambina della selva inizia a 14 anni ad avere rapporti sessuali, cinque anni in meno rispetto a quanto accade a Lima, e di conseguenza tradizionalmente non fa scandalo che una giovanissima abbia relazioni con un uomo maturo. Una prassi fortemente osteggiata, tra gli altri, dall’organizzazione non governativa La Restinga, impegnata nel recupero dei ragazzi di strada. “Un rapporto tra un adulto e un minore, anche con il consenso della famiglia, è semplicemente una scandalosa forma occulta di prostituzione infantile”, ha rilevato il direttore della ong, Luis Gonzales. Per lo più le ragazzine vanno ad adescare i clienti a Bulevar de Iquitos, dove si riversano già di prima mattina. Sperano di diventare 'dame di compagnia', in cambio di denaro o nel migliore dei casi sognano di uscire dal Paese con uno straniero che le ha chieste in sposa. Queste bambine si chiamano ‘gringueras’, ma ultimamente sono definite ‘hamburguesas’, nel senso di ‘cibo fast food per gli stranieri’. Come se non bastasse dilaga la piaga dell’Aids e di altre malattie sessualmente trasmissibili.
“I turisti nordamericani hanno portato nella selva peruviana diverse patologie, come l’herpes”, ha precisato il direttore dell’Istituto di medicina tropicale dell’Università Cayetano Heredia, dottor Eduardo Gotuzzo. “Però poi tornano a casa con altre malattie come la gonorrea – ha concluso il medico - che nella selva è ampiamente diffusa e, nella versione locale, risulta difficile da curare con i farmaci tradizionali”.
“I turisti nordamericani hanno portato nella selva peruviana diverse patologie, come l’herpes”, ha precisato il direttore dell’Istituto di medicina tropicale dell’Università Cayetano Heredia, dottor Eduardo Gotuzzo. “Però poi tornano a casa con altre malattie come la gonorrea – ha concluso il medico - che nella selva è ampiamente diffusa e, nella versione locale, risulta difficile da curare con i farmaci tradizionali”.