Un cristiano è stato condannato a morte per blasfemia a Lahore (capoluogo della provincia del Punjab, Pakistan). Secondo la pubblica accusa, Anwar Kenneth ha sostenuto di essere la reincarnazione di Gesù Cristo ed ha descritto l’Islam come una “falsa religione”. L’uomo ha rifiutato ogni assistenza legale e si è dichiarato colpevole. Alcuni cristiani impegnati nella difesa dei diritti umani hanno affermato che Kenneth ha seri problemi psichiatrici e avrebbe dovuto essere esaminato da un medico prima di finire in tribunale. Questi stessi attivisti sono tornati a chiedere l’abolizione della severa legge sulla blasfemia, che prevede la pena capitale per chi insulta il profeta Maometto. Introdotto nel 1986, il provvedimento consente di imprigionare il presunto trasgressore soltanto sulla base di dichiarazioni rese da un qualsiasi cittadino e questo purtroppo favorisce l’utilizzo della legge come mezzo per risolvere dispute personali. Salito al potere con un colpo di Stato incruento nell’ottobre 1999, il presidente pakistano Pervez Musharraf, ha proposto nel maggio 2000 di mitigare la legge sulla blasfemia, ma un’immediata sollevazione popolare lo ha fatto tornare sui propri passi. In Pakistan vivono circa 5 milioni di cristiani su una popolazione di oltre 140 milioni, in maggioranza musulmani sunniti.