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Pakistan: Solo i Laureati Possono Candidarsi alle Elezioni. Manovra per Limitare la Sharia?
Non si sono ancora spente le polemiche sulla decisione presa ieri dalla Corte Suprema del Pakistan, che ha confermato la validità di una legge in vigore nel Paese da circa 3 mesi, in base alla quale chi non possiede una laurea non può candidarsi alle elezioni. Il ricorso contro il provvedimento era stato presentato dai principali partiti di opposizione, i quali sottolineavano che in questo modo il 99 per cento della popolazione viene esclusa dalla competizione elettorale. Ma il supremo tribunale ha scelto all’unanimità di dare il suo ‘imprimatur’ alla legge. “In realtà il presidente Pervez Musharraf - è il commento rilasciato alla MISNA da un operatore umanitario di Karachi - sta tentando di togliere ai leader religiosi islamici, nella stragrande maggioranza privi di laurea e impregnati solo della cultura relativa al proprio credo, la possibilità di avere uno stretto controllo sulla popolazione, a sua volta in larga parte analfabeta e ampiamente influenzabile. In sostanza - prosegue l’intervistato, che preferisce restare anonimo per ragioni di sicurezza - Musharraf vuole limitare l’influenza religiosa nella vita sociale e politica del Paese, ma è un processo delicato e certamente non facile. Fino a questo momento alcuni capi religiosi si candidavano alle elezioni solo perché volevano continuare ad imporre la sharía (legge islamica) nel Paese. Certo - conclude l’operatore umanitario - la popolazione desidererebbe maggiore democrazia ed è normale che l’opposizione contesti il verdetto della Corte Suprema. Ma il momento storico è particolarmente impegnativo e occorre prendere decisioni magari poco popolari ma lungimiranti”. (LM)