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Olbia: Nasce un Ricovero per Animali Marini Malati
Tartarughe con qualche acciacco, delfini e rettili con problemi di salute potranno venire in città per rimettersi in forma. Per loro, infatti, nascerà l’ecocentro marino, un ospedale con personale specializzato che si occuperà di loro permettendogli di ritornare a gironzolare in mare aperto in forma smagliante. Il comune di Olbia, infatti, con i finanziamenti dell’Unione Europea, metterà su la struttura nello specchio d’acqua davanti al museo archeologico, al porto vecchio. Niente corsie e niente lettini per l’ecocentro olbiese. Ma tante vasche, con profondità diverse, una sala operatoria e alcuni reparti. Per adesso si tratta di buttare sulla carta il progetto. L’idea, venuta in mente all’assessore all’ambiente Pino Masala, è stata approvata dalla giunta che ne ha affidato la realizzazione all’Istituto di scienze naturali e biologia marina di Olbia, al Gruppo ecostudio ambiente e sviluppo sostenibile di Torino e al Gruppo Thompson. L’ecocentro è una struttura per l’accoglienza, la cura e l’ospedalizzazione di animali marini in precarie condizioni di salute: delfini, tartarughe, rettili, uccelli e foche. Lì vengono accuditi, coccolati e rimessi al top della forma prima di tornare alla conquista del mare. Al mondo ne esistono solo quattro di ecocentri e nessuno nel Mediterraneo. “Si tratta di una struttura davvero importante - ha spiegato soddisfatto l’assessore Pino Masala -. Sarà il primo ecocentro del Mediterraneo e verrà incontro alle numerose esigenze della zona”. Ogni anno, infatti, sulle spiagge della Sardegna si arenano decine di cetacei, malati di gastroenteriti, traumi, polmoniti e 70-90 tartarughe “caretta caretta” traumatizzate da imbarcazioni o con ami incastonati nell’esofago. La loro salvezza, fino ad oggi, è passata attraverso le mani e le tasche di gruppi di volontari. “Queste azioni sono degne di lode - ha aggiunto Pino Masala - ma non sono sufficienti. Purtroppo la mortalità è ancora elevata, proprio per la mancanza di una struttura specializzata”. Con l’impianto smeraldino, allora, problema risolto. Il progetto, non appena uscirà il bando dell’Unione Europea, all’inizio dell’estate, andrà all’esame di Bruxelles per ottenere il finanziamento. “I fondi europei saranno in grado di coprire il 90% delle spese. Il Comune concorrerà mettendo a disposizione i beni immobili”. L’impianto ecomarino, infatti, avrà una sede acquatica e una terrestre. La prima davanti al porto vecchio; la seconda, nel museo archeologico quasi ultimato, dove due sale saranno trasformate in sala operatoria e reparti. L’opera costerà 750mila euro, un miliardo e mezzo delle vecchie lire. Olbia diventerà un punto di riferimento per tutta la Sardegna e avrà la possibilità di stipulare convenzioni con i vicini parchi della Maddalena, di Tavolara Capo CodaCavallo. Nell’ecocentro smeraldino, inoltre, gli stessi pazienti (soprattutto i delfini) potrebbero, a loro volta, indossare il camice bianco. Nella struttura, infatti, nascerà anche un laboratorio ecologico nel quale troveranno ricovero animali marini in esubero. Saranno proprio loro a collaborare alla cura di bambini autistici o portatori di handicap. “L’impianto - conclude l’assessore Masala - sarà dunque polifunzionale: utile per la cura degli animali marini e di aiuto per i bambini in difficoltà; in grado di produrre ricadute economiche attraverso le visite turistiche all’acquario che sarà allestito al suo interno, ma anche di rilevanza scientifica perché le università nazionali ed estere disporranno di un’area laboratorio”. Ci vorranno cinque mesi per realizzare il progetto. Poi anche delfini e tartarughe avranno il loro ecocentro, un po’ ospedale un po’ beauty center. Fonte: La Nuova Sardegna, da Petnews.