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Nigeria: Mistero su Sperimentazione Illegale di Farmaci su Bambini
Secondo un rapporto medico, completato 5 anni fa ma da allora rimasto segreto, nel 1996 un centinaio di bambini nigeriani fu sottoposto dalla società farmaceutica Pfizer a una sperimentazione medica non autorizzata. Nel rapporto - scoperto dalla testata statunitense ‘Washington Post’ e rilanciato oggi dal ‘Daily Champion’, uno dei quotidiani più letti della Nigeria - la commissione medica che lo ha redatto afferma che la Pfizer selezionò nell’ospedale di Kano 100 bambini somministrando loro il Trovan, un medicinale contro la meningite non ancora approvato dalle autorità farmaceutiche americane. Nel 1997, infatti gli Usa approvarono l’utilizzo del medicinale sugli adulti (sottoponendolo comunque due anni più tardi a forti restrizioni) ma non concessero mai i permessi per l’infanzia. La stessa medicina non è approvata dell’Unione Europea. Non è chiaro se i piccoli scelti fossero davvero affetti da meningite, ma cinque di quelli che presero il farmaco morirono, altri svilupparono l’artrite o ebbero danni celebrali; anche altri sei bambini cui era stato dato un placebo di controllo persero la vita. Non fu possibile stabilire se la morte dei bambini o l’insorgenza di altre malattie fossero in correlazione con l’esperimento. Secondo la commissione medica nigeriana non ci sono prove che le famiglie furono adeguatamente informate dei rischi della sperimentazione; inoltre il certificato del comitato etico della Nigeria, in cui si approvava l’operazione, risultò essere stato falsificato dal capo dei ricercatori della Pfizer a Kano. Nel rapporto stilato all’epoca dei fatti dalla commissione medica nigeriana incaricata si affermò che l’esperimento era “un test illegale di una medicina non registrata”, in contravvenzione alla Dichiarazione internazionale di Helsinky e alla Dichiarazione Onu dei diritti dell’infanzia, e un “chiaro caso di sfruttamento dell’ignoranza della gente”. Il panel di medici suggerì alle autorità di “sanzionare adeguatamente” la compagnia farmaceutica, di chiedere risarcimenti e di pretendere le scuse ufficiali al governo e alla popolazione nigeriana ma anche di prendere misure affinché simili episodi non si ripetessero. Nulla di ciò venne fatto e il rapporto non è stato mai reso pubblico, prima dell’inchiesta giornalistica. A novembre - ricorda il Washigthon Post - una corte federale statunitense aveva respinto l’incriminazione nei confronti della Pfitzer, azienda con quartier generale a New York, per non aver informato le famiglie nigeriane del rischi del Trovan mentre era ancora in attesa dell’approvazione della ‘U.S. Food and Drug Administration’; nella sentenza si afferma che le autorità competenti sul caso sono quelle nigeriane. In un comunicato della società farmaceutica, citato dal ‘Daily Champion’, la compagnia continua a sostenere che le autorità nigeriane erano al corrente dei fatti e respinge le accuse di comportamento non etico.