Un pastore evangelico indiano ha ricevuto minacce di morte dai fondamentalisti induisti del Vhp (Vishwa Hindu Parishad, Consiglio mondiale indù) e del Bajrang Dal. Lo riferiscono fonti della MISNA, precisando che il 35enne pastore Devi Dayal Philip, della ‘Chiesa evangelica di Dio’, è stato minacciato di gravi ritorsioni se, insieme con tutta la famiglia, non lascerà Siraspur, il villaggio nei pressi della capitale indiana New Delhi dove attualmente risiede. Stando a quanto dichiarato da John Dayal, segretario generale dell’All India Christian Council (Aicc) - Consiglio ecumenico delle Chiese cristiane dell’India - il reverendo Philip non svolge la propria opera apostolica a Siraspur ma nelle baraccopoli circostanti. Ciononostante gli estremisti indù gli hanno intimato di lasciare il villaggio e sono addirittura arrivati a minacciarlo di condurlo al tempio per convertirlo con la forza. Tra coloro che lo perseguitano con più insistenza c’è un negoziante locale, il 40enne Satender Singh, molto attivo politicamente. La situazione è precipitata nella mattinata di lunedì scorso, quando 3 persone hanno fatto irruzione nella sua abitazione, minacciando di uccidere tutta la famiglia (lui, la moglie 26enne e 2 bambini rispettivamente di 4 anni e 20 giorni), se fosse rimasta nel villaggio. Dopo circa mezz’ora i 3 se ne sono andati. Nel frattempo nessun vicino è intervenuto in soccorso della famiglia Philip. Troppo impaurito per rivolgersi alla polizia, il pastore si è comunque recato a New Delhi ed ha riferito l’intera vicenda agli addetti della ‘Chiesa del Sinodo dell’India settentrionale’ e a quelli dell’Aicc. Il reverendo ha mandato la moglie a vivere temporaneamente presso la casa del proprio padre a New Delhi, ma nel frattempo lui continua a ricevere minacce. L’Aicc ha chiesto aiuto alle autorità locali, rimarcando che l’uomo non ha infranto alcuna legge né ha mai fatto del male a nessuno